LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione della pena e indulto: la Cassazione

La Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale sulla prescrizione della pena in caso di revoca dell’indulto. La sentenza stabilisce che il termine di prescrizione non decorre dalla revoca, ma dalla data in cui la nuova sentenza di condanna, che causa la revoca, diventa definitiva. Questo principio tutela il condannato dal rischio di un’attesa indefinita e garantisce la ragionevole durata del processo. La Corte ha annullato l’ordinanza che aveva revocato un indulto senza verificare se la pena originaria fosse già prescritta secondo questo criterio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione della pena e indulto: la Cassazione stabilisce il ‘Dies a Quo’

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, è tornata su un tema cruciale del diritto penale: la decorrenza della prescrizione della pena quando viene revocato un indulto. La decisione chiarisce che il termine di prescrizione inizia a decorrere non dal provvedimento di revoca, ma dal momento in cui diventa definitiva la sentenza per il nuovo reato che ha causato la perdita del beneficio. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

Il Fatto e il Ricorso in Cassazione

Il caso riguarda un uomo a cui era stato concesso un indulto su una pena detentiva e pecuniaria. Successivamente, la Corte d’Appello di Bologna, in funzione di Giudice dell’esecuzione, revocava il beneficio perché l’uomo aveva commesso un nuovo delitto non colposo, punito con una pena detentiva superiore a due anni, entro il termine di cinque anni previsto dalla legge sull’indulto.

Contro questa decisione, il condannato ha proposto ricorso per cassazione. La sua difesa sosteneva che la pena originaria, coperta dall’indulto, si fosse ormai estinta per prescrizione. Secondo il ricorrente, il termine decennale di prescrizione era iniziato a decorrere non dalla data della revoca, ma dalla data in cui la sentenza per il nuovo reato era diventata irrevocabile. Poiché tale termine era trascorso, la revoca sarebbe stata illegittima.

La Questione Giuridica sulla Prescrizione della Pena

Il cuore della controversia risiede nell’individuazione del cosiddetto dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione. La questione è se, in caso di revoca dell’indulto, la prescrizione della pena inizi:
1. Dalla data in cui diventa definitiva la decisione che accerta la causa di revoca (cioè la nuova condanna).
2. Oppure, dalla data in cui il giudice dell’esecuzione emette formalmente il provvedimento di revoca del beneficio.

Questa distinzione è fondamentale, poiché possono trascorrere anni tra i due momenti, un lasso di tempo che può essere decisivo per il maturare della prescrizione.

L’Orientamento delle Sezioni Unite

La Cassazione ha basato la sua decisione sui principi già affermati dalle Sezioni Unite (sentenza Maiorella, 2014). Secondo tale orientamento, quando l’esecuzione di una pena è subordinata al verificarsi di una condizione (come la revoca dell’indulto), il tempo per la prescrizione decorre dal giorno in cui tale condizione si verifica.

L’indulto è un beneficio concesso sotto una condizione risolutiva: la mancata commissione di un nuovo grave reato entro un certo tempo. L’avverarsi di questa condizione, ovvero il passaggio in giudicato della sentenza per il nuovo reato, è il momento esatto in cui la pena originaria, prima ‘congelata’ dall’indulto, torna a essere eseguibile. È da quel momento, dunque, che lo Stato ha il potere di eseguirla e, di conseguenza, è da quel momento che inizia a decorrere il termine di prescrizione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha accolto il ricorso, ribadendo che la pena coperta da indulto non è eseguibile fino a quando non si verifica la condizione che ne causa la revoca. Questa condizione è il passaggio in giudicato della nuova sentenza di condanna. Solo da quel preciso istante la pena originaria diventa esigibile, e solo da allora può iniziare a decorrere il termine di prescrizione. Attendere il provvedimento formale di revoca, che può arrivare molto tempo dopo, creerebbe un’incertezza giuridica incompatibile con i principi di ragionevole durata del processo e del minor sacrificio per il condannato, tutelati anche dalla Costituzione e dalla CEDU.

La Corte territoriale, nel revocare l’indulto, non aveva minimamente considerato se, nel frattempo, la pena fosse prescritta. Non ha verificato la data di irrevocabilità della nuova condanna e non ha calcolato il tempo trascorso da quel momento. Questo errore procedurale ha portato all’annullamento della sua decisione.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza consolida un principio di garanzia fondamentale. Stabilire che la prescrizione della pena decorre dal momento certo e oggettivo del passaggio in giudicato della nuova condanna impedisce che il condannato rimanga in una situazione di limbo a tempo indeterminato, in attesa delle decisioni, talvolta tardive, del giudice dell’esecuzione. Di conseguenza, il Giudice dell’esecuzione, prima di revocare un indulto, ha il dovere di verificare d’ufficio se, a partire dalla data di irrevocabilità della sentenza presupposto, sia già decorso il termine di prescrizione della pena originaria. In caso affermativo, la pena è estinta e la revoca non può essere disposta. La Corte di Cassazione ha quindi annullato l’ordinanza impugnata con rinvio alla Corte d’Appello di Bologna per un nuovo esame che tenga conto di questo principio.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per una pena coperta da indulto che viene poi revocato?
Il termine di prescrizione decorre dalla data in cui diventa irrevocabile (passa in giudicato) la sentenza di condanna per il nuovo reato che ha causato la revoca del beneficio, e non dalla data del successivo provvedimento di revoca.

Perché il momento del passaggio in giudicato della nuova condanna è così importante?
Perché è l’evento che costituisce l’avverarsi della condizione risolutiva a cui era sottoposto l’indulto. È da quel preciso momento che la pena originaria, prima sospesa, torna a essere giuridicamente eseguibile, e quindi può iniziare a prescriversi.

Quale errore ha commesso la Corte d’Appello nel caso esaminato?
La Corte d’Appello ha disposto la revoca dell’indulto senza prima verificare se la pena originaria si fosse già estinta per prescrizione. Ha omesso di calcolare il tempo trascorso dalla data in cui la nuova sentenza di condanna era diventata definitiva, che è il corretto dies a quo per la prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati