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Prescrizione e confisca: Cassazione annulla condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per dichiarazione fraudolenta. Sebbene un motivo di ricorso sulla sospensione della prescrizione sia stato respinto, l’accoglimento di un altro motivo relativo a un errore nel calcolo della confisca per equivalente ha comportato il decorso del termine massimo di prescrizione per il reato residuo. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato e ha revocato la confisca, sottolineando anche l’irretroattività delle norme più severe in materia di confisca post-prescrizione.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione e Confisca: La Cassazione Annulla Condanna per Dichiarazione Fraudolenta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 13223/2024) offre un importante spunto di riflessione sul delicato equilibrio tra prescrizione e confisca nei reati tributari. Il caso, riguardante una condanna per dichiarazione fraudolenta, dimostra come l’accoglimento di un motivo di ricorso relativo alla quantificazione della confisca possa avere un effetto dirompente, portando all’estinzione del reato stesso. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Un’imprenditrice, legale rappresentante di una ditta individuale, veniva condannata in primo grado per il reato di dichiarazione fraudolenta per le annualità d’imposta 2010 e 2011. In appello, la Corte territoriale dichiarava il reato commesso nel 2010 estinto per intervenuta prescrizione, ma confermava la condanna per l’anno 2011, rideterminando la confisca per equivalente.

L’imputata, tramite il suo difensore, proponeva quindi ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali.

I Motivi del Ricorso e l’Intervento della Procura

Il ricorso si fondava essenzialmente su due doglianze:

1. Violazione di legge sulla prescrizione: La difesa sosteneva che l’adesione a un’astensione dalle udienze (sciopero degli avvocati) avrebbe dovuto sospendere la prescrizione per un massimo di sessanta giorni. Se così fosse stato, anche il reato relativo all’anno 2011 sarebbe risultato prescritto.
2. Errore nel calcolo della confisca: Si contestava l’erronea inclusione, nel calcolo della confisca, di importi relativi a fatture emesse da un’altra società. Per queste operazioni, l’imputata era stata assolta in primo grado, poiché era stato accertato che tali fatture non erano mai confluite nelle dichiarazioni fiscali contestate.

Il Procuratore Generale presso la Cassazione aveva concluso chiedendo l’accoglimento parziale del ricorso, limitatamente al ricalcolo della confisca, e l’inammissibilità nel resto.

La Decisione della Suprema Corte su prescrizione e confisca

La Corte di Cassazione ha rigettato il primo motivo, considerandolo manifestamente infondato. Ha infatti ribadito il suo consolidato orientamento secondo cui l’adesione del difensore all’astensione collettiva dalle udienze determina la sospensione della prescrizione per tutta la durata del rinvio, senza applicare il limite massimo di sessanta giorni previsto per altre ipotesi di legittimo impedimento.

Il punto cruciale della sentenza risiede però nell’accoglimento del secondo motivo. La Corte ha riconosciuto che la Corte d’Appello aveva effettivamente commesso un errore nel calcolare l’importo della confisca, includendo somme non dovute.

Le Motivazioni

La fondatezza della censura sulla confisca ha innescato una conseguenza decisiva. La Cassazione ha applicato un principio fondamentale: quando, in un ricorso contro una sentenza di condanna, viene accolto un motivo riguardante la confisca per equivalente, l’intero “punto” della decisione viene messo in discussione. Questo processo fa sì che, se nel frattempo è maturato il termine massimo di prescrizione del reato presupposto, la Corte debba prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato stesso.

Nel caso specifico, alla data della decisione della Cassazione, il termine di prescrizione per il reato del 2011 era ormai decorso. L’accoglimento del motivo sulla confisca ha quindi “aperto la porta” alla declaratoria di estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata.

Infine, la Suprema Corte ha disposto la revoca della confisca. Ha spiegato che la norma che consente di mantenere la confisca anche in caso di prescrizione (art. 578-bis c.p.p.) ha natura sostanziale e sanzionatoria. Pertanto, non può essere applicata retroattivamente a fatti commessi prima della sua entrata in vigore, in ossequio al principio di irretroattività della legge penale più sfavorevole.

Le Conclusioni

Questa sentenza è un chiaro esempio di come la strategia processuale e l’attenzione ai dettagli tecnici, come il calcolo della confisca, possano essere determinanti per l’esito di un processo penale. L’interazione tra prescrizione e confisca si rivela un terreno complesso, dove un errore su un aspetto sanzionatorio accessorio può portare al completo proscioglimento dell’imputato per estinzione del reato principale. La decisione riafferma inoltre un principio cardine del nostro ordinamento: le norme penali più severe non possono essere applicate a fatti commessi nel passato, garantendo la certezza del diritto.

L’adesione del difensore a uno sciopero degli avvocati sospende la prescrizione solo per 60 giorni?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che, in caso di rinvio dell’udienza per adesione del difensore all’astensione di categoria, il corso della prescrizione è sospeso per tutto il periodo del rinvio disposto dal giudice, senza applicare il limite massimo di sessanta giorni.

Cosa succede al reato se la Cassazione accoglie un motivo di ricorso che riguarda solo l’importo della confisca?
Secondo la Corte, l’accoglimento o il rigetto di un motivo di ricorso relativo alla confisca per equivalente determina l’utile decorso del termine di prescrizione dei reati che ne sono il fondamento, se tale termine si è esaurito prima della sentenza di legittimità. In pratica, la discussione sulla confisca mantiene “vivo” il processo e, se questo si protrae oltre il limite massimo, il reato si estingue.

La confisca può essere mantenuta anche se il reato è dichiarato prescritto?
In questo caso specifico, no. La Corte ha revocato la confisca perché la norma che lo consentirebbe (art. 578-bis c.p.p.) ha natura sostanziale e punitiva e, pertanto, non può essere applicata retroattivamente a fatti commessi prima della sua entrata in vigore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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