LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione reati: la Cassazione e la legge 103/2017

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza, il quale sosteneva l’avvenuta prescrizione del reato. La Corte chiarisce che per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019 si applica la sospensione del termine di prescrizione prevista dalla legge n. 103/2017. Questa sospensione, che decorre dalla scadenza del termine per il deposito della motivazione della sentenza di primo grado, ha impedito l’estinzione del reato, rendendo il ricorso manifestamente infondato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reati: la Cassazione Fa Chiarezza sulla Legge Orlando

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sulla disciplina della prescrizione reati, con particolare riferimento al periodo transitorio tra diverse riforme legislative. La decisione analizza l’applicabilità della sospensione introdotta dalla legge n. 103/2017 (nota come Riforma Orlando) ai reati commessi in un preciso arco temporale, risolvendo dubbi interpretativi e confermando un orientamento cruciale per molti procedimenti penali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver provocato un incidente stradale e dalla commissione del fatto in orario notturno. Il reato era stato commesso nel marzo del 2018. Sia il Tribunale in primo grado (nel 2022) che la Corte d’Appello (nel 2023) avevano confermato la responsabilità penale dell’imputato. La difesa, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione basandosi su un unico motivo: l’avvenuta estinzione del reato per prescrizione, che a suo dire sarebbe maturata prima della sentenza di secondo grado.

L’Applicazione della Prescrizione Reati tra le Riforme

Il nodo centrale della questione riguardava quale normativa applicare per calcolare i termini della prescrizione reati. Il ricorrente sosteneva che il tempo massimo fosse scaduto nel marzo 2023. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha dovuto stabilire se al reato, commesso nel 2018, si applicasse o meno la nuova ipotesi di sospensione della prescrizione introdotta dalla legge n. 103 del 2017. Tale legge aveva infatti modificato l’articolo 159 del codice penale, introducendo un periodo di ‘congelamento’ dei termini tra una sentenza di condanna e l’altra.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché manifestamente infondato, basando la propria decisione su un recente e autorevole intervento delle Sezioni Unite. La Corte ha stabilito in modo definitivo che per tutti i reati commessi nell’intervallo tra il 3 agosto 2017 (data di entrata in vigore della L. 103/2017) e il 31 dicembre 2019, si applica integralmente la disciplina introdotta dalla Riforma Orlando.

Questa disciplina prevede una specifica causa di sospensione del corso della prescrizione: il termine si sospende a partire dalla scadenza del tempo concesso per depositare la motivazione della sentenza di condanna di primo o secondo grado, e tale sospensione dura fino alla pronuncia della sentenza del grado successivo. La durata massima di questa sospensione è fissata in un anno e sei mesi per ciascun grado di giudizio. Nel caso specifico, il termine per il deposito della motivazione della sentenza di primo grado era scaduto il 4 ottobre 2022. Da quella data, il corso della prescrizione si è sospeso, impedendo che il reato si estinguesse prima della pronuncia della Corte d’Appello nel settembre 2023. Di conseguenza, la tesi del ricorrente è stata rigettata.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio di diritto di notevole importanza pratica: la sospensione della prescrizione introdotta dalla Riforma Orlando è pienamente operativa per un’ampia categoria di reati commessi tra il 2017 e la fine del 2019. Questa pronuncia consolida l’interpretazione normativa, garantendo certezza giuridica ed evitando che reati commessi in quel periodo possano estinguersi a causa di interpretazioni divergenti. Per gli operatori del diritto, ciò significa dover calcolare attentamente i termini di prescrizione tenendo conto di questo periodo di ‘stop’ obbligatorio tra un grado di giudizio e l’altro.

Quale disciplina sulla prescrizione si applica ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019?
Per i reati commessi in questo specifico arco temporale, si applica integralmente la disciplina introdotta dalla legge n. 103 del 2017 (c.d. Riforma Orlando), la quale ha previsto una specifica causa di sospensione del corso della prescrizione.

In che cosa consiste la sospensione della prescrizione introdotta dalla legge n. 103 del 2017?
La prescrizione viene sospesa a partire dalla data di scadenza del termine per il deposito della motivazione della sentenza di condanna (di primo o secondo grado) fino alla pronuncia della sentenza del grado successivo. La sospensione non può superare la durata di un anno e sei mesi per ciascun grado di giudizio.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile in quanto, applicando correttamente la causa di sospensione prevista dalla legge n. 103 del 2017, il reato non risultava ancora prescritto al momento della sentenza di appello. La tesi difensiva era quindi manifestamente infondata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati