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Porto di coltello giustificato: no se si guida ubriachi

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo, condannato per porto di coltello e guida in stato di ebbrezza. Secondo la Corte, non sussiste un porto di coltello giustificato dalla condizione di senza fissa dimora, dato che l’arma era a lama aperta sul sedile e l’imputato guidava ubriaco e senza patente. La pena è stata ritenuta congrua.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Porto di Coltello Giustificato: la Cassazione fa chiarezza

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione affronta un tema delicato: può la condizione di persona senza fissa dimora costituire un porto di coltello giustificato? La risposta dei giudici è netta e si basa su una valutazione complessiva della condotta dell’imputato, che nel caso di specie guidava anche in stato di ebbrezza. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva condannato in primo e in secondo grado per due reati: il porto ingiustificato di un coltello, in violazione della legge sulle armi (L. 110/1975), e la guida in stato di ebbrezza alcolica, secondo il Codice della Strada.

L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso in Cassazione, sostenendo due tesi principali:
1. Violazione di legge: la sua condizione di soggetto senza fissa dimora avrebbe giustificato la necessità di portare con sé tutti i suoi averi, incluso il coltello.
2. Vizio di motivazione: la pena inflitta era, a suo dire, eccessiva rispetto ai fatti contestati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questo significa che i giudici non sono entrati nel merito della questione, ritenendo che le argomentazioni proposte non avessero i requisiti necessari per essere esaminate. La conseguenza diretta è stata la conferma della condanna e l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni sul porto di coltello giustificato

Le motivazioni della Corte sono state chiare e puntuali. In primo luogo, il motivo relativo al porto di coltello giustificato è stato giudicato come una semplice ripetizione di argomenti già presentati e correttamente respinti dalla Corte d’Appello. I giudici hanno sottolineato che le condizioni di vita dell’imputato, per quanto difficili, non possono costituire un motivo valido per portare un’arma.

La Corte ha inoltre valorizzato alcuni dettagli fattuali decisivi:
* Il coltello si trovava a lama aperta sul sedile del passeggero, non riposto tra gli effetti personali, suggerendo una disponibilità all’uso immediato.
* L’imputato, oltre a portare il coltello, era privo di patente e guidava in uno stato di grave ebbrezza alcolica.

Questi elementi, considerati nel loro insieme, hanno reso la tesi difensiva del tutto infondata.

Le Motivazioni sulla Congruità della Pena

Anche il secondo motivo di ricorso, relativo all’eccessività della pena, è stato respinto. La Cassazione ha ricordato che non è suo compito rivalutare nel merito le decisioni dei giudici di grado inferiore, a meno che la motivazione non sia palesemente illogica o contraddittoria.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano adeguatamente giustificato la pena inflitta:
* Per il reato di porto di coltello, la pena era stata fissata in prossimità del minimo edittale, quindi già molto contenuta.
* Per la guida in stato di ebbrezza, la conferma della pena era pienamente giustificata dall’elevatissimo tasso alcolemico riscontrato e dai precedenti specifici a carico dell’imputato.

Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il porto di un’arma come un coltello non può essere giustificato da condizioni personali di disagio, come l’essere senza fissa dimora. La valutazione deve sempre tenere conto del contesto complessivo della condotta. In questo caso, la pericolosità della situazione era aggravata dal fatto che l’imputato si trovasse alla guida in stato di grave alterazione alcolica, senza patente e con un coltello a portata di mano. La decisione conferma la linea rigorosa della giurisprudenza in materia di armi e sicurezza stradale, sottolineando che il tentativo di sottoporre alla Cassazione valutazioni di merito, già adeguatamente motivate nei gradi precedenti, porta inevitabilmente a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Essere una persona senza fissa dimora giustifica il porto di un coltello?
No. Secondo la Corte, le condizioni di vita dell’imputato non possono costituire un giustificato motivo per il porto di un coltello, specialmente se questo si trova a lama aperta sul sedile del passeggero e non riposto tra gli effetti personali.

Perché il ricorso contro la presunta eccessività della pena è stato respinto?
Il ricorso è stato ritenuto manifestamente infondato perché i giudici di merito avevano già motivato adeguatamente la pena. Per il porto del coltello, la sanzione era vicina al minimo legale; per la guida in stato di ebbrezza, era giustificata dall’elevato tasso alcolemico e dai precedenti specifici dell’imputato.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la conferma della sentenza di condanna precedente. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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