Prescrizione Bancarotta Fraudolenta: la Cassazione Annulla la Condanna per Decorrenza dei Termini
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico: il tempo è un fattore cruciale nel processo penale. Nel caso specifico, una condanna per bancarotta fraudolenta è stata cancellata a causa dell’intervenuta prescrizione, dimostrando come la decorrenza dei termini possa estinguere un reato. Questo caso offre spunti importanti sulla prescrizione bancarotta fraudolenta e sul suo impatto processuale.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria ha origine dalla condanna di un imprenditore per il reato di bancarotta fraudolenta documentale. La Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado, concedendo le attenuanti generiche ma confermando la responsabilità penale dell’imputato. Quest’ultimo, ritenendo ingiusta la condanna, ha proposto ricorso per cassazione, contestando la sussistenza della sua responsabilità penale in qualità di amministratore di fatto della società.
Il Ricorso in Cassazione
Il ricorso si basava su un unico motivo, incentrato sulla violazione di legge e sul vizio di motivazione riguardo al riconoscimento del suo ruolo di amministratore di fatto. L’imputato sosteneva, in sostanza, che non vi fossero prove sufficienti per attribuirgli una posizione gestoria e, di conseguenza, la responsabilità per il reato contestato.
L’Analisi della Corte sulla Prescrizione Bancarotta Fraudolenta
La Corte di Cassazione, prima di entrare nel merito del ricorso, ha compiuto una verifica preliminare fondamentale. Ha stabilito che il motivo di ricorso non era prima facie manifestamente infondato. Questa valutazione, apparentemente tecnica, è stata decisiva, poiché ha aperto la porta all’applicazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale. Tale norma impone al giudice di dichiarare d’ufficio determinate cause di non punibilità, tra cui, appunto, l’estinzione del reato per prescrizione.
Il Calcolo dei Termini
La Corte ha quindi proceduto al calcolo del tempo necessario a prescrivere il reato. I punti chiave del ragionamento sono stati:
1. Data del reato: Il fatto era stato commesso il 15 maggio 2012.
2. Pena massima: Il reato di bancarotta fraudolenta (art. 216 Legge Fallimentare) prevede una pena massima di dieci anni.
3. Termine di prescrizione: Ai sensi degli artt. 157 e 161 del codice penale, il tempo necessario a prescrivere era pari a dodici anni e sei mesi.
4. Sospensione: Al periodo base è stato aggiunto un breve periodo di sospensione di 64 giorni, dovuto a un rinvio dell’udienza per l’emergenza Covid-19.
Sulla base di questi calcoli, la Corte ha concluso che il termine massimo di prescrizione era spirato nel gennaio del 2025. Al momento della decisione (ottobre 2025), il reato era quindi già estinto.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Suprema Corte è netta e si fonda su un principio procedurale inderogabile. Una volta accertato che il ricorso non era palesemente inammissibile o infondato, il collegio giudicante aveva il dovere di verificare la presenza di cause di proscioglimento immediate, come la prescrizione. Poiché il tempo per perseguire il reato era scaduto, la condanna non poteva più essere mantenuta.
Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva: il processo si è concluso con l’estinzione del reato, e non ci sarà un nuovo giudizio di merito.
Conclusioni: L’Importanza del Fattore Tempo nel Processo Penale
Questa sentenza evidenzia in modo chiaro come la durata del processo penale possa avere conseguenze determinanti sull’esito finale. Anche di fronte a una condanna nei primi due gradi di giudizio, il decorso del tempo previsto dalla legge per la prescrizione estingue la pretesa punitiva dello Stato. Il caso in esame dimostra che, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse, se i termini di prescrizione maturano prima di una sentenza definitiva, l’imputato deve essere prosciolto. Ciò sottolinea l’importanza di garantire una ragionevole durata del processo, non solo come garanzia per l’imputato, ma anche per assicurare l’effettività della giustizia.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per prescrizione invece di discutere il motivo del ricorso?
Poiché il motivo del ricorso non è stato giudicato manifestamente infondato, la Corte ha avuto il dovere di verificare preliminarmente l’esistenza di cause di proscioglimento, come la prescrizione. Avendo accertato che il reato era estinto per decorrenza dei termini, questa decisione è diventata prioritaria e ha assorbito ogni altra valutazione.
Qual è il termine di prescrizione per il reato di bancarotta fraudolenta documentale?
Il termine di prescrizione, basato sulla pena massima di dieci anni prevista dall’art. 216 della legge fallimentare, è pari a dodici anni e sei mesi. A questo periodo devono essere aggiunti eventuali periodi di sospensione del procedimento, come nel caso di specie per 64 giorni a causa dell’emergenza Covid-19.
Cosa significa che la sentenza è stata annullata ‘senza rinvio’?
Significa che la decisione della Corte di Cassazione è definitiva e conclude il processo. La sentenza di condanna viene eliminata e non ci sarà un nuovo giudizio d’appello, poiché il reato è stato dichiarato estinto. L’imputato è, a tutti gli effetti, libero da ogni accusa per quel fatto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 36748 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 36748 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 08/10/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a BOLOGNA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 17/12/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna, che concedendo le circostanze attenuanti generiche, ha parzialmente riformato la pronunzia di primo grado con la quale il ricorrente era stato ritenuto responsabile del delitto di bancarotta fraudo docu mentale.
Il ricorso è articolato in un unico motivo, con cui si denunzia la violazione della legge, non vizio di motivazione, in ordine alla ritenuta sussistenza della responsabilità penale dell’impu conseguentemente al riconoscimento in suo capo della qualità di amministratore di fatto.
Considerato che il motivo di ricorso non si appalesa, prima facie, manifestamente infondato, occorre verificare se sia maturata una causa di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 cod. pr pen. In quest’ottica, il reato risulta prescritto. Commesso in data 15 maggio 2012, il reato d all’art. 216 della legge fallimentare è punito con la reclusione pari ad anni dieci di reclusi tempo necessario a prescrivere, ai sensi degli artt. 157 e 161 cod. pen., è pari ad anni dodic mesi sei che, non registrandosi cause di sospensione della prescrizione eccetto ai 64 giorni dovut al rinvio dell’udienza per Covid-19, risulta spirato nel gennaio del 2025.
Ne discende l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perché il reato si è estinto per prescrizione in data 18 gennaio 2025.
P. Q. M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per prescrizione.
Così deciso il 08 ottobre 2025.