Prescrizione del Reato: Quando il Tempo Annulla la Sentenza
La prescrizione del reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, che sancisce come il trascorrere del tempo possa estinguere la pretesa punitiva dello Stato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza Num. 30654/2025) offre un esempio chiaro e didattico di come questo principio trovi applicazione pratica, portando all’annullamento definitivo di una sentenza di condanna. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprendere meglio il suo funzionamento e le sue conseguenze.
I Fatti del Caso in Analisi
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo in data 27 gennaio 2023. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado, ha adito la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel sistema giudiziario italiano. La Corte è stata quindi chiamata a valutare la legittimità della sentenza impugnata e la corretta applicazione delle norme di diritto.
La Decisione della Cassazione e la Prescrizione del Reato
Dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha preso una decisione netta e definitiva. Con la formula “annulla senza rinvio”, la Corte ha cassato la sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Ciò significa che la decisione precedente è stata eliminata e il processo non dovrà essere celebrato nuovamente davanti a un altro giudice. La ragione di tale drastica decisione risiede proprio nella prescrizione del reato.
I giudici di legittimità hanno constatato che, nel corso del tempo necessario per arrivare al giudizio finale, era maturato il termine massimo previsto dalla legge per perseguire penalmente il fatto contestato. Di conseguenza, il reato si è estinto, rendendo impossibile qualsiasi ulteriore pronuncia di condanna.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione alla base della sentenza è tanto concisa quanto perentoria: il reato è estinto per prescrizione. Sebbene il testo del provvedimento non entri nel dettaglio del calcolo dei termini, il principio applicato è chiaro. La prescrizione risponde a diverse esigenze di civiltà giuridica: in primo luogo, l’interesse dello Stato a punire un illecito si affievolisce con il passare degli anni. In secondo luogo, diventa sempre più difficile accertare la verità dei fatti a grande distanza di tempo, con il rischio di errori giudiziari. Infine, si tutela il diritto dell’imputato a non rimanere indefinitamente sotto processo, garantendo la ragionevole durata del procedimento.
La Corte, rilevando il decorso del tempo utile, non ha potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato, annullando la sentenza impugnata senza la necessità di un nuovo giudizio di merito. Questa decisione, pur non entrando nel vivo della colpevolezza o innocenza dell’imputato, chiude irrevocabilmente la vicenda giudiziaria.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Prescrizione
La sentenza in esame ribadisce un principio cardine del diritto penale: la giustizia deve essere tempestiva. Quando i tempi processuali si allungano eccessivamente, può intervenire la prescrizione a porre fine al procedimento. Per l’imputato, ciò si traduce nella fine di un percorso giudiziario potenzialmente lungo e stressante, senza una macchia sulla fedina penale derivante da quel procedimento. Per l’ordinamento, rappresenta un monito sull’importanza di garantire processi celeri, capaci di dare risposte certe in tempi ragionevoli, sia per l’imputato che per la persona offesa dal reato.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, chiudendo definitivamente il procedimento.
Per quale motivo la sentenza è stata annullata?
La sentenza è stata annullata perché, nel frattempo, era maturato il termine di prescrizione, causando l’estinzione del reato.
Cosa significa che la Corte ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
Significa che la decisione della Corte è definitiva e il caso è chiuso. Non ci sarà un nuovo processo davanti a un’altra corte per riesaminare il merito della questione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30654 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 30654 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 11/04/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PALERMO il 12/04/1985
avverso la sentenza del 27/01/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
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NOME NOME ricorre per cassazione avverso gentenza di condanna per il reato di cui all’art. 73,
comma 5, d.P.R.309/1990, deducendo, con il primo motivo di ricorso, violazione di legge e vizio della motivazione in ordine alla mancata applicazione della causa di non punibilità di
all’art. 131 bis cod. pen., e, con il secondo motivo, in relazione al diniego delle circo attenuanti generiche.
Il primo motivo di ricorso è senz’altro ammissibile, non essendo i motivi manifestament infondati né ricorrendo alcun ‘altra delle cause di inammissibilità di cui agli artt. 59
connmai•r 3 cod.proc.pen. E’, dunque, possibile tener conto del tempo trascorso successivamente alla sentenza d’appello onde i reati sono estinti per prescrizione. Né è possibi
addivenire a proscioglimento nel merito, non risultando evidente il ricorrere una delle caus non punibilità di cui all’art. 129 cpv cod. proc. pen., in considerazione delle ragioni es
nell’ampio e approfondito apparato argomentativo a supporto della decisione di secondo grado.
Risalendo il fatto al 03/11/2015, è maturato il termine prescrizionale, di anni sette e mesi onde il reato è estinto per prescrizione.
PQM
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata per essere il reato estinto per prescrizione.
Così deciso in Roma il 11 aprile 2025
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