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Periculum in mora: obbligo motivazione nel sequestro

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, ribadendo un principio fondamentale: la necessità di una motivazione specifica sul ‘periculum in mora’. Il giudice deve spiegare il rischio concreto che i beni vengano dispersi prima della sentenza definitiva, non potendo limitarsi a una motivazione generica sulla pericolosità dei fatti. La decisione si allinea al principio stabilito dalle Sezioni Unite nella sentenza ‘Ellade’, rafforzando le garanzie difensive nel procedimento cautelare.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Periculum in Mora nel Sequestro: Obbligo di Motivazione Specifica

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia di misure cautelari reali: l’imprescindibile necessità per il giudice di motivare in modo specifico il periculum in mora quando dispone un sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Questo significa che non basta affermare la gravità dei reati ipotizzati; occorre spiegare concretamente perché è necessario agire subito, anticipando gli effetti della futura confisca, a causa del rischio che i beni vengano dispersi. Analizziamo questa importante decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Caso: Un Sequestro Misto su Beni Societari e Personali

Il caso trae origine da un’indagine per reati legati a truffe aggravate e riciclaggio. Il Giudice per le Indagini Preliminari aveva emesso un decreto di sequestro preventivo che colpiva sia i complessi aziendali di tre società (sequestro impeditivo ex art. 321, c. 1, c.p.p.), sia il patrimonio personale di due indagati per un valore di oltre 1,3 milioni di euro, a titolo di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente (ex art. 321, c. 2, c.p.p.).

Il Tribunale del Riesame aveva confermato integralmente il provvedimento, rigettando il ricorso presentato da una degli indagati. Quest’ultima, allora, si è rivolta alla Corte di Cassazione, lamentando, tra le altre cose, l’assoluta mancanza di motivazione sul presupposto del periculum in mora, ovvero sulla reale e attuale esigenza di bloccare il suo patrimonio personale in attesa della definizione del processo.

La Censura mossa e la Necessità di un Corretto periculum in mora

Il ricorso in Cassazione si è concentrato su un punto di diritto fondamentale: la difesa ha sostenuto che il Tribunale avesse erroneamente giustificato il sequestro del patrimonio personale (inclusa l’abitazione) basandosi genericamente sulla gravità dei fatti contestati, senza però spiegare quale fosse il pericolo concreto e attuale di dispersione di tali beni. In pratica, il provvedimento non chiariva perché non si potesse attendere l’esito del giudizio per procedere all’eventuale confisca, violando così il principio di proporzionalità della misura cautelare.

Le Motivazioni della Suprema Corte: Il Principio della Sentenza ‘Ellade’

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza e rinviando gli atti al Tribunale per un nuovo esame. La motivazione della Suprema Corte si fonda interamente sul principio di diritto stabilito dalle Sezioni Unite nella celebre sentenza ‘Ellade’ (n. 36959/2021).

La Corte ha chiarito che il giudice del riesame ha commesso un errore cruciale: ha confuso e sovrapposto i presupposti di due tipi diversi di sequestro.

1. Sequestro Impeditivo (art. 321, c. 1, c.p.p.): Ha lo scopo di prevenire la commissione di ulteriori reati. Il periculum qui è la pericolosità della cosa o del suo uso.
2. Sequestro Finalizzato alla Confisca (art. 321, c. 2, c.p.p.): Ha lo scopo di ‘congelare’ i beni per garantire che, in caso di condanna, lo Stato possa confiscarli. Il periculum in mora qui è diverso: è il rischio che, nelle more del processo, i beni vengano occultati, venduti o comunque sottratti alla futura esecuzione della confisca.

Seguendo l’insegnamento della sentenza ‘Ellade’, la Cassazione ha ribadito che anche per il sequestro finalizzato alla confisca è obbligatorio motivare sull’ ‘esigenza anticipatoria’. Il giudice deve spiegare, seppur brevemente, le ragioni per cui è necessario anticipare l’effetto della confisca, evidenziando il rischio di dispersione del patrimonio. Nel caso di specie, il Tribunale si era limitato a considerazioni sulla capacità degli indagati di commettere reati, una motivazione pertinente al sequestro impeditivo ma del tutto inadeguata a giustificare il sequestro per equivalente del patrimonio personale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa sentenza rafforza un importante baluardo a tutela del diritto di proprietà e delle garanzie difensive. Stabilisce che il sequestro preventivo finalizzato alla confisca non può essere un automatismo derivante dalla sola accusa. Il giudice ha l’onere di effettuare una valutazione concreta del rischio di dispersione patrimoniale, motivando specificamente sul periculum in mora. Non è sufficiente evocare la gravità dei reati o la pericolosità dell’indagato. È necessario dimostrare perché quella specifica misura, su quei determinati beni, è indispensabile e urgente per assicurare l’efficacia di una futura confisca. Si tratta di un richiamo al rigore motivazionale che limita il potere cautelare e lo ancora a presupposti concreti e verificabili.

È sempre necessario motivare il periculum in mora in un sequestro preventivo finalizzato alla confisca?
Sì. Sulla scia della sentenza ‘Ellade’ delle Sezioni Unite, la Corte di Cassazione ha confermato che il giudice ha l’obbligo di fornire una motivazione, anche se concisa, sull’ ‘esigenza anticipatoria’, ossia sul rischio concreto che i beni vengano dispersi prima della sentenza, rendendo la confisca inefficace.

Qual è la differenza tra il periculum nel sequestro impeditivo e quello nel sequestro finalizzato alla confisca?
Nel sequestro impeditivo (art. 321 c.1 c.p.p.), il pericolo è legato alla possibilità che la disponibilità del bene agevoli la commissione di altri reati. Nel sequestro finalizzato alla confisca (art. 321 c.2 c.p.p.), il ‘periculum in mora’ consiste nel rischio specifico che il bene venga venduto, nascosto o dissipato prima della conclusione del processo, vanificando la successiva confisca.

Cosa accade se la motivazione sul periculum in mora è assente o inadeguata?
Come avvenuto in questo caso, l’ordinanza che dispone o conferma il sequestro è illegittima e deve essere annullata. La questione viene rinviata al giudice competente, il quale dovrà procedere a una nuova valutazione rispettando l’obbligo di motivare specificamente su tale presupposto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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