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Prescrizione bancarotta: annullata la condanna

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale. La decisione si fonda sulla intervenuta prescrizione del reato, calcolata tenendo conto di un corretto periodo di sospensione. Nonostante i ricorsi degli imputati fossero stati ritenuti ammissibili, la causa di estinzione del reato ha prevalso, determinando la chiusura del caso. La parola chiave per questo caso è prescrizione bancarotta.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Bancarotta: La Cassazione Annulla la Condanna per Decorrenza dei Termini

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 47220/2024) ha riaffermato un principio cardine del nostro sistema processuale: la prescrizione bancarotta come causa di estinzione del reato che prevale anche su motivi di ricorso ammissibili. Il caso in esame ha portato all’annullamento senza rinvio di una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria per due imputati.

I Fatti del Processo

La vicenda trae origine da una sentenza di condanna della Corte d’Appello. Un imputato era stato ritenuto responsabile per bancarotta fraudolenta sia patrimoniale che documentale. Il secondo imputato, invece, era stato condannato solo per il delitto di bancarotta fraudolenta documentale, agendo come concorrente extraneus (cioè come soggetto esterno alla gestione societaria), mentre era stato assolto dall’accusa di bancarotta patrimoniale per assenza dell’elemento soggettivo.

I Motivi del Ricorso e la Valutazione della Corte

Entrambi gli imputati avevano presentato ricorso in Cassazione tramite i loro difensori. I motivi, giudicati dalla Suprema Corte come ‘non inammissibili’, sollevavano questioni pertinenti:

* Il primo ricorrente lamentava una totale assenza di motivazione da parte della Corte d’Appello sulla richiesta di concessione delle attenuanti generiche.
Il secondo ricorrente contestava la configurabilità del suo ruolo come concorrente extraneus* nel reato di bancarotta documentale.

Nonostante la potenziale fondatezza dei ricorsi, la Cassazione non è entrata nel merito delle questioni sollevate. La sua attenzione si è concentrata su un aspetto preliminare e dirimente.

La Prevalenza della Prescrizione Bancarotta

Il fulcro della decisione risiede nel calcolo dei termini di prescrizione. La Corte ha rilevato che il termine massimo per perseguire i reati, commessi il 26 ottobre 2010, era già decorso il 25 giugno 2023, quindi prima della pronuncia della sentenza impugnata. Questo calcolo teneva conto di un periodo di sospensione di 60 giorni, diversamente da quanto erroneamente considerato dalla Corte d’Appello, che aveva applicato un periodo più lungo.

In assenza di elementi che potessero condurre a un’assoluzione piena (ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p.), la Cassazione è stata obbligata a dichiarare l’estinzione dei reati per intervenuta prescrizione.

Le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è di natura puramente procedurale. Il Codice di procedura penale impone al giudice, in ogni stato e grado del processo, di dichiarare d’ufficio l’estinzione del reato se ne sussistono i presupposti. Questa regola ha priorità su qualsiasi altra valutazione, a meno che non emerga con evidenza l’innocenza dell’imputato. Nel caso di specie, pur riconoscendo l’ammissibilità dei ricorsi, la Corte ha dovuto constatare che il tempo per giudicare era scaduto. L’erroneo calcolo del periodo di sospensione da parte della corte territoriale è stato l’elemento tecnico che ha reso inevitabile questa conclusione.

Le conclusioni

La sentenza sottolinea l’importanza cruciale della prescrizione bancarotta e, in generale, della prescrizione nel processo penale. Essa agisce come una garanzia per l’imputato contro la durata irragionevole dei processi. Questo caso dimostra come un vizio procedurale, quale un errore nel calcolo dei termini, possa avere un impatto decisivo sull’esito del giudizio, portando all’annullamento di una condanna anche quando le argomentazioni difensive avrebbero potuto essere discusse nel merito. La decisione finale è stata quindi l’annullamento senza rinvio della sentenza, poiché i reati erano ormai estinti.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna?
La sentenza è stata annullata perché i reati di bancarotta fraudolenta sono risultati estinti per prescrizione, essendo trascorso il tempo massimo previsto dalla legge per perseguirli.

La Corte ha esaminato i motivi di ricorso degli imputati?
No, pur ritenendo i ricorsi ammissibili, la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione è una causa di proscioglimento che ha la precedenza sull’analisi dei motivi di appello, a meno che non vi siano i presupposti per un’assoluzione più favorevole.

Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha annullato la decisione precedente e ha chiuso definitivamente il caso. Non ci sarà un nuovo processo d’appello perché la causa di estinzione del reato (la prescrizione) impedisce qualsiasi ulteriore azione penale per quei fatti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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