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Prescrizione reati tributari: quando inizia a decorrere

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’imputato sosteneva l’avvenuta prescrizione del reato, ma la Corte ha chiarito un punto cruciale sul calcolo della prescrizione reati tributari: il termine di dieci anni non decorre da ogni singola fattura, ma dalla data dell’ultimo episodio criminoso, trattandosi di un reato a consumazione prolungata. Questa interpretazione, unita alla manifesta infondatezza del ricorso, ha impedito la declaratoria di estinzione del reato.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reati Tributari: La Cassazione sul Momento Iniziale del Termine

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione torna ad affrontare un tema di grande rilevanza pratica: la prescrizione reati tributari, con particolare riferimento al delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti. La decisione chiarisce in modo definitivo da quale momento inizi a decorrere il termine di prescrizione quando l’attività illecita si protrae nel tempo. La Corte ha stabilito che, in caso di emissione di una pluralità di fatture false, il reato si considera unitario e il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dalla data dell’ultima emissione. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna inflitta a un imprenditore dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Milano per il reato previsto dall’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000, ovvero l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. I fatti contestati si erano svolti nell’arco di quasi tre anni, dal gennaio 2014 al novembre 2016. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso per cassazione affidandosi a un unico motivo: l’avvenuta estinzione del reato per prescrizione, almeno per quanto riguarda gli episodi commessi fino a ottobre 2016.

La Questione sulla Prescrizione dei Reati Tributari Continuati

Il cuore della questione giuridica sottoposta alla Suprema Corte riguardava l’individuazione del dies a quo, cioè il giorno dal quale far partire il calcolo del termine di prescrizione. L’imputato sosteneva che il termine dovesse essere calcolato separatamente per ogni singola fattura emessa. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa tesi, aderendo a un orientamento consolidato che considera il reato di emissione di fatture false come un reato unitario, la cui consumazione si protrae fino all’ultimo episodio della serie criminosa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, basando la sua decisione su due pilastri argomentativi fondamentali.

In primo luogo, ha ribadito che il termine massimo di prescrizione per questo tipo di reato è di dieci anni, ai sensi dell’art. 17, comma 1-bis, del D.Lgs. 74/2000. Il punto cruciale, però, è che il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, quando consiste in una pluralità di episodi nel medesimo periodo d’imposta, deve essere considerato come un reato unico. Di conseguenza, il termine di prescrizione non inizia a decorrere dalla data di commissione di ciascun episodio, ma dall’ultimo di essi. Nel caso di specie, per l’annualità 2014, l’ultima fattura risaliva all’8 ottobre. Aggiungendo a questa data il termine decennale e un periodo di sospensione di 120 giorni, la prescrizione sarebbe maturata solo il 5 febbraio 2025, quindi in data successiva alla sentenza di appello impugnata (emessa l’11 settembre 2024).

In secondo luogo, la Corte ha sottolineato un principio procedurale di estrema importanza: l’inammissibilità del ricorso per cassazione impedisce la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione maturata successivamente alla sentenza impugnata. Poiché il motivo di ricorso era manifestamente infondato, non si è potuto instaurare validamente un’ulteriore fase del giudizio. Pertanto, anche se la prescrizione fosse maturata dopo la decisione d’appello, la Corte non avrebbe potuto dichiararla.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame offre due importanti lezioni pratiche. La prima riguarda la gestione della prescrizione reati tributari: per i reati a carattere continuativo, come l’emissione di fatture false, il calcolo del termine di estinzione parte dall’ultima condotta illecita, rendendo più difficile per l’imputato beneficiare del decorso del tempo. La seconda è un monito di carattere processuale: presentare un ricorso per cassazione palesemente infondato non è una strategia vincente per guadagnare tempo. L’inammissibilità dell’impugnazione ‘cristallizza’ la situazione al momento della sentenza di secondo grado, precludendo al giudice di legittimità di rilevare cause di estinzione del reato sopravvenute, come la prescrizione.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per il reato di emissione di più fatture per operazioni inesistenti?
Secondo la Corte di Cassazione, il termine di prescrizione inizia a decorrere dalla data di commissione dell’ultimo episodio, anche in caso di rilascio di una pluralità di fatture nel medesimo periodo di imposta, poiché il reato è considerato unitario.

Cosa succede se la prescrizione matura dopo la sentenza di appello ma prima della decisione della Cassazione?
Se il ricorso per cassazione viene giudicato inammissibile perché manifestamente infondato, la Corte non può dichiarare l’estinzione del reato. L’inammissibilità del ricorso impedisce la valida instaurazione di un’ulteriore fase del processo e, di conseguenza, la rilevazione di cause di estinzione sopravvenute.

Qual è il termine massimo di prescrizione per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti?
Il termine massimo di prescrizione per il reato contestato si calcola in dieci anni, come stabilito dall’articolo 17, comma 1 bis, del Decreto Legislativo n. 74 del 2000.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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