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Porto abusivo di armi: coltello in borsa è reato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una donna condannata per il reato di porto abusivo di armi, per avere con sé un coltello multiuso in borsa. La Corte ha confermato la decisione del Tribunale, escludendo l’applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e condannando la ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Porto Abusivo di Armi: Il Coltello Multiuso in Borsa è Sempre Reato?

Un oggetto di uso comune come un coltello multiuso può portare a una condanna penale? La risposta è affermativa, come chiarisce una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il caso analizzato riguarda una donna condannata per il reato di porto abusivo di armi per aver tenuto un coltello di 20 cm nella propria borsetta. Questa decisione ribadisce principi fondamentali sulla detenzione di oggetti atti a offendere e sui limiti dell’appello in sede di legittimità.

I Fatti del Caso: Un Oggetto Comune, una Condanna Penale

La vicenda ha origine da una sentenza del Tribunale di Aosta, che aveva condannato una donna al pagamento di 667,00 euro di ammenda. L’accusa era quella prevista dall’art. 4 della legge n. 110/1975, che punisce chiunque porti fuori dalla propria abitazione armi o oggetti atti a offendere senza un giustificato motivo. Nel caso specifico, l’oggetto del reato era un coltello multiuso, lungo venti centimetri, rinvenuto all’interno della borsetta dell’imputata durante un controllo effettuato dai Carabinieri.

L’Appello in Cassazione e le Doglianze della Ricorrente

Contro la sentenza di condanna, l’imputata ha proposto ricorso per Cassazione. Le sue argomentazioni si basavano su presunte carenze motivazionali della sentenza di primo grado, chiedendo di fatto un riesame completo della vicenda processuale. L’obiettivo era quello di rimettere in discussione la valutazione delle prove e dei fatti compiuta dal Tribunale di Aosta.

La Valutazione sul Porto Abusivo di Armi della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno sottolineato che il ricorso non evidenziava vizi di legittimità, ma mirava a ottenere una nuova valutazione del merito, attività preclusa in sede di Cassazione. La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio sui fatti, ma di controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione.

La sentenza impugnata è stata considerata immune da vizi, in quanto basata sulle risultanze processuali e sugli accertamenti investigativi, che dimostravano in modo univoco la detenzione illegittima del coltello multiuso da parte dell’imputata.

Le Motivazioni

Un punto centrale della decisione riguarda l’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale. La Corte ha ritenuto che la valutazione sanzionatoria operata dal Tribunale fosse “ineccepibile” e sufficiente a escludere questa possibilità. Il percorso argomentativo del giudice di merito è stato considerato idoneo a giustificare la condanna, senza necessità di ulteriori valutazioni. La natura della condotta illecita, ovvero il portare con sé un oggetto potenzialmente pericoloso senza alcuna giustificazione, è stata ritenuta ostativa al riconoscimento della particolare tenuità.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione conferma un orientamento consolidato e offre importanti spunti pratici. In primo luogo, il porto di un coltello, anche se multiuso, al di fuori della propria abitazione è considerato reato se non supportato da un motivo valido e dimostrabile. La semplice detenzione in una borsa non è di per sé una giustificazione. In secondo luogo, l’ordinanza ribadisce i limiti del ricorso in Cassazione: non è possibile utilizzare questo strumento per contestare l’accertamento dei fatti compiuto nei gradi di merito, a meno che non si dimostri un vizio logico o una violazione di legge nella motivazione. Infine, la condanna al pagamento di 3.000 euro alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro la proposizione di ricorsi palesemente infondati.

È legale portare un coltello multiuso in una borsetta?
No, secondo la Corte, la detenzione di un coltello multiuso di venti centimetri all’interno di una borsetta, senza un giustificato motivo, costituisce il reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere.

In questo caso è stata applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
No, la Corte ha escluso l’applicazione dell’art. 131-bis c.p., ritenendo la valutazione del giudice di merito “ineccepibile” e idonea a escludere tale esimente, data la natura della condotta illecita.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso penale è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata determinata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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