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Prescrizione della pena: quando decorre con l’indulto?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso sulla prescrizione della pena. Viene stabilito che, in caso di revoca dell’indulto, il termine di prescrizione non decorre dalla sentenza originaria, ma dalla data in cui diventa definitiva la sentenza che ha causato la revoca del beneficio.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione della pena e revoca dell’indulto: la Cassazione fa chiarezza

L’istituto della prescrizione della pena rappresenta un caposaldo del nostro ordinamento, stabilendo che lo Stato non può far eseguire una condanna dopo un certo periodo di tempo. Ma cosa succede quando l’esecuzione è sospesa a causa di un indulto che viene poi revocato? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illumina un punto cruciale: il momento esatto da cui inizia a decorrere il termine di prescrizione. Questa decisione riafferma un principio fondamentale per la certezza del diritto e per la corretta gestione dell’esecuzione penale.

I Fatti del Caso

Un individuo, condannato con una sentenza del 2004 divenuta definitiva nel 2007, aveva beneficiato di un indulto che aveva sospeso l’esecuzione della pena di tre anni di reclusione e 600 euro di multa. Successivamente, la Corte di Appello di Trieste, in funzione di Giudice dell’esecuzione, revocava tale beneficio a causa di una nuova condanna riportata dal soggetto. L’ordinanza di revoca, emessa nel 2015, era diventata definitiva nel 2016.

La difesa del condannato ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la pena originaria fosse ormai prescritta. Secondo la tesi difensiva, il termine di dieci anni per la prescrizione avrebbe dovuto essere calcolato dalla data in cui la prima sentenza era diventata definitiva, ovvero dal 2007. Di conseguenza, nel 2025, la pretesa punitiva dello Stato si sarebbe estinta.

La Decisione della Corte sulla prescrizione della pena

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno rigettato completamente la tesi difensiva, confermando l’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità.

Il fulcro della decisione risiede nell’individuazione del dies a quo, ovvero del giorno da cui far partire il conteggio per la prescrizione della pena. La Corte ha chiarito che, quando l’esecuzione della pena è subordinata a un evento futuro e incerto come la revoca di un indulto, il termine di prescrizione non può iniziare a decorrere finché tale condizione non si verifica.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte si basa su un principio logico-giuridico e su un precedente delle Sezioni Unite (sentenza Maiorella, 2015). La prescrizione è legata all’inerzia dello Stato nell’eseguire una pena. Tuttavia, nel caso di indulto, lo Stato non è inerte, ma è legalmente impedito dall’eseguire la pena fino a quando il beneficio è in vigore.

L’ostacolo all’esecuzione viene rimosso solo con la revoca dell’indulto. Di conseguenza, il termine di prescrizione della pena originaria inizia a decorrere non dalla data di irrevocabilità della prima condanna, ma dal momento in cui diventa definitiva la sentenza che costituisce il presupposto per la revoca del beneficio.

Nel caso specifico, la condanna che ha causato la revoca è diventata definitiva il 5 febbraio 2016. È da questa data, e non dal 9 novembre 2007, che lo Stato ha potuto riprendere la sua pretesa esecutiva. Pertanto, il termine di prescrizione decennale non era affatto trascorso al momento della decisione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza pratica. Chi beneficia di un indulto deve essere consapevole che la commissione di un nuovo reato non solo comporta una nuova condanna, ma fa anche ‘rivivere’ la pena precedentemente condonata, facendo partire un nuovo termine di prescrizione. La decisione garantisce che i provvedimenti di clemenza non si trasformino in un mezzo per eludere la giustizia attraverso il decorso del tempo. La chiarezza sul dies a quo della prescrizione assicura coerenza e certezza nell’applicazione della legge penale, ribadendo che la sospensione dell’esecuzione dovuta a un beneficio non può essere equiparata a un’inerzia colpevole dello Stato.

Da quando inizia a decorrere il termine di prescrizione della pena se viene revocato un indulto?
Il termine di prescrizione della pena decorre dalla data in cui diventa irrevocabile la sentenza di condanna che costituisce il presupposto per la revoca del beneficio, e non dalla data in cui è diventata definitiva la sentenza originaria a cui l’indulto si riferiva.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le argomentazioni della difesa erano manifestamente infondate, in quanto si ponevano in netto contrasto con la costante giurisprudenza di legittimità, in particolare con un principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 3000 euro, alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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