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Prescrizione della pena: quando inizia a decorrere?

La Corte di Cassazione chiarisce il calcolo della prescrizione della pena in caso di revoca dell’indulto. La Corte ha annullato un’ordinanza che aveva revocato un indulto per una contravvenzione, senza verificare adeguatamente se la recidiva fosse stata formalmente accertata nel giudizio originario. Secondo i giudici, il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui la sentenza che causa la revoca diventa definitiva. Tuttavia, per le contravvenzioni, è necessario un accertamento di merito sulla recidiva per determinare il corretto termine di prescrizione, motivo per cui il caso è stato rinviato al giudice precedente.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione della pena: come si calcola dopo la revoca di un indulto?

La prescrizione della pena è un istituto fondamentale del nostro ordinamento che sancisce l’estinzione della possibilità di eseguire una condanna dopo un certo periodo di tempo. Ma cosa succede quando l’esecuzione di una pena è sospesa a causa di un indulto e questo beneficio viene successivamente revocato? Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce su questo complesso scenario, delineando con precisione il momento da cui far decorrere il termine di prescrizione e il ruolo cruciale della recidiva. L’analisi di questa decisione offre spunti essenziali per comprendere i meccanismi che regolano l’esecuzione penale.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato riguarda un individuo condannato a diverse pene, per le quali aveva ottenuto il beneficio dell’indulto. Successivamente, a causa della commissione di un nuovo e grave delitto (ergastolo con isolamento diurno), l’indulto veniva revocato, come previsto dalla legge. Il condannato, tramite il suo difensore, presentava ricorso lamentando un errore nel calcolo della prescrizione per una delle pene originarie, relativa a una contravvenzione. Sosteneva che tale pena, di entità minore, avrebbe dovuto considerarsi prescritta, essendo trascorsi più di cinque anni dalla data in cui la relativa sentenza era divenuta definitiva.

La Decorrenza della Prescrizione della Pena in caso di Revoca dell’Indulto

La Corte di Cassazione, in linea con un orientamento consolidato, ha ribadito un principio cardine: quando l’esecuzione della pena è subordinata al verificarsi di una condizione, il termine di prescrizione non decorre dal momento in cui la sentenza originaria diventa definitiva, ma dal giorno in cui tale condizione si verifica. Nel caso di revoca dell’indulto, la condizione è rappresentata dalla commissione di un nuovo reato entro un determinato lasso di tempo. Pertanto, la prescrizione della pena sospesa dall’indulto inizia a decorrere solo dalla data in cui la sentenza per il nuovo reato (quello che causa la revoca) passa in giudicato. In questo caso specifico, la data di riferimento era il 10 ottobre 2017, giorno in cui la condanna per il delitto più grave era diventata irrevocabile. La Corte di merito aveva correttamente applicato questo principio per la pena relativa a un delitto, ma aveva commesso un’imprecisione per quella relativa alla contravvenzione.

L’Errore del Giudice e il Ruolo della Recidiva

L’errore del giudice dell’esecuzione è consistito nel non aver considerato adeguatamente la natura del reato per cui era stata inflitta la seconda pena (una contravvenzione) e le relative implicazioni sulla prescrizione. Il ricorrente sosteneva che il termine di prescrizione per le contravvenzioni è di cinque anni, non di dieci. La Cassazione ha evidenziato che la questione non era così semplice. L’articolo 173 del codice penale, infatti, prevede un’eccezione all’estinzione della pena per i recidivi. L’eventuale riconoscimento della recidiva nel giudizio per la contravvenzione avrebbe potuto impedire l’estinzione della pena. Tuttavia, il provvedimento impugnato non aveva verificato se, nel giudizio originario sfociato nella condanna per la contravvenzione, la recidiva fosse stata formalmente accertata. Questo accertamento è un’indagine di merito che non può essere svolta dalla Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione di annullamento con rinvio sulla base della necessità di un accertamento di merito. Sebbene il principio generale sulla decorrenza della prescrizione fosse stato correttamente individuato, il giudice dell’esecuzione aveva omesso di compiere un passo cruciale: verificare se nel giudizio per la contravvenzione, risalente al 2007, fosse stata contestata e accertata la recidiva. La mera lettura del certificato penale, che indicava il ricorrente come recidivo, non era sufficiente. Era necessario un esame specifico degli atti di quel processo per stabilire se la recidiva fosse stata un elemento formalmente riconosciuto nella sentenza di condanna. Solo in quel caso, infatti, si sarebbe potuto applicare il regime più severo previsto dall’articolo 173 c.p., che ostacola la prescrizione della pena. Trattandosi di un’indagine fattuale, la Corte di Cassazione non poteva decidere nel merito e ha quindi rinviato la questione allo stesso giudice dell’esecuzione.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza, rimandando gli atti alla Corte di Assise di Cosenza per un nuovo esame. Il giudice del rinvio dovrà ora compiere una verifica specifica: accertare se nella sentenza del Tribunale di Castrovillari del 2007 sia stata o meno riconosciuta la recidiva a carico del condannato. Da questa verifica dipenderà l’esito finale: se la recidiva non fu accertata, la pena per la contravvenzione dovrà essere dichiarata estinta per prescrizione; in caso contrario, l’esecuzione della pena potrà procedere. Questa sentenza sottolinea l’importanza di un’analisi dettagliata e completa di tutti gli aspetti di un caso, anche quelli apparentemente secondari, per una corretta applicazione delle norme sull’esecuzione penale.

Quando inizia a decorrere la prescrizione di una pena la cui esecuzione è subordinata alla revoca di un indulto?
Il termine di prescrizione della pena decorre non dalla data di irrevocabilità della sentenza originaria, ma dalla data in cui diventa irrevocabile la sentenza di condanna per il reato successivo che ha causato la revoca del beneficio dell’indulto.

La recidiva può impedire la prescrizione della pena per una contravvenzione?
Sì, ai sensi dell’art. 173 del codice penale, l’estinzione della pena per decorso del tempo non opera nei confronti dei recidivi, a condizione che l’accertamento della recidiva sia stato compiuto nel giudizio che ha portato alla condanna cui la pena si riferisce.

Qual è stato l’errore commesso dal giudice dell’esecuzione nel caso di specie?
Il giudice ha omesso di verificare se, nel giudizio specifico per la contravvenzione, fosse stata formalmente accertata la recidiva. Questo accertamento di merito è indispensabile per stabilire se la pena fosse prescrittibile o meno, dato che la legge prevede un trattamento diverso per i recidivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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