LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione e contraffazione: quando il ricorso salva

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per contraffazione e ricettazione. Il ricorso dell’imputato sollevava dubbi sulla registrazione del ‘modello’ del prodotto e non solo del marchio. Questa incertezza ha reso il ricorso non inammissibile, permettendo alla Corte di dichiarare l’estinzione dei reati per prescrizione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione e contraffazione: come un ricorso ben motivato può estinguere il reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 6970/2025) offre un importante spunto di riflessione sul rapporto tra prescrizione e contraffazione, dimostrando come un ricorso, seppur non accolto nel merito, possa risultare decisivo per l’esito del processo. Il caso riguarda una condanna per detenzione a fini di vendita di calzature contraffatte e per la correlata ricettazione, annullata dalla Suprema Corte proprio perché i reati si sono estinti per il decorso del tempo.

I fatti del processo

Un soggetto veniva condannato in primo grado e in appello per i reati previsti dagli articoli 474 (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 648 (Ricettazione) del codice penale. L’accusa era di detenere per la vendita cinquecento paia di scarpe che riproducevano fedelmente il ‘modello’ di un noto marchio di calzature.

La Corte d’Appello confermava la condanna, ma la difesa decideva di presentare ricorso per cassazione, basando la propria strategia su alcuni vizi di legge e di motivazione.

I motivi del ricorso in Cassazione

Il difensore dell’imputato ha articolato il ricorso su tre punti principali:

1. Violazione dell’art. 474 c.p.: La difesa sosteneva che il capo di imputazione faceva riferimento alla vendita di ‘modelli’ registrati e non alla contraffazione di ‘marchi’. Si evidenziava che sulle scarpe sequestrate non era apposta alcuna dicitura confondibile con il marchio originale. L’assenza del marchio, secondo il ricorrente, faceva venir meno l’elemento costitutivo del reato.
2. Insussistenza della ricettazione: Di conseguenza, se il reato presupposto (la contraffazione) non sussisteva, anche l’accusa di ricettazione (art. 648 c.p.) doveva cadere.
3. Mancata dichiarazione della prescrizione: Infine, si lamentava che i giudici di merito non avessero dichiarato l’estinzione del reato per il decorso dei termini di prescrizione.

La prescrizione e contraffazione secondo la Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso non manifestamente infondato. Il punto cruciale della decisione non risiede nell’accertare se la contraffazione fosse effettivamente avvenuta, ma nel rilevare un’incertezza fondamentale nell’impostazione accusatoria e nelle sentenze di merito.

Il Collegio ha osservato che sia l’imputazione sia la sentenza impugnata facevano riferimento all’imitazione dei ‘modelli’ delle calzature, senza però specificare se tali modelli fossero stati ufficialmente registrati. L’art. 474 c.p. tutela i marchi o altri segni distintivi registrati. L’incertezza sulla registrazione del modello, unita alla contestazione sulla reale contraffazione del marchio (definito ‘assonante’ ma non ‘coincidente’), ha creato un vizio di motivazione. Questa doglianza, proprio perché non palesemente priva di fondamento, ha impedito alla Corte di dichiarare il ricorso inammissibile.

Le motivazioni della decisione

La non manifesta infondatezza del ricorso ha avuto una conseguenza processuale decisiva. Secondo un consolidato principio di diritto (richiamato nelle sentenze delle Sezioni Unite n. 21/1994 e n. 32/2000), solo un ricorso inammissibile per mancanza dei requisiti di legge o per manifesta infondatezza dei motivi impedisce la formazione di un valido rapporto processuale e, di conseguenza, precluderebbe alla Corte di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione.

Poiché il ricorso in esame presentava motivi non palesemente infondati, si è incardinato un valido rapporto processuale. Ciò ha imposto alla Suprema Corte di verificare il decorso dei termini di prescrizione per entrambi i reati. La Corte ha quindi constatato che il termine massimo per il reato di cui all’art. 474 c.p. era scaduto il 15 marzo 2022 e quello per la ricettazione il 15 novembre 2024. Essendo la decisione intervenuta nel gennaio 2025, entrambi i reati erano prescritti.

Per questo motivo, la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio, perché i reati sono stati dichiarati estinti per prescrizione.

Conclusioni: l’importanza strategica del ricorso

Questa sentenza evidenzia l’importanza strategica di redigere un ricorso per cassazione tecnicamente solido. Anche quando le possibilità di ottenere un’assoluzione nel merito sono scarse, la presentazione di motivi di ricorso non manifestamente infondati può essere cruciale. Instaurando un valido rapporto processuale, si consente alla Corte di Cassazione di rilevare cause di estinzione del reato come la prescrizione e contraffazione, che altrimenti, in caso di inammissibilità del ricorso, non potrebbero essere dichiarate, rendendo definitiva la condanna.

Quando un ricorso per cassazione impedisce la dichiarazione di prescrizione?
Un ricorso per cassazione impedisce la dichiarazione di prescrizione solo quando è dichiarato inammissibile perché manifestamente infondato o privo dei requisiti essenziali previsti dall’art. 581 cod. proc. pen. In questi casi, non si forma un valido rapporto processuale e la sentenza di condanna diventa definitiva.

Qual è la differenza tra contraffazione di ‘marchio’ e di ‘modello’ ai fini del reato?
Sebbene la sentenza non entri nel merito, evidenzia che l’art. 474 cod. pen. tutela ‘marchi o altri segni distintivi registrati’. Il ricorso ha fatto leva sulla distinzione, sostenendo che l’accusa si concentrava sull’imitazione del ‘modello’ (la forma della calzatura) la cui registrazione era incerta, e non sulla contraffazione del ‘marchio’ (il logo o nome), che si asseriva non essere presente in modo confondibile.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna in questo caso?
La Corte ha annullato la condanna senza rinvio perché, avendo ritenuto il ricorso non manifestamente infondato, ha potuto rilevare che i termini massimi di prescrizione per entrambi i reati contestati (contraffazione e ricettazione) erano già decorsi al momento della decisione. Di conseguenza, i reati sono stati dichiarati estinti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati