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Prescrizione guida senza patente: la Legge Orlando

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante la prescrizione guida senza patente. Il reato, commesso nel 2018, non è stato considerato estinto grazie alla sospensione dei termini introdotta dalla Legge Orlando (L. 103/2017), ritenuta più favorevole della successiva Legge Bonafede. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 30 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Guida Senza Patente: Come la Legge Orlando Sospende i Termini

L’istituto della prescrizione è un cardine del nostro sistema penale, ma le recenti riforme hanno introdotto importanti modifiche ai suoi meccanismi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio su come la sospensione dei termini incida sulla prescrizione per la guida senza patente e quali siano le conseguenze di un ricorso infondato. Analizziamo la decisione per comprendere l’applicazione delle leggi “Orlando” e “Bonafede” e il loro impatto sui tempi della giustizia.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di guida senza patente, aggravato dalla recidiva nel biennio. Il reato era stato commesso in data 19 maggio 2018. L’imputato decideva di presentare ricorso per cassazione, lamentando un unico vizio: la violazione di legge per mancata dichiarazione di estinzione del reato per avvenuta prescrizione.

Secondo la tesi difensiva, il tempo trascorso dal momento del fatto avrebbe dovuto portare all’estinzione del procedimento penale, come previsto dall’articolo 129 del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno chiarito che il calcolo dei termini di prescrizione non poteva ignorare le cause di sospensione introdotte dalla legislazione recente.

Le Motivazioni: l’impatto della Legge Orlando sulla Prescrizione per la guida senza patente

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione della Legge n. 103 del 2017, nota come “Legge Orlando”. Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, questa legge è considerata più favorevole rispetto alla successiva riforma “Bonafede” (Legge n. 3 del 2019).

La Legge Orlando ha introdotto una specifica causa di sospensione del corso della prescrizione, stabilendo uno stop di un anno e sei mesi dopo la sentenza di primo grado e un ulteriore stop di un anno e sei mesi dopo la sentenza d’appello. Questo periodo di sospensione è finalizzato a garantire il tempo necessario per lo svolgimento dei successivi gradi di giudizio.

Applicando tale normativa al caso di specie, la Corte ha concluso che il reato non era affatto prescritto al momento della pronuncia della sentenza di appello. Il termine di prescrizione, infatti, era stato “congelato” per un periodo sufficiente a consentire la conclusione del processo di secondo grado.

Le Conclusioni: Conseguenze dell’Inammissibilità del Ricorso

Essendo il ricorso inammissibile e non ravvisandosi alcuna assenza di colpa da parte del ricorrente, la Corte ha applicato l’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma prevede che, in caso di inammissibilità, la parte privata che ha proposto il ricorso venga condannata non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende. In questo caso, la sanzione è stata fissata in tremila euro. La decisione ribadisce un principio fondamentale: la presentazione di un ricorso palesemente infondato comporta conseguenze economiche significative, oltre alla conferma della condanna.

Perché il reato di guida senza patente commesso nel 2018 non è stato dichiarato prescritto?
Perché al caso si applica la Legge n. 103/2017 (Legge Orlando), che ha introdotto una causa di sospensione del termine di prescrizione per una durata di un anno e sei mesi dopo la sentenza di primo grado e di secondo grado, impedendo così il maturare dei termini.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso è stata di tremila euro.

Quale legge sulla prescrizione si applica ai reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019?
Per i reati commessi in questo intervallo di tempo, si applica la Legge n. 103/2017 (Legge Orlando), in quanto considerata norma più favorevole rispetto alla successiva Legge n. 3/2019 (Legge Bonafede).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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