LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione e aggravanti: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 12645/2025, ha respinto il ricorso di un imputato condannato per furto aggravato. L’imputato sosteneva l’avvenuta prescrizione del reato, ma la Corte ha chiarito un principio fondamentale: nel calcolo della prescrizione e aggravanti, le circostanze aggravanti ad effetto speciale si contano sempre, anche se nel giudizio finale vengono considerate meno importanti delle attenuanti. Di conseguenza, il termine per la prescrizione si allunga e il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione e Aggravanti: Come si Calcola il Tempo per Estinguere il Reato?

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 12645/2025 affronta un tema cruciale del diritto penale: il calcolo della prescrizione e aggravanti. La Suprema Corte chiarisce in modo definitivo che le circostanze aggravanti ad effetto speciale allungano sempre i termini di prescrizione, anche quando il giudice, nel determinare la pena, le consideri meno rilevanti delle attenuanti. Questa decisione consolida un principio fondamentale per la certezza del diritto e l’effettività della giustizia penale.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per il reato di furto aggravato, ai sensi degli articoli 624 e 625 del codice penale. L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione basandosi su un unico motivo: la violazione di legge per la mancata declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. A suo dire, il tempo necessario a prescrivere il reato sarebbe maturato alla data della sentenza della Corte d’Appello.

Il Calcolo della Prescrizione e Aggravanti Speciali

Il cuore della questione giuridica risiede nel modo in cui le circostanze aggravanti, in particolare quelle “ad effetto speciale”, influenzano il calcolo del tempo necessario per la prescrizione. Il ricorrente riteneva che, essendo state le aggravanti bilanciate con le attenuanti generiche, non dovessero più incidere sul termine di prescrizione. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa interpretazione, giudicandola manifestamente infondata.

La Decisione della Corte

La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: ai fini della prescrizione, si deve tener conto delle circostanze aggravanti ad effetto speciale, a prescindere dal giudizio di bilanciamento con le attenuanti effettuato dal giudice di merito ai sensi dell’art. 69 del codice penale. Questo perché l’articolo 157, comma 3, del codice penale esclude espressamente che tale bilanciamento possa influire sulla determinazione della pena massima del reato, che è la base per calcolare il tempo di prescrizione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha spiegato che le aggravanti contestate nel caso di specie (art. 625, nn. 5 e 7 c.p.) sono considerate ad effetto speciale. In particolare, l’art. 625, comma 2, c.p. integra un’aggravante che porta la pena massima fino a dieci anni di reclusione, un aumento ben superiore a un terzo. Di conseguenza, il termine di prescrizione si allunga notevolmente. Nel caso specifico, il reato commesso nel maggio 2016 non era estinto alla data della sentenza d’appello dell’ottobre 2024, poiché il termine massimo di prescrizione, comprensivo delle interruzioni, scadrà solo nel maggio 2029. La Corte ha quindi dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione in commento conferma un orientamento granitico e di fondamentale importanza pratica. La presenza di circostanze aggravanti ad effetto speciale ha un impatto diretto e non neutralizzabile sulla durata del processo penale. Anche se il giudice dovesse riconoscere delle attenuanti prevalenti o equivalenti in sede di condanna, per il calcolo della prescrizione e aggravanti si dovrà sempre fare riferimento all’aumento di pena previsto in astratto dalla legge per l’aggravante speciale. Questo garantisce che i reati più gravi, anche se commessi da soggetti con attenuanti, non si estinguano troppo rapidamente, assicurando un tempo adeguato per il loro accertamento e la loro punizione.

Le circostanze attenuanti possono ridurre il tempo necessario per la prescrizione di un reato?
No. Secondo la Corte, il giudizio di bilanciamento tra attenuanti e aggravanti, che serve a determinare la pena concreta, non ha alcun effetto sul calcolo del tempo di prescrizione. Se è presente un’aggravante ad effetto speciale, il termine di prescrizione si calcola sulla pena massima aumentata, a prescindere dalle attenuanti concesse.

Cosa sono le circostanze aggravanti ‘ad effetto speciale’ ai fini della prescrizione?
Sono quelle circostanze che comportano un aumento di pena superiore a un terzo o una pena di specie diversa. L’art. 625, comma 2, del codice penale, applicato in questo caso, è un esempio di aggravante ad effetto speciale perché eleva la pena massima per il furto fino a dieci anni, estendendo di conseguenza il termine di prescrizione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto ‘manifestamente infondato’ perché la tesi del ricorrente si poneva in diretto contrasto con il dettato normativo (in particolare l’art. 157, comma 3, c.p.) e con la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione in materia di calcolo della prescrizione in presenza di aggravanti ad effetto speciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati