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Prescrizione pena pecuniaria: quando si interrompe?

Un condannato a una pena pecuniaria di 20.000 euro ne chiedeva la dichiarazione di estinzione per prescrizione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo un principio chiave sulla prescrizione pena pecuniaria. Sebbene le condanne successive per reati commessi in precedenza non ostacolino la prescrizione, l’avvio della procedura di recupero coattivo da parte dello Stato, come la notifica di una cartella esattoriale, interrompe efficacemente il decorso del tempo. Questo atto manifesta la volontà punitiva dello Stato e impedisce l’estinzione della pena.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Pena Pecuniaria: La Notifica della Cartella Esattoriale Interrompe i Termini

La prescrizione pena pecuniaria è un istituto giuridico che sancisce l’estinzione di una sanzione monetaria per il decorso del tempo. Tuttavia, il termine di prescrizione non corre all’infinito e può essere interrotto da specifici atti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che l’avvio della procedura di recupero coattivo, e in particolare la notifica della cartella esattoriale, costituisce un evento idoneo a interrompere tale termine, riaffermando la volontà punitiva dello Stato.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso di un uomo condannato con sentenza definitiva nel 2010 al pagamento di una multa di 20.000,00 euro. Anni dopo, l’uomo presentava un’istanza al Giudice dell’esecuzione per far dichiarare l’estinzione della pena per prescrizione, sostenendo che fossero trascorsi più di dieci anni. La sua richiesta veniva respinta sia dal Giudice dell’esecuzione che dalla Corte di Appello di Napoli. Di qui, il ricorso in Cassazione.

I Motivi del Ricorso e la questione sulla prescrizione pena pecuniaria

Il ricorrente basava la sua difesa su due argomenti principali:

1. Violazione dell’art. 172 del codice penale: Sosteneva che due ulteriori condanne subite nel frattempo non potessero impedire la prescrizione, poiché relative a reati commessi prima che la sentenza originaria diventasse definitiva. Secondo la legge, solo le condanne per reati commessi dopo l’inizio del decorso della prescrizione possono ostacolarla.
2. Violazione delle norme civilistiche sull’interruzione (artt. 1219 e 2943 c.c.): Contestava che la notifica di una cartella esattoriale, avvenuta nel 2014, potesse essere considerata un atto valido per interrompere la prescrizione della pena, ritenendola un atto non pertinente alla sfera penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Pur riconoscendo la correttezza del primo motivo di doglianza, ha stabilito che la prescrizione era stata comunque validamente interrotta da un altro evento, rendendo così la decisione finale della Corte d’Appello corretta nel suo esito.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha articolato il suo ragionamento in due passaggi fondamentali, fornendo chiarimenti cruciali sulla prescrizione pena pecuniaria.

L’irrilevanza delle condanne per reati precedenti

In primo luogo, la Corte ha dato ragione al ricorrente su un punto specifico. Ha confermato l’orientamento consolidato secondo cui, ai fini dell’impedimento della prescrizione, rileva solo una condanna per un reato commesso successivamente all’inizio del termine di prescrizione. Poiché i reati per cui il ricorrente era stato condannato in seguito erano stati commessi prima che la sentenza del 2010 diventasse definitiva, queste condanne non potevano impedire l’estinzione della pena pecuniaria. Su questo aspetto, la Corte d’Appello aveva errato.

L’efficacia interruttiva della procedura di recupero coattivo

Nonostante l’errore della Corte d’Appello sul primo punto, la Cassazione ha ritenuto il ricorso infondato per un’altra ragione, decisiva. L’elemento che ha interrotto la prescrizione è stato identificato nell’avvio della procedura di recupero coattivo da parte dello Stato. La notifica della cartella esattoriale, avvenuta il 10 marzo 2014 (quindi entro il termine decennale iniziato il 28 aprile 2010), rappresenta una chiara manifestazione della volontà dello Stato di eseguire la pena.

Questo atto, che dà inizio all’esecuzione forzata, è espressione della potestà punitiva statale e impedisce il decorso del tempo necessario per la prescrizione. La Corte ha sottolineato che l’attivazione della procedura di riscossione coattiva concretizza l’inizio dell’esecuzione penale, a prescindere dal fatto che il pagamento avvenga poi spontaneamente o forzatamente. È il solo momento dell’inizio dell’esecuzione a rilevare come fatto impeditivo della prescrizione.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio di diritto fondamentale: lo Stato, attivandosi per riscuotere una pena pecuniaria, interrompe il termine di prescrizione. La notifica della cartella esattoriale non è un mero atto amministrativo, ma un’azione che rientra a pieno titolo nell’esercizio della funzione esecutiva penale. Per il condannato, ciò significa che non è sufficiente il mero trascorrere del tempo per vedere estinta una multa o un’ammenda; qualsiasi atto formale di riscossione da parte dello Stato azzera il conteggio, facendo ripartire da capo il termine prescrizionale.

Una condanna successiva impedisce sempre la prescrizione di una pena pecuniaria?
No. Secondo la sentenza, per essere ostativa all’estinzione della pena per decorso del tempo, la condanna successiva deve riferirsi a un reato commesso dal condannato dopo l’inizio del termine di prescrizione della pena precedente, cioè dopo l’irrevocabilità della sentenza.

La notifica di una cartella esattoriale interrompe la prescrizione della pena pecuniaria?
Sì. La Corte ha stabilito che l’attivazione della procedura di recupero coattivo, che include la notifica della cartella esattoriale, è un fatto che impedisce la prescrizione. Questo atto esprime la volontà dello Stato di procedere all’esecuzione della pena e, pertanto, interrompe il decorso del tempo.

Cosa si intende per ‘inizio dell’esecuzione’ ai fini dell’interruzione della prescrizione?
L’inizio dell’esecuzione, quale fatto che interrompe la prescrizione, è rappresentato dal momento in cui lo Stato attiva la procedura di recupero coattivo del credito, ad esempio con l’iscrizione a ruolo e la conseguente notifica della cartella esattoriale. Non rileva il modo – coattivo o spontaneo – con cui l’esecuzione ha inizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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