LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Permesso di necessità: no al 18° compleanno della figlia

La Corte di Cassazione ha negato a un detenuto il permesso di necessità per partecipare alla festa del diciottesimo compleanno dell’unica figlia. La Suprema Corte ha stabilito che, sebbene l’evento sia significativo, non raggiunge quel livello di ‘particolare gravità’ richiesto dalla legge per la concessione di questo beneficio eccezionale, che è riservato a situazioni come gravi lutti o malattie familiari.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Permesso di Necessità: Il 18° Compleanno della Figlia Non Basta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2635 del 2024, ha ribadito la sua linea rigorosa sui presupposti per la concessione del permesso di necessità. Un padre detenuto si è visto negare la possibilità di assistere al diciottesimo compleanno dell’unica figlia, un evento indubbiamente cruciale nella vita di una famiglia. Questa decisione offre un’importante occasione per analizzare i confini di questo istituto, pensato per umanizzare la pena solo in circostanze davvero eccezionali.

I Fatti del Caso

Un uomo, attualmente detenuto, presentava istanza per ottenere un permesso di necessità al fine di partecipare alla festa per il diciottesimo compleanno della sua unica figlia. La sua richiesta veniva respinta prima dal Magistrato di Sorveglianza e poi, in sede di reclamo, dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia. La motivazione del diniego era chiara: l’evento, per quanto emotivamente rilevante, non integrava il presupposto della ‘particolare gravità’ richiesto dalla legge.

Contro questa decisione, il detenuto ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che il raggiungimento della maggiore età da parte dell’unica figlia costituisse un evento eccezionale e molto significativo, meritevole della concessione del permesso.

La Decisione della Corte di Cassazione sul permesso di necessità

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, rigettandolo e confermando le decisioni dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per riaffermare i principi consolidati in materia di permesso di necessità. La Corte ha stabilito che il compimento del diciottesimo anno di età di un figlio, pur essendo un momento fondamentale, non può essere qualificato come un evento di ‘particolare gravità’ tale da giustificare una deroga eccezionale alla detenzione.

Le Motivazioni della Sentenza

La sentenza si fonda su un’interpretazione consolidata e restrittiva dell’articolo 30 dell’Ordinamento Penitenziario. Secondo la giurisprudenza della Cassazione, la concessione del permesso è subordinata alla coesistenza di tre requisiti fondamentali:

1. Eccezionalità della concessione: Il permesso non è uno strumento ordinario di gestione della pena.
2. Particolare gravità dell’evento: L’evento deve avere un impatto eccezionalmente doloroso o rilevante, come la morte o una grave malattia di un familiare stretto.
3. Correlazione con la vita familiare: L’evento deve incidere profondamente nella sfera affettiva e familiare del detenuto.

La Corte ha specificato che il diciottesimo compleanno non rientra in questa casistica. Inoltre, ha ribadito una distinzione cruciale: il permesso di necessità non è un istituto di natura ‘trattamentale’. Il suo scopo non è quello di attenuare l’isolamento del detenuto o di favorire il mantenimento generico delle relazioni familiari. Per queste esigenze, l’ordinamento penitenziario prevede altri strumenti, come i colloqui. Il permesso in questione risponde invece a una finalità puramente ‘umanitaria’, attivabile solo di fronte a situazioni che trascendono la normale afflizione derivante dallo stato di detenzione.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione conferma che il permesso di necessità rimane un beneficio di applicazione straordinaria. La ‘particolare gravità’ non può essere confusa con la ‘particolare importanza’ emotiva di un evento. Per la legge, solo eventi che provocano un profondo turbamento, come un lutto improvviso o una condizione di salute critica di un familiare, possono giustificare un’uscita temporanea dal carcere. Questa sentenza traccia una linea netta, distinguendo tra il diritto al mantenimento dei legami affettivi, tutelato con strumenti ordinari, e la risposta umanitaria a eventi di eccezionale e dolorosa gravità.

Un detenuto può ottenere un permesso per il 18° compleanno del figlio?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il compimento della maggiore età di un figlio, pur essendo un evento significativo, non costituisce un motivo di ‘particolare gravità’ tale da giustificare la concessione di un permesso di necessità.

Quali sono i requisiti per ottenere un permesso di necessità?
Devono sussistere tre requisiti: l’eccezionalità della concessione, la particolare gravità dell’evento che lo giustifica, e una stretta correlazione tra l’evento e la vita familiare del detenuto.

A cosa serve il permesso di necessità secondo la legge?
Serve a finalità di umanizzazione della pena in situazioni di eccezionale gravità che incidono sulla sfera personale e familiare del detenuto, come un lutto o una grave malattia. Non è uno strumento per attenuare l’isolamento o per il mantenimento generale delle relazioni familiari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati