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Prescrizione del reato: il favor rei vince

La Corte di Cassazione annulla una condanna per ricettazione a causa dell’intervenuta prescrizione del reato. La sentenza stabilisce che, in caso di incertezza sulla data di commissione del fatto, deve prevalere l’interpretazione più favorevole all’imputato (principio del favor rei), retrodatando l’inizio del termine di prescrizione e portando all’estinzione del reato.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione del Reato e Principio del Favor Rei: Quando l’Incertezza Giova all’Imputato

Nel diritto penale, il tempo è un fattore cruciale. La prescrizione del reato rappresenta un istituto di garanzia che pone un limite temporale alla pretesa punitiva dello Stato. Ma cosa accade quando la data esatta in cui un reato è stato commesso è incerta? Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 2491/2025) offre un chiarimento fondamentale, ribadendo la centralità del principio del favor rei, ovvero del trattamento più favorevole all’imputato.

I Fatti del Caso: La Ricettazione di un Ciclomotore

Il caso ha origine da una condanna per ricettazione emessa dal Tribunale di Palermo nel 2022 e confermata dalla Corte d’Appello nel 2024. Un uomo era stato accusato di aver acquistato un ciclomotore che risultava rubato nel lontano 2005. Il punto cruciale della vicenda non era tanto la colpevolezza dell’imputato, quanto la determinazione del momento esatto in cui egli era entrato in possesso del veicolo rubato. Questa data, infatti, è il punto di partenza (dies a quo) per calcolare il termine massimo di prescrizione.

Il Dubbio sulla Data e la Decisione della Corte d’Appello

L’accertamento del reato era avvenuto nel maggio 2014. Una perizia tecnica aveva stabilito che l’acquisto del ciclomotore da parte dell’imputato poteva essere avvenuto in un arco temporale che andava da una settimana fino a un anno prima di tale data. Di fronte a questa incertezza, la Corte d’Appello aveva scelto la data più sfavorevole all’imputato (una settimana prima dell’accertamento), concludendo che il reato non fosse ancora prescritto al momento della loro decisione.
Contro questa sentenza, la difesa ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando proprio la violazione di legge e l’illogicità della motivazione in relazione alla mancata dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione.

L’Applicazione della Prescrizione del Reato e il Favor Rei

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della difesa, annullando la sentenza di condanna senza bisogno di un nuovo processo, proprio perché ha dichiarato la prescrizione del reato.

Le Motivazioni della Suprema Corte

I giudici della Suprema Corte hanno definito “manifestamente illogica” la scelta della Corte d’Appello. La motivazione è chiara: in presenza di un’incertezza insanabile sull’esatto momento della commissione del reato, deve prevalere il principio del favor rei. Questo principio impone di adottare l’interpretazione più vantaggiosa per l’imputato.
Nel caso specifico, l’arco temporale individuato dal perito andava da maggio 2013 (un anno prima dell’accertamento) a maggio 2014 (una settimana prima). Scegliere la data più remota (maggio 2013) avrebbe significato che il termine massimo di prescrizione era già decorso al momento della sentenza d’appello.
La Cassazione ha sottolineato che dare prevalenza all’opzione più sfavorevole non solo confligge con il principio del favor rei, ma anche con la logica comune. Se un accertamento tecnico viene disposto per ottenere elementi certi e non vi riesce, il dubbio residuo non può che andare a vantaggio dell’imputato.

Le Conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio di civiltà giuridica di fondamentale importanza. Quando lo Stato non riesce a provare con certezza un elemento essenziale per il calcolo della prescrizione, come la data del commesso reato, non può scaricare le conseguenze di questa incertezza sull’imputato. La decisione insegna che il principio del favor rei non è una mera clausola di stile, ma una regola operativa che guida il giudice nell’interpretazione e nell’applicazione della legge, specialmente quando si tratta di istituti di garanzia come la prescrizione del reato. La certezza del diritto prevale, e in assenza di prove sicure, il dubbio deve portare alla conclusione più favorevole per la persona sottoposta a processo.

In caso di incertezza sulla data di commissione di un reato, come si calcola la prescrizione?
Secondo la Corte di Cassazione, si deve applicare il principio del favor rei. Ciò significa che, in assenza di prove certe o deduzioni logiche stringenti, il calcolo della prescrizione deve partire dalla data, tra quelle possibili, più favorevole all’imputato, ovvero la più remota nel tempo.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna?
La Corte ha annullato la sentenza perché il reato era estinto per prescrizione. La Corte d’Appello aveva erroneamente scelto la data meno favorevole all’imputato per il calcolo della prescrizione, violando il principio del favor rei e basando la sua decisione su una motivazione illogica.

Qual era l’elemento di incertezza che ha determinato la decisione?
L’elemento di incertezza era l’esatto momento in cui l’imputato aveva acquistato il ciclomotore rubato. Una perizia tecnica aveva identificato un intervallo di tempo che andava da una settimana a un anno prima della data di accertamento del reato, senza poter fornire una data certa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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