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Prescrizione reati tributari: costi e annullamento

Un imprenditore, condannato per dichiarazione infedele, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando la mancata considerazione di costi aziendali documentati. La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso non manifestamente infondato, aprendo la via alla declaratoria di prescrizione del reato tributario, maturata nel frattempo. Di conseguenza, la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio, con eliminazione anche della confisca disposta.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reati Tributari: Come un Ricorso Salva dalla Condanna

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20916/2025, offre un importante chiarimento sul rapporto tra ammissibilità del ricorso e la declaratoria di prescrizione reati tributari. La vicenda dimostra come un motivo di ricorso fondato, anche se non porta a un’assoluzione nel merito, possa essere decisivo per l’estinzione del reato a causa del decorso del tempo, con la conseguente eliminazione di ogni sanzione, inclusa la confisca.

I Fatti del Caso: Una Condanna per Dichiarazione Infedele

Un imprenditore veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di dichiarazione infedele, previsto dall’art. 4 del D.Lgs. 74/2000. La condanna prevedeva una pena detentiva e la confisca di beni per un valore pari all’imposta evasa. La base dell’accusa era la discrepanza tra i ricavi accertati tramite i conti correnti bancari e quelli dichiarati al fisco.

L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per cassazione, contestando la decisione della Corte di Appello su due punti principali.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorso si basava su due argomenti giuridici:

1. Errata determinazione dell’imposta evasa: La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero ignorato prove cruciali, in particolare la testimonianza di un funzionario che confermava l’esistenza di costi per circa 100.000 euro, riconosciuti dalla stessa Agenzia delle Entrate. Non considerare tali costi aveva portato a una sovrastima dell’imposta evasa, viziando la motivazione della sentenza.
2. Illegittimità della confisca per equivalente: Si contestava l’applicazione della confisca su un immobile, sostenendo che si trattasse di confisca per equivalente, introdotta da una norma successiva ai fatti contestati e quindi non applicabile.

L’Ammissibilità del Ricorso e la Prescrizione dei Reati Tributari

Il punto cruciale della decisione della Cassazione non è l’analisi nel merito di tutti i motivi, ma la valutazione della loro ammissibilità. Secondo un principio consolidato, la Corte può dichiarare la prescrizione di un reato solo se il ricorso presentato non è ‘manifestamente infondato’. Un ricorso palesemente inammissibile non instaura un valido rapporto processuale e non permette alla Corte di rilevare l’estinzione del reato.

In questo caso, i giudici hanno ritenuto che il primo motivo, relativo all’omessa valutazione dei costi, non fosse manifestamente infondato. Di conseguenza, il rapporto processuale si è validamente instaurato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto l’impostazione difensiva sul primo punto, seppur ai soli fini dell’ammissibilità. Ha ribadito che, quando i ricavi vengono accertati sulla base di elementi documentali certi come i movimenti bancari, il giudice penale deve considerare anche i costi correlati, qualora vi siano allegazioni fattuali che ne facciano emergere la certezza o almeno un ragionevole dubbio sulla loro esistenza.

Nel caso specifico, la testimonianza sui costi riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate era un dato istruttorio rilevante che la Corte di Appello aveva ignorato. Questa omissione configurava un potenziale ‘travisamento della prova’, rendendo il motivo di ricorso meritevole di considerazione. Poiché il ricorso era ammissibile, la Corte ha potuto procedere a verificare il decorso dei termini di prescrizione. Essendo il reato, commesso nel 2013, ormai prescritto al momento della decisione della Cassazione nel 2024, i giudici ne hanno dichiarato l’estinzione.

Le Conclusioni: Annullamento della Sentenza e delle Conseguenze

L’esito è stato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. L’effetto più significativo di questa decisione, oltre alla cancellazione della pena detentiva, è l’eliminazione automatica (‘ipso iure’) della confisca per equivalente che era stata disposta. La pronuncia chiarisce che la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione travolge tutte le statuizioni penali della condanna, incluse le misure patrimoniali accessorie. Questa sentenza sottolinea l’importanza strategica di presentare ricorsi solidi e ben argomentati, poiché anche un solo motivo non palesemente infondato può essere sufficiente a superare il vaglio di ammissibilità e consentire alla prescrizione di fare il suo corso.

Quando può essere dichiarata la prescrizione di un reato in Cassazione?
La prescrizione di un reato può essere dichiarata dalla Corte di Cassazione solo se il ricorso presentato dall’imputato è ammissibile, cioè non manifestamente infondato. Se il ricorso supera questo primo vaglio, la Corte è tenuta a rilevare l’eventuale maturazione dei termini di prescrizione e ad annullare la condanna.

Ai fini del calcolo dell’imposta evasa in un processo penale, i costi devono sempre essere considerati?
Sì, secondo la sentenza, quando i ricavi sono accertati sulla base di elementi documentali (come gli accrediti su conti correnti) e non di mere presunzioni, il giudice deve tenere conto dei costi correlati se esistono allegazioni fattuali che ne dimostrino la certezza o, quantomeno, un ragionevole dubbio sulla loro esistenza.

Cosa succede alla confisca se il reato viene dichiarato prescritto dalla Cassazione?
Se la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna perché il reato è estinto per prescrizione, anche la confisca per equivalente precedentemente disposta viene eliminata di diritto (‘ipso iure’), in quanto misura legata alla condanna stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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