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Prescrizione imputato assente: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per truffa e appropriazione indebita a causa della prescrizione del reato. Il punto centrale della decisione riguarda il calcolo del termine di sospensione in caso di ‘prescrizione imputato assente’. La Corte ha stabilito che deve essere applicata la normativa più favorevole all’imputato (lex mitior) in vigore al momento in cui la sospensione è stata disposta, e non la successiva legge più severa. Di conseguenza, i reati sono stati dichiarati estinti, pur confermando le statuizioni civili a favore della parte lesa.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Imputato Assente: Come si Calcola? La Cassazione Applica la Legge Più Favorevole

Il calcolo dei termini di prescrizione è uno degli aspetti più tecnici e cruciali del diritto penale. La questione diventa ancora più complessa quando si tratta della prescrizione per un imputato assente, specialmente se la legge cambia nel corso del processo. Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, riaffermando il principio di irretroattività della legge penale sfavorevole (o retroattività della lex mitior).

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e parzialmente confermata dalla Corte di Appello per reati di truffa e appropriazione indebita. L’imputata, nel corso del procedimento, era risultata irreperibile, portando alla sospensione del processo ai sensi dell’art. 420-quater del codice di procedura penale per un periodo di oltre due anni (dal 2018 al 2021).

La difesa ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo che, nonostante la sospensione, i reati fossero ormai estinti per prescrizione. Il nodo della questione era: come si calcola l’impatto di quella sospensione sul termine di prescrizione totale?

Prescrizione Imputato Assente e il Conflitto tra Leggi

Il cuore del problema risiedeva nel conflitto tra due diverse versioni dell’articolo 159 del codice di procedura penale, che regola la sospensione della prescrizione.

1. La Vecchia Normativa (più favorevole): Al momento in cui la sospensione per assenza era stata disposta (2018), la legge prevedeva che tale sospensione potesse prolungare il termine di prescrizione al massimo di un quarto della sua durata ordinaria.
2. La Nuova Normativa (più sfavorevole): Una riforma del 2022 (d.lgs. n. 150) ha modificato la norma, stabilendo che la prescrizione rimane sospesa fino al rintraccio dell’imputato, con un limite massimo pari al doppio dei termini ordinari.

La Corte d’Appello aveva erroneamente applicato il calcolo più severo, sommando per intero il periodo di sospensione e ritenendo il reato non ancora prescritto. La difesa, invece, ha insistito sull’applicazione della normativa più favorevole in vigore al momento della sospensione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi difensiva, annullando la sentenza di condanna. Il ragionamento della Corte si fonda su un principio cardine del diritto penale: il principio del favor rei o della lex mitior.

La Corte ha chiarito che la disciplina della prescrizione, avendo natura sostanziale e non meramente processuale, è soggetta alla regola dell’irretroattività della legge più sfavorevole. Poiché la modifica legislativa del 2022 è peggiorativa per l’imputato, non può essere applicata a una sospensione disposta quando era in vigore una legge più mite.

Di conseguenza, il calcolo corretto doveva limitare l’aumento del tempo di prescrizione a un quarto del termine ordinario, come previsto dalla vecchia legge. Eseguendo questo calcolo, la Corte ha concluso che i reati erano effettivamente prescritti già prima della sentenza d’appello.

Le Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio di diritto cruciale per la gestione della prescrizione dell’imputato assente: la norma da applicare per calcolare la durata della sospensione è quella in vigore nel momento in cui la sospensione stessa viene disposta. Qualsiasi successiva modifica legislativa peggiorativa non può avere effetto retroattivo.

La Corte ha quindi annullato senza rinvio la sentenza penale perché il reato è estinto. Tuttavia, ha confermato le statuizioni civili, lasciando intatto l’obbligo dell’imputata di risarcire il danno alla parte civile. Questa decisione sottolinea come l’estinzione del reato non cancelli necessariamente le conseguenze civili dell’illecito.

Come si calcola la sospensione della prescrizione per un imputato irreperibile se la legge cambia nel corso del processo?
Si applica la legge in vigore al momento in cui la sospensione è stata disposta. Se una legge successiva è più sfavorevole per l’imputato, non può essere applicata retroattivamente, in virtù del principio della ‘lex mitior’ (legge più favorevole).

La sospensione della prescrizione per assenza dell’imputato ha un limite temporale?
Sì. Secondo la normativa applicabile al caso in esame (precedente alla riforma del 2022), l’aumento della durata della prescrizione dovuto alla sospensione per assenza dell’imputato non poteva superare la misura massima di un quarto del termine ordinario di prescrizione.

Cosa succede alle richieste di risarcimento del danno se il reato viene dichiarato estinto per prescrizione?
L’estinzione del reato per prescrizione annulla la condanna penale, ma non cancella necessariamente gli obblighi civili. La Corte di Cassazione, come in questo caso, può confermare le ‘statuizioni civili’, mantenendo valido l’obbligo dell’ex imputato di risarcire il danno causato alla vittima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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