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Porto di oggetti atti ad offendere: prescrizione

Un soggetto, condannato in primo grado per il reato di porto di oggetti atti ad offendere per essere stato trovato con una mazza da baseball, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, pur ritenendo plausibili le censure sulla mancanza di motivazione, ha dichiarato il reato estinto per intervenuta prescrizione. Di conseguenza, ha annullato la sentenza di condanna e la relativa confisca dell’oggetto, poiché il venir meno dell’accertamento di colpevolezza travolge anche le misure accessorie.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Porto di Oggetti Atti ad Offendere: Cosa Succede se il Reato si Prescrive?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17418 del 2025, affronta un caso emblematico di porto di oggetti atti ad offendere, chiarendo le conseguenze dirette dell’estinzione del reato per prescrizione sulla condanna e sulla misura della confisca. La vicenda riguarda un individuo condannato per aver trasportato una mazza da baseball, sollevando questioni importanti sull’onere della prova e sugli effetti del decorso del tempo nel processo penale.

I Fatti del Caso: La Mazza da Baseball in Auto

Il Tribunale di Avellino aveva condannato un uomo alla pena di 800,00 euro di ammenda per il reato previsto dall’art. 4 della legge n. 110/75. Il reato contestato era il porto di oggetti atti ad offendere, commesso il 10 gennaio 2017, per essere stato trovato in possesso di una mazza da baseball senza un motivo giustificato. L’imputato aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando una carenza di motivazione da parte del giudice di primo grado riguardo alle giustificazioni fornite per il possesso dell’oggetto.

L’Effetto della Prescrizione sul reato di porto di oggetti atti ad offendere

La Suprema Corte, prima di esaminare il merito delle censure, ha rilevato un aspetto decisivo: il decorso del tempo. Essendo il porto di oggetti atti ad offendere un reato di natura contravvenzionale, i termini di prescrizione sono più brevi rispetto ai delitti. La Corte ha constatato che, dalla data del fatto (2017), era trascorso il tempo necessario per dichiarare l’estinzione del reato. Pur considerando le doglianze difensive non manifestamente infondate – e quindi il ricorso ammissibile – i giudici hanno dovuto prendere atto dell’intervenuta prescrizione, che prevale sull’analisi di merito, a meno che non emerga un’evidente causa di proscioglimento immediato.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della sentenza risiede nelle conseguenze giuridiche della declaratoria di estinzione del reato. La Cassazione chiarisce i seguenti punti:
1. Annullamento della Condanna: L’estinzione del reato per prescrizione comporta l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questo significa che la condanna viene cancellata e l’imputato non può più essere considerato colpevole per quel fatto.
2. Impossibilità di Proscioglimento nel Merito: La Corte specifica che non sussistono i presupposti per un proscioglimento con formula di merito più favorevole (ad esempio, ‘perché il fatto non sussiste’), come previsto dall’art. 129 c.p.p., in quanto le censure, sebbene plausibili, richiederebbero un accertamento di fatto non consentito in sede di legittimità.
3. Caducazione della Confisca: La conseguenza più rilevante è che l’annullamento della condanna travolge anche la statuizione relativa alla confisca della mazza da baseball. La confisca di oggetti atti ad offendere, sebbene prevista come obbligatoria dalla legge (art. 6, l.n. 152/1975), presuppone un accertamento di colpevolezza. Venendo meno tale accertamento a causa della prescrizione, cessa anche il fondamento giuridico per la misura ablativa. La Corte richiama un importante principio sancito dalla Corte Costituzionale (sent. n. 5/2023), secondo cui ogni provvedimento di confisca deve essere giustificato da un accertamento giudiziale dei suoi presupposti, cosa che non può avvenire se il reato è estinto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: la prescrizione estingue il reato e, con esso, tutte le conseguenze penali della condanna. Per i casi di porto di oggetti atti ad offendere, ciò significa che non solo viene annullata la pena (in questo caso, l’ammenda), ma anche la misura accessoria della confisca. L’imputato, pur non ottenendo un’assoluzione nel merito, vede la sua posizione giuridica completamente ripristinata allo stato precedente la condanna. La sentenza sottolinea come la confisca non sia una misura automatica, ma richieda sempre un valido accertamento di responsabilità penale che, nel caso di prescrizione, viene a mancare.

È possibile essere condannati per il porto di una mazza da baseball in auto?
Sì, secondo la legge italiana, portare una mazza da baseball o un oggetto simile fuori dalla propria abitazione può costituire il reato di porto di oggetti atti ad offendere, a meno che non si possa fornire un motivo valido e giustificato per il suo trasporto.

Cosa succede alla condanna se il reato di porto di oggetti atti ad offendere si prescrive?
Se il reato si estingue per prescrizione, come nel caso esaminato, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna. Il procedimento penale si conclude senza un accertamento definitivo della colpevolezza e la condanna viene meno a tutti gli effetti.

Se il reato è prescritto, gli oggetti sequestrati vengono comunque confiscati?
No. La sentenza chiarisce che la confisca dell’oggetto è una conseguenza della condanna. Se la condanna viene annullata a causa della prescrizione, viene a mancare il presupposto giuridico per la confisca, la quale deve essere a sua volta annullata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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