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Prescrizione omicidio stradale: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per omicidio colposo con violazione delle norme sulla circolazione stradale. L’imputato sosteneva l’avvenuta estinzione del reato, ma la Corte ha ribadito che la prescrizione per omicidio stradale prevede termini raddoppiati. Nel caso specifico, il termine massimo, comprensivo di interruzioni, è di 17 anni e 6 mesi, periodo non ancora trascorso dalla data del fatto (2014).

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Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Omicidio Stradale: La Cassazione Conferma il Raddoppio dei Termini

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di prescrizione per l’omicidio stradale, facendo chiarezza sul calcolo dei termini. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di un imputato, condannato per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme sulla circolazione stradale, che invocava l’estinzione del reato per decorso del tempo. Questa decisione sottolinea il rigore della legge per reati di grave allarme sociale.

I Fatti del Caso

I fatti risalgono al 26 gennaio 2014, data in cui si è verificato l’incidente stradale che ha portato alla condanna dell’imputato per omicidio colposo. Dopo le sentenze di merito conformi, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, basando la propria argomentazione principale sulla presunta violazione degli articoli 157 e 161 del codice penale, relativi alla prescrizione. Secondo la tesi difensiva, il tempo trascorso dal fatto sarebbe stato sufficiente a estinguere il reato.

La Questione Giuridica: Termini Ordinari o Raddoppiati?

Il nucleo della controversia legale verteva sull’interpretazione della normativa relativa alla prescrizione dell’omicidio stradale. La difesa sosteneva che i termini ordinari di prescrizione fossero ormai decorsi. Tuttavia, la Procura e, in ultima analisi, la Corte di Cassazione hanno seguito un’interpretazione diversa, basata sulla specifica disciplina prevista per questo tipo di reato.

La Decisione della Cassazione sulla prescrizione omicidio stradale

La Corte Suprema ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si basa su un’applicazione chiara e diretta dell’articolo 157, comma 6, del codice penale.

Le Motivazioni

I giudici hanno spiegato che per il delitto di cui all’art. 589 del codice penale, quando commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale, la legge prevede espressamente il raddoppio dei termini di prescrizione. Nel caso di specie, considerata la pena massima prevista all’epoca dei fatti, il termine ordinario di prescrizione non è quello standard, ma ammonta a 14 anni.

A questo termine ordinario si deve poi aggiungere l’aumento previsto in caso di atti interruttivi del processo. L’articolo 161 del codice penale stabilisce che, in presenza di tali atti, il termine di prescrizione non può essere prolungato oltre un quarto della sua durata ordinaria. Pertanto, al termine di 14 anni si aggiunge un ulteriore periodo di 3 anni e 6 mesi (un quarto di 14 anni).

Il termine massimo di prescrizione per il reato contestato è, quindi, pari a 17 anni e 6 mesi. Poiché il fatto è stato commesso nel gennaio 2014, alla data della decisione della Cassazione (settembre 2024), tale termine massimo non era ancora decorso.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione ha confermato l’orientamento rigoroso del legislatore nei confronti dei reati stradali con esito letale. La regola del raddoppio dei termini di prescrizione ha lo scopo di assicurare che reati di particolare gravità e complessità probatoria possano essere perseguiti efficacemente, evitando che il decorso del tempo porti all’impunità. La decisione serve come monito: la giustizia per le vittime della strada è tutelata da meccanismi procedurali che ne garantiscono l’effettività nel tempo. L’imputato è stato quindi condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Come si calcola la prescrizione per l’omicidio colposo commesso con violazione delle norme stradali?
Secondo l’art. 157, comma 6, del codice penale, i termini di prescrizione previsti per questo specifico reato sono raddoppiati. Pertanto, il termine ordinario di prescrizione nel caso esaminato è stato fissato in 14 anni.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché basato su un presupposto errato. La difesa non ha considerato il raddoppio dei termini di prescrizione. Il termine massimo, calcolato in 17 anni e 6 mesi, non era ancora trascorso al momento della decisione, rendendo la doglianza della difesa palesemente infondata.

Cosa succede al termine di prescrizione se ci sono atti interruttivi?
In presenza di atti interruttivi (come un rinvio a giudizio o una sentenza di primo grado), il termine di prescrizione viene prolungato. Tuttavia, ai sensi dell’art. 161 c.p., questo prolungamento non può superare un quarto del termine ordinario. Nel caso specifico, l’aumento è stato di 3 anni e 6 mesi, portando il termine massimo a 17 anni e 6 mesi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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