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Prescrizione omicidio colposo: quando si raddoppia

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di primo grado che aveva erroneamente dichiarato estinto per prescrizione un reato di omicidio colposo aggravato. La Corte ha ribadito che, a seguito delle riforme normative, la prescrizione per l’omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale è raddoppiata, passando a quattordici anni. Di conseguenza, il processo deve proseguire.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Omicidio Colposo: la Cassazione fa chiarezza sul raddoppio dei termini

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di prescrizione omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme sulla circolazione stradale. La Suprema Corte ha annullato una decisione di merito che aveva erroneamente dichiarato estinto il reato, sottolineando come le riforme legislative abbiano esteso significativamente i termini per la perseguibilità di tali delitti. Questa pronuncia offre l’occasione per analizzare l’evoluzione normativa e le sue implicazioni pratiche.

Il caso: un errore sulla declaratoria di estinzione

Il caso trae origine da un procedimento penale per omicidio colposo, commesso nel 2015 a seguito di una violazione del codice della strada. Il Tribunale di primo grado, con una sentenza del gennaio 2025, aveva dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato. Secondo il giudice, era decorso il termine di prescrizione settennale. Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello ha proposto ricorso per cassazione, lamentando una palese violazione di legge. L’accusa sosteneva che il Tribunale avesse ignorato il raddoppio dei termini di prescrizione introdotto dalla normativa vigente.

La normativa sulla prescrizione omicidio colposo e il suo raddoppio

Il cuore della questione risiede nell’interpretazione dell’articolo 157 del codice penale, come modificato nel tempo. La legge n. 251 del 2005 e, successivamente, il decreto-legge n. 92 del 2008 (convertito nella legge n. 125 del 2008) hanno profondamente inciso sulla materia. In particolare, il sesto comma dell’art. 157 c.p. prevede espressamente il raddoppio dei termini di prescrizione per una serie di reati gravi, tra cui l’omicidio colposo aggravato ai sensi dell’articolo 589, secondo comma, del codice penale, ovvero quello commesso con violazione delle norme sulla circolazione stradale.

La Corte di Cassazione ha evidenziato come il reato in esame, essendo stato commesso nel 2015, ricadesse pienamente nell’ambito di applicazione di tale disciplina. Di conseguenza, il termine ordinario di prescrizione non è di sette anni, bensì di quattordici, e quello massimo (comprensivo delle interruzioni) ammonta a diciassette anni e sei mesi.

Le motivazioni della decisione

La Corte ha accolto il ricorso del Procuratore Generale ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno qualificato la decisione del Tribunale come un ‘evidente violazione dell’art. 157 cod. pen.’. Il giudice di primo grado aveva proceduto alla declaratoria di estinzione del reato senza considerare le modifiche normative che hanno raddoppiato i termini di prescrizione per l’omicidio colposo stradale. Poiché il fatto è avvenuto nel 2015, dopo l’entrata in vigore di tutte le riforme pertinenti, il calcolo della prescrizione doveva basarsi sui termini raddoppiati. Al momento della sentenza di primo grado, nel gennaio 2025, il termine prescrizionale non era affatto decorso.

Le conclusioni: cosa cambia in pratica

La sentenza ribadisce l’importanza di una corretta applicazione delle norme sulla prescrizione, specialmente per reati di grave allarme sociale come quelli stradali. Per i casi di omicidio colposo aggravato da violazioni del codice della strada, commessi dopo le riforme del 2008, i responsabili possono essere perseguiti per un periodo di tempo molto più lungo. La decisione della Cassazione, annullando la sentenza e disponendo la trasmissione degli atti al Tribunale per la prosecuzione del giudizio, assicura che il processo possa giungere al suo naturale compimento, evitando che un errore di diritto precluda l’accertamento delle responsabilità. Questo principio garantisce una maggiore tutela per le vittime e riafferma la volontà del legislatore di contrastare con fermezza i reati commessi alla guida.

Qual è il termine di prescrizione per l’omicidio colposo aggravato da violazione di norme stradali?
Per i fatti commessi dopo l’entrata in vigore delle riforme del 2008, il termine di prescrizione ordinario è di quattordici anni, mentre il termine massimo, incluse le interruzioni, è di diciassette anni e sei mesi.

Perché il Tribunale aveva dichiarato il reato prescritto in modo errato?
Il Tribunale ha commesso un errore applicando il termine di prescrizione ordinario (settennale) senza considerare la specifica norma (art. 157, comma 6, c.p.) che prevede il raddoppio dei termini per l’omicidio colposo aggravato dalla violazione di norme sulla circolazione stradale.

Cosa succede dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale?
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Velletri. Ciò significa che il processo penale contro l’imputato riprenderà dal punto in cui si era interrotto, per l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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