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Prescrizione guida senza patente: le regole Orlando

Un automobilista, condannato per guida senza patente recidiva, ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo l’avvenuta estinzione del reato. La Suprema Corte ha respinto il ricorso, chiarendo che per i reati commessi nel 2019, la prescrizione per guida senza patente è soggetta alle sospensioni introdotte dalla Riforma Orlando, che ne posticipano significativamente la scadenza. La sentenza ha inoltre escluso l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, data la natura abituale della condotta.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Guida Senza Patente: La Cassazione e le Regole della Riforma Orlando

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 566/2025, offre un importante chiarimento sulla complessa materia della prescrizione per la guida senza patente, specialmente in relazione alla successione delle riforme legislative. Il caso riguarda un automobilista condannato per essersi messo alla guida pur avendo la patente revocata e avendo già commesso la stessa violazione nel biennio precedente. La difesa sosteneva che il reato fosse ormai estinto, ma la Suprema Corte ha stabilito il contrario, applicando le specifiche norme della Riforma Orlando.

I Fatti del Caso: La Guida Senza Patente come Reato

I fatti risalgono al 9 aprile 2019, quando un uomo veniva fermato alla guida di un’autovettura pur essendo privo di patente, in quanto revocatagli anni prima. La condotta non era isolata: nei mesi precedenti, l’uomo era già stato sanzionato per lo stesso motivo in via amministrativa. Questa reiterazione nel biennio ha trasformato l’illecito da semplice sanzione amministrativa a reato, come previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada.

Condannato in primo grado e in appello, l’imputato ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due argomenti principali:
1. L’intervenuta prescrizione del reato, che a suo dire sarebbe maturata il 9 aprile 2024.
2. Il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

L’Analisi sulla Prescrizione per la Guida Senza Patente

Il punto centrale della decisione riguarda il calcolo della prescrizione. La difesa sosteneva un calcolo lineare, che avrebbe portato all’estinzione del reato prima della sentenza d’appello. Tuttavia, la Cassazione ha ricordato che il regime della prescrizione ha subito profonde modifiche negli ultimi anni.

Il reato è stato commesso nel 2019, un periodo in cui era in vigore la cosiddetta “Riforma Orlando” (Legge n. 103/2017). Questa legge ha introdotto una specifica disciplina di sospensione del corso della prescrizione:
* Una sospensione di un anno e sei mesi dopo la sentenza di condanna di primo grado.
* Un’ulteriore sospensione di un anno e sei mesi dopo la sentenza di condanna in appello.

Poiché il fatto è avvenuto sotto la vigenza di questa legge, il termine di prescrizione deve essere calcolato aggiungendo questi periodi di sospensione. Di conseguenza, la Corte ha stabilito che la prescrizione maturerà non ad aprile 2024, bensì il 9 ottobre 2025. La Corte ha inoltre precisato che, nel succedersi delle leggi (Riforma Bonafede e Riforma Cartabia), il regime Orlando risulta più favorevole per i reati commessi in quel lasso di tempo e deve quindi essere applicato.

Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

La Cassazione ha anche respinto il secondo motivo di ricorso, relativo alla particolare tenuità del fatto. La Corte ha ribadito un principio consolidato: questa causa di non punibilità non è applicabile al reato di guida senza patente con recidiva nel biennio.

La ragione è intrinseca alla natura stessa del reato. L’art. 116, comma 15, C.d.S. punisce penalmente la condotta solo se è reiterata. Ciò significa che il comportamento è per definizione “abituale”, una condizione che l’art. 131-bis c.p. indica espressamente come ostativa alla sua applicazione. Nel caso di specie, inoltre, l’imputato era stato fermato per la stessa violazione altre due volte in circa sei mesi, confermando ulteriormente l’abitualità della sua condotta.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso ritenendolo infondato in ogni sua parte. La motivazione principale si fonda sulla corretta interpretazione delle norme sulla successione delle leggi penali in materia di prescrizione. Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica inderogabilmente il regime di sospensione della Riforma Orlando, anche se il giudizio si svolge sotto la vigenza di leggi successive. Questo garantisce il rispetto del principio del favor rei, secondo cui si applica la legge più favorevole all’imputato tra quelle succedutesi nel tempo.
Gli altri motivi sono stati giudicati manifestamente infondati, data la chiarezza delle prove sulla recidiva e l’incompatibilità giuridica tra il reato contestato e l’istituto della particolare tenuità del fatto.

Conclusioni

Questa sentenza consolida l’orientamento della giurisprudenza sulla gestione della prescrizione alla luce delle recenti riforme. Per professionisti e cittadini, la decisione chiarisce che il calcolo dei termini di estinzione del reato non è un’operazione matematica semplice, ma dipende strettamente dal momento in cui il reato è stato commesso. Per i fatti avvenuti nel periodo di vigenza della Riforma Orlando, i termini di prescrizione si allungano notevolmente a causa dei periodi di sospensione post-sentenza. Infine, viene confermato che la guida senza patente, quando diventa reato per recidiva, è una condotta considerata grave e abituale, per la quale non sono ammesse cause di non punibilità legate alla lieve entità del fatto.

Quando scatta la prescrizione per il reato di guida senza patente commesso nel 2019?
Secondo la Corte di Cassazione, per un reato commesso nel 2019, si applica la ‘Riforma Orlando’. Questa legge prevede una sospensione del corso della prescrizione per un periodo massimo di un anno e sei mesi dopo la sentenza di primo grado. Pertanto, il termine di prescrizione non è quello base, ma va prolungato di questo periodo di sospensione, posticipandone la scadenza.

È possibile invocare la ‘particolare tenuità del fatto’ per il reato di guida senza patente?
No. La sentenza chiarisce che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) è inapplicabile. Il reato di guida senza patente previsto dall’art. 116, comma 15, del Codice della Strada scatta solo in caso di ‘recidiva nel biennio’, il che rende la condotta intrinsecamente ‘abituale’ e quindi incompatibile con i requisiti della particolare tenuità.

Quale legge sulla prescrizione si applica se un reato è stato commesso sotto la Riforma Orlando ma il processo si conclude dopo le riforme successive (Bonafede, Cartabia)?
Si applica la disciplina vigente al momento della commissione del reato, se più favorevole all’imputato. La Corte ha stabilito che il regime della Riforma Orlando (che prevede sospensioni temporanee) è più favorevole rispetto a quello della Riforma Bonafede (che blocca la prescrizione dopo il primo grado) e va quindi applicato ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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