Prescrizione Reati Tributari: Quando il Tempo Annulla la Condanna
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha annullato una condanna per reati fiscali non per l’innocenza dell’imputato, ma per l’intervento della prescrizione reati tributari. Questo caso evidenzia l’importanza cruciale del fattore tempo nel processo penale e di come il decorso dei termini, incluse le sospensioni, possa determinare l’esito di un procedimento. Analizziamo la vicenda per comprendere le dinamiche giuridiche che hanno portato a questa decisione.
I Fatti del Caso: L’Accusa di Occultamento di Scritture Contabili
Il caso riguarda un imprenditore, ritenuto amministratore di fatto e socio unico occulto di una società. L’accusa, confermata sia in primo grado che in appello, era quella di aver occultato o distrutto le scritture contabili e i documenti obbligatori al fine di evadere l’IVA e le imposte sui redditi, in violazione dell’art. 10 del D.Lgs. 74/2000.
L’imprenditore, ritenendo ingiusta la condanna, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando principalmente due aspetti:
1. Un’errata valutazione della sua responsabilità quale amministratore di fatto della società.
2. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e il diniego della sospensione condizionale della pena.
La Decisione della Cassazione e la Prescrizione dei Reati Tributari
La Suprema Corte, tuttavia, ha deciso di non entrare nel merito dei motivi del ricorso. I giudici hanno invece focalizzato la loro attenzione su un aspetto procedurale pregiudiziale: la prescrizione del reato. La prescrizione è una causa di estinzione del reato che opera quando sia trascorso un certo lasso di tempo, stabilito dalla legge, dalla commissione del fatto senza che si sia giunti a una sentenza irrevocabile.
Il reato in questione risaliva al 10 settembre 2014. Per calcolare il termine finale di prescrizione, la Corte ha dovuto tenere conto non solo del tempo ordinario previsto dalla legge, ma anche dei periodi in cui il processo è stato “sospeso”. Nel caso specifico, sono stati considerati:
– 238 giorni di sospensione per l’astensione dalle udienze a seguito di uno sciopero degli avvocati.
– 64 giorni di sospensione legati all’emergenza sanitaria Covid-19.
Sommando questi periodi di sospensione (per un totale di 302 giorni) al termine di prescrizione ordinario, la Corte ha stabilito che il reato si era estinto il 9 luglio 2025.
Le Motivazioni della Corte
La motivazione della sentenza è puramente tecnica e procedurale. Poiché l’udienza di discussione in Cassazione si è tenuta il 19 settembre 2025, ovvero dopo la data di estinzione del reato, i giudici non hanno potuto fare altro che prenderne atto. La legge impone, infatti, di dichiarare d’ufficio l’estinzione del reato in ogni stato e grado del procedimento.
Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza di condanna impugnata senza disporre un nuovo giudizio (annullamento senza rinvio), proprio perché il reato non era più perseguibile. La discussione sui motivi del ricorso, inclusa la questione della sospensione condizionale della pena e il contrasto giurisprudenziale sui carichi pendenti, è stata assorbita e resa superflua dalla declaratoria di prescrizione.
Conclusioni: Implicazioni della Sentenza
Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: la prescrizione reati tributari è un istituto di garanzia che pone un limite temporale alla pretesa punitiva dello Stato. La sua applicazione è obbligatoria e prevale su qualsiasi valutazione di merito sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato. Il caso dimostra come il calcolo meticoloso dei termini, comprese le cause di sospensione come scioperi o emergenze legislative, sia decisivo per l’esito del processo. Per gli operatori del diritto, ciò sottolinea la necessità di monitorare costantemente i tempi processuali, poiché possono diventare l’elemento chiave per la risoluzione di una controversia, anche in presenza di una doppia condanna nei gradi di merito.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando il reato estinto per intervenuta prescrizione.
Perché il reato è stato dichiarato prescritto?
Il reato è stato dichiarato prescritto perché, tenendo conto del tempo trascorso dalla data del fatto (10/09/2014) e sommando i periodi di sospensione del processo (302 giorni per sciopero avvocati e Covid), il termine massimo per la punibilità era scaduto (09/07/2025) prima della data dell’udienza in Cassazione (19/09/2025).
La Corte ha valutato se l’imputato fosse colpevole o innocente?
No, la Corte non è entrata nel merito della colpevolezza dell’imputato. La dichiarazione di prescrizione è una questione procedurale che ha la precedenza su ogni altra valutazione e impone l’annullamento della sentenza, a prescindere dai motivi del ricorso.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 38580 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 38580 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 19/09/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PORTOFERRAIO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/10/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
NOME COGNOME ricorre per cassazione avverso la sentenza in epigrafe indicata con la la Corte d’appello, ha confermato la sentenza di condanna emessa dal Tribunale, per ave amministratore di fatto e socio unico occulto della società RAGIONE_SOCIALE, occultato e/o distrutto scritture contabili e documenti, al fine di evade le imposte sui redditi, ai sensi dell’art. 10 d.lgs. 74/2000.
Il ricorrente deduce violazione di legge e vizio della motivazione in relaz affermazione della responsabilità quale effettivo ed esclusivo dominus ed amministratore della società RAGIONE_SOCIALE di COGNOME NOME. Con il secondo motivo lament diniego di concessione delle circostanze attenuanti generiche e il diniego della sos condizionale della pena.
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La seconda doglianza non è manifestamentévfondata, in quanto il giudice a quo ha rit di non concedere il beneficio della sospensione condizionale della pena, essendo p procedimenti penali a carico del ricorrente. Al riguardo, tuttavia si osserva che, orientamento giurisprudenziale ha affermato che il giudice può fondare, in modo esclu prevalente, comunque decisivo, il giudizio prognostico negativo circa la futura asten soggetto dalla commissione di nuovi crimini sulla capacità a delinquere dell’imputato an precedenti giudiziari, ancorché non definitivi (Sez.2, n.3851 del 20/11/1990, Rv. 187298 precedente giurisprudenziale ha escluso che il semplice “carico pendente”, sia pure spe cte, cva , s n 4; /lui& nel suo contenuto, fornisca, per la sua precarietà, alcun elementor personalità, in senso negativo, del soggetto (Sez.2, n. 300 del 29/11/1989, Rv. 183024)e Ai, e 44.ic p ~4.1-kie
Pertanto, risalendo il fatti al 10/09/2014, considerati 302 giorni di sospensione ( per astensione dalle udienze iper 5.cioperci degli avvocati e 64 giorni per sospensione Covid) il -1 GLYPH p reato si è prescritto in data 09/07/20251 GLYPH 4£4,t(M).1,, (“114,1”?./ p-.41 -4 deviC’elet4- 414’40 te1 5 1 1 ‘ 4 -1 /34«, GLYPH 14,14 ….
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per prescrizione. Così deciso in Roma il 19/09/2025
Il consigliere estensore jà NOME COGNOME COGNOME
Il Presidente NOME COGNOME