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Prescrizione reati fiscali: inammissibile il ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per emissione di fatture false. La Corte ha chiarito che la prescrizione dei reati fiscali di questo tipo è decennale per i fatti commessi dopo il 17 settembre 2011. Essendo il reato del 2013, l’eccezione di prescrizione sollevata è stata ritenuta manifestamente infondata e di mero stile, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reati Fiscali: Quando un’Eccezione è Inammissibile

La tematica della prescrizione reati fiscali è centrale nel diritto penale tributario, poiché definisce il limite temporale entro cui lo Stato può perseguire un illecito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sui termini di prescrizione per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti e sulle conseguenze di un ricorso basato su motivi generici. Analizziamo la decisione per comprenderne la portata.

Il Caso: Impugnazione per Vizio di Motivazione sulla Prescrizione

Un soggetto, condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 8 del D.Lgs. 74/2000 (emissione di fatture per operazioni inesistenti), ha presentato ricorso in Cassazione. L’unico motivo di doglianza era un presunto vizio di motivazione: a suo dire, la Corte d’Appello non avrebbe fornito una risposta adeguata alla sua eccezione circa l’avvenuta prescrizione del reato.

Il ricorrente sosteneva che il tempo trascorso dalla commissione del fatto fosse sufficiente a estinguere il reato, ma non forniva argomentazioni specifiche a sostegno di tale tesi.

La Decisione della Cassazione: I Termini della Prescrizione Reati Fiscali

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La decisione si fonda su due pilastri argomentativi: la corretta individuazione del termine di prescrizione applicabile e la natura puramente formale dell’eccezione sollevata.

L’Applicazione della Prescrizione Decennale

I giudici hanno innanzitutto richiamato l’art. 17, comma 2, del D.Lgs. n. 74/2000. Questa norma, a seguito delle modifiche introdotte nel 2011, ha esteso a dieci anni il termine di prescrizione per il reato di emissione di fatture false (art. 8), per tutti i fatti commessi a partire dal 17 settembre 2011.

Nel caso di specie, i giudici di merito avevano accertato, senza alcuna contestazione da parte della difesa, che il reato si era consumato il 31 ottobre 2013. Di conseguenza, al momento della decisione, il termine decennale non era affatto trascorso, rendendo l’eccezione di prescrizione palesemente infondata.

L’Irrilevanza dell’Eccezione “di Mero Stile”

La Corte ha inoltre specificato che il giudice non è obbligato a rispondere a ogni singola doglianza della parte, soprattutto quando questa si rivela generica e pretestuosa. L’eccezione di prescrizione, in questo caso, è stata qualificata come “di mero stile”, ovvero sollevata come una pura formalità, senza alcun fondamento giuridico concreto. Citando un proprio precedente (Sez. 6, n. 34532 del 22/06/2021), la Cassazione ha ribadito che obiezioni di questo tipo non meritano una confutazione analitica nella motivazione della sentenza.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte di Cassazione è stata lineare e perentoria. Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché basato su un motivo manifestamente infondato. La legge è chiara nell’indicare un termine di prescrizione di dieci anni per il reato contestato, per i fatti successivi al settembre 2011. Dato che il fatto è stato commesso nel 2013, era evidente che il reato non fosse prescritto. L’inammissibilità del ricorso ha comportato, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo sanzionatorio per aver intrapreso un’azione legale priva di fondamento.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale in materia di prescrizione reati fiscali: le modifiche normative che hanno allungato i termini prescrizionali hanno un impatto diretto e ineludibile sui procedimenti in corso. Per i reati come l’emissione di fatture false commessi dopo il 17 settembre 2011, il riferimento temporale è di dieci anni. Inoltre, la pronuncia funge da monito per la difesa: sollevare eccezioni generiche, non supportate da argomentazioni solide e pertinenti, non solo è inefficace, ma può anche portare a conseguenze economiche negative, come la condanna al pagamento di un’ammenda per aver abusato dello strumento processuale.

Qual è il termine di prescrizione per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti?
Per i fatti commessi dopo il 17 settembre 2011, il termine di prescrizione per il reato previsto dall’art. 8 del D.Lgs. 74/2000 è di dieci anni, come stabilito dall’art. 17, comma 2, dello stesso decreto.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché manifestamente infondato. Il reato, commesso nel 2013, non era ancora prescritto al momento della decisione, poiché non era trascorso il termine decennale previsto dalla legge.

Cosa significa che un’eccezione è ‘di mero stile’?
Significa che si tratta di un’obiezione sollevata in modo generico e formale, senza essere supportata da argomentazioni concrete e pertinenti. Secondo la Cassazione, il giudice non è tenuto a fornire una risposta dettagliata a tali eccezioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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