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Prescrizione del reato: Cassazione annulla condanna

Un imputato, prosciolto per la particolare tenuità del fatto in un caso di rissa, aveva impugnato la sentenza chiedendo l’assoluzione piena. La Corte di Cassazione, investita del caso, ha rilevato l’intervenuta prescrizione del reato. Poiché il ricorso era ammissibile e non sussistevano i presupposti per un’assoluzione immediata, la Corte ha annullato la sentenza senza rinvio, dichiarando il reato estinto per prescrizione, in applicazione di un consolidato principio giurisprudenziale.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione del Reato: Quando il Tempo Annulla la Sentenza

La prescrizione del reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale che sancisce come il trascorrere del tempo possa estinguere la pretesa punitiva dello Stato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come questo principio operi concretamente, anche nelle fasi più avanzate del processo. Analizziamo come l’ammissibilità di un ricorso e il decorso dei termini possano condurre all’annullamento di una decisione di merito.

Il Caso in Esame: da un Proscioglimento non Gradito al Ricorso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza del Tribunale che proscioglieva un imputato dall’accusa di rissa (art. 588 c.p.), non con una formula assolutoria piena, ma riconoscendo la causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto”. L’imputato, non soddisfatto di questa pronuncia, decideva di impugnarla, mirando a un’assoluzione nel merito con la formula “perché il fatto non sussiste” o “per non aver commesso il fatto”.
Il suo ricorso si basava sulla presunta carenza di motivazione della sentenza di primo grado, la quale non avrebbe chiarito in modo nitido le condotte specifiche a lui attribuite e gli elementi di prova a fondamento della sua responsabilità.

La Conversione dell’Appello e il Ruolo della Cassazione

Un dettaglio procedurale si è rivelato cruciale: il reato contestato era punito con la sola pena della multa. Per questa ragione, la Corte d’Appello ha correttamente convertito l’atto di appello in un ricorso per cassazione. Giunto il fascicolo dinanzi alla Suprema Corte, i giudici hanno innanzitutto valutato l’ammissibilità del ricorso. Ritenendolo non manifestamente infondato, hanno proceduto con l’analisi della situazione giuridica complessiva.

Le Motivazioni: La Prevalenza della Prescrizione del Reato

Il cuore della decisione risiede nel principio secondo cui, una volta accertata l’ammissibilità del ricorso, il giudice di legittimità deve rilevare d’ufficio l’eventuale decorso della prescrizione del reato. Nel caso specifico, il reato era stato commesso a fine 2016 e, in assenza di sospensioni, il termine massimo di prescrizione era maturato a metà del 2024, quindi prima della celebrazione dell’udienza in Cassazione.
La Corte ha richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 35490/2009), secondo cui il giudice può dichiarare immediatamente l’esistenza di una causa di non punibilità come la prescrizione, senza dover disporre un annullamento con rinvio per un nuovo giudizio. Questo avviene a meno che non emerga in modo palese ed evidente dagli atti una causa di proscioglimento più favorevole, come un’assoluzione piena. Poiché nel caso di specie le ragioni per un’assoluzione nel merito non erano di immediata evidenza, la causa estintiva della prescrizione ha assunto un ruolo prioritario.

Le Conclusioni: Annullamento Definitivo per Estinzione del Reato

Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata senza disporre un rinvio a un altro giudice. La conseguenza pratica è la chiusura definitiva del procedimento, con la declaratoria di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Questa decisione sottolinea come, anche in presenza di un ricorso volto a ottenere un’assoluzione piena, la sopravvenuta prescrizione del reato possa assorbire ogni altra valutazione, a condizione che l’impugnazione sia ammissibile e che non vi siano i presupposti per un proscioglimento palesemente più vantaggioso per l’imputato.

Cosa succede se la prescrizione di un reato matura mentre il caso è in Cassazione?
Se il ricorso presentato è ammissibile, la Corte di Cassazione è tenuta a rilevare la prescrizione e, di conseguenza, ad annullare la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando il reato estinto.

La prescrizione prevale sempre su una richiesta di assoluzione nel merito?
No, non sempre. La prescrizione prevale se le ragioni per un’assoluzione piena (ad esempio, perché il fatto non sussiste) non sono immediatamente evidenti dagli atti del processo. Se invece l’innocenza dell’imputato è palese, il giudice deve pronunciare l’assoluzione, che è una formula più favorevole.

Perché l’appello è stato convertito in ricorso per cassazione?
L’appello è stato convertito perché il reato contestato era punito con la sola pena della multa. Il codice di procedura penale prevede che per questo tipo di reati, la sentenza di primo grado sia direttamente impugnabile con ricorso per cassazione, saltando il grado d’appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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