Prescrizione del Reato: Quando la Cassazione Annulla Senza Rinvio
Il concetto di prescrizione del reato è uno dei pilastri del nostro ordinamento penale. Esso stabilisce che, trascorso un certo periodo di tempo dalla commissione di un illecito, lo Stato perde il suo interesse a punire il colpevole. Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come questo istituto operi nella pratica, portando all’annullamento definitivo di una condanna.
Il Caso in Analisi: dal Ricorso alla Decisione
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputata, attraverso i suoi legali, ha portato il caso all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro sistema giudiziario.
Il collegio della settima sezione penale, presieduto dal Dott. Messini d’Agostini Piero e con relatore il Consigliere Florit Francesco, ha esaminato gli atti e ascoltato la relazione del caso durante l’udienza del 1 luglio 2025. L’esito è stato netto e definitivo.
L’impatto della prescrizione reato sul processo
Il fulcro della decisione non ha riguardato il merito delle accuse, ovvero la colpevolezza o l’innocenza dell’imputata, ma un aspetto puramente procedurale: il tempo. La Corte ha constatato che, nel corso del lungo iter giudiziario, era maturato il termine massimo di prescrizione previsto dalla legge per il reato contestato.
Questo accertamento ha avuto un effetto risolutivo sull’intero procedimento. La Cassazione ha infatti pronunciato una sentenza di annullamento senza rinvio, chiudendo definitivamente la questione.
Le Motivazioni
La motivazione della sentenza è concisa ma estremamente chiara: il reato è estinto per prescrizione. Questo significa che la Corte di Cassazione, come giudice di legittimità, ha il dovere di verificare, anche d’ufficio, la presenza di cause di estinzione del reato, come la prescrizione. Quando questa causa viene rilevata e non sono necessarie ulteriori valutazioni di fatto, la Corte può e deve chiudere il processo. L’annullamento avviene “senza rinvio” perché non c’è più nulla da giudicare: il reato, per la legge, non è più perseguibile. La decisione riflette il principio di economia processuale e il diritto dell’imputato a non essere sottoposto a un processo senza fine.
Le Conclusioni
Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la giustizia deve essere celere. La prescrizione del reato agisce come un meccanismo di garanzia che impedisce ai processi penali di protrarsi all’infinito, tutelando il diritto del cittadino a una definizione della propria posizione giuridica in tempi ragionevoli. Per gli operatori del diritto, il caso sottolinea l’importanza di monitorare costantemente i termini di prescrizione, poiché la loro maturazione può determinare l’esito del giudizio indipendentemente dagli elementi di prova raccolti. Per i cittadini, è la conferma che il fattore tempo è un elemento cruciale e ineliminabile nel funzionamento della giustizia penale.
Cosa ha deciso la Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata.
Per quale motivo la Corte ha annullato la sentenza?
La Corte ha annullato la sentenza perché il reato contestato all’imputato si è estinto per prescrizione.
Qual era l’oggetto del ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso una sentenza della Corte di Appello di Bologna del 10/10/2024.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 28080 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 28080 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 01/07/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MODENA il 19/12/1967
avverso la sentenza del 10/10/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME
considerato che il motivo processuale non sia manifestamente infondato, data
la controvertibilità della questione prospettata;
osservato che, di conseguenza, non vi è preclusione a rilevare l’intervenuta
prescrizione dei reati, che, contestati come commessi al più tardi il 2 febbraio 2015
devono considerarsi estinti, nonostante la recidiva contestata e le lunghe sospensioni intervenute, al 13 novembre 2024, come indicato altresì nella
sentenza impugnata;
ritenuto, pertanto, di dover procedere alla pronuncia di sentenza di
annullamento senza rinvio enunciandone la ragione nel dispositivo.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per prescrizione.
Così deciso, il 1 luglio 2025.