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Periculum in mora sequestro: motivazione necessaria

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3738 del 2024, ha annullato un sequestro preventivo per frode fiscale, stabilendo che il ‘periculum in mora’, ovvero il rischio di dispersione dei beni, deve essere esplicitamente motivato dal giudice. Non è sufficiente una motivazione implicita o presunta, né il giudice del riesame può integrare una motivazione totalmente assente nell’ordinanza originale.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Periculum in Mora Sequestro: La Cassazione Annulla Provvedimento Senza Motivazione

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di misure cautelari reali: il periculum in mora nel sequestro preventivo finalizzato alla confisca non può mai essere presunto, ma deve essere oggetto di una motivazione specifica ed esplicita da parte del giudice. Questa decisione sottolinea l’importanza del diritto di difesa e pone limiti precisi al potere del Tribunale del riesame di integrare le decisioni del primo giudice.

Il Caso: Un Sequestro per Frodi Fiscali

La vicenda trae origine da un’indagine per frodi fiscali a carico di un imprenditore e della sua società di pelletteria. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) aveva emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni. Contro tale provvedimento, l’imprenditore proponeva istanza al Tribunale del riesame, che però la rigettava, confermando il sequestro.
L’imprenditore ricorreva quindi in Cassazione, lamentando due vizi principali: l’assenza del fumus commissi delicti (la parvenza di reato) e, soprattutto, la totale mancanza di motivazione sul periculum in mora, ovvero il concreto pericolo che, nelle more del giudizio, i beni potessero essere dispersi, rendendo vana l’eventuale confisca finale.

Il Periculum in Mora Sequestro secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, concentrandosi proprio sulla seconda doglianza e annullando senza rinvio l’ordinanza impugnata e quella originaria del GIP. La Corte ha ribadito l’insegnamento delle Sezioni Unite (sentenza ‘Ellade’ del 2021): ogni provvedimento di sequestro preventivo deve contenere una motivazione, seppur concisa, sulle ragioni che rendono necessaria l’anticipazione degli effetti della confisca.
Il periculum in mora non è un automatismo. Il giudice deve spiegare perché esiste il rischio concreto che il bene possa essere modificato, disperso, deteriorato o alienato. Questa valutazione può basarsi sia su elementi oggettivi (la natura e la consistenza del patrimonio) sia su elementi soggettivi (il comportamento dell’indagato).

Le Motivazioni della Sentenza: Differenza tra Motivazione Assente e Insufficiente

Il punto cruciale della decisione risiede nella distinzione tra motivazione ‘inesistente’ e motivazione ‘insufficiente’ o ‘implicita’. Nel caso di specie, il GIP non aveva speso neanche una parola sul periculum in mora. Il Tribunale del riesame aveva tentato di ‘salvare’ il provvedimento ritenendo la motivazione ‘implicita’ e procedendo a integrarla.
La Cassazione ha censurato duramente questa operazione. Il potere del giudice del riesame di integrare la motivazione del GIP esiste, ma solo quando una motivazione, seppur stringata o carente, sia presente. Se la motivazione è totalmente assente, come in questo caso, non c’è nulla da integrare. Un’assenza totale di motivazione su un presupposto essenziale della misura cautelare priva la difesa della possibilità di un contraddittorio effettivo, violando un principio cardine del giusto processo. Integrare una motivazione inesistente equivarrebbe a creare ex novo un presupposto che il primo giudice non aveva considerato, snaturando la funzione di controllo del riesame.

Conclusioni: L’Obbligo di Motivazione a Tutela del Diritto di Difesa

Questa sentenza rafforza la tutela dei diritti patrimoniali e del diritto di difesa dell’indagato. Stabilisce in modo inequivocabile che il sacrificio imposto da un sequestro preventivo deve essere giustificato da una valutazione concreta e attuale del pericolo di dispersione dei beni. Non sono ammesse scorciatoie motivazionali o presunzioni di pericolo. L’obbligo di motivazione esplicita sul periculum in mora sequestro vincola il giudice che emette il provvedimento e delimita il perimetro di intervento del Tribunale del riesame, garantendo che ogni misura ablativa sia fondata su ragioni tangibili e verificabili.

È valido un sequestro preventivo se il giudice non spiega perché c’è il rischio che i beni vengano nascosti o venduti?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un sequestro preventivo finalizzato alla confisca è illegittimo se il provvedimento del giudice manca di una motivazione specifica sul ‘periculum in mora’, ovvero sul concreto e attuale rischio che i beni possano essere dispersi, alienati o modificati prima della conclusione del processo.

Il Tribunale del riesame può ‘correggere’ un’ordinanza di sequestro in cui manca completamente la motivazione sul periculum in mora?
No. La Corte ha chiarito che il potere del Tribunale del riesame di integrare la motivazione esiste solo se una motivazione, per quanto insufficiente o concisa, è presente. Se la motivazione su un punto essenziale come il periculum in mora è totalmente assente, il Tribunale non può crearla, ma deve annullare il provvedimento.

Il principio della necessità di motivare il periculum in mora vale anche per i sequestri in materia di reati tributari?
Sì. La sentenza conferma che il principio di diritto stabilito dalle Sezioni Unite ‘Ellade’ è pienamente applicabile anche alla confisca ‘tributaria’, senza che vi siano automatismi decisori legati alla natura del reato contestato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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