LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Periculum in mora: non basta la volatilità del denaro

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo, stabilendo che la motivazione sul periculum in mora non può basarsi unicamente sulla generica ‘volatilità del denaro’. È necessaria una valutazione concreta del patrimonio dell’indagato e del rischio effettivo di dispersione dei beni. Nel caso specifico, il Tribunale aveva ignorato la notevole consistenza patrimoniale della ricorrente e l’assenza di condotte distrattive, rendendo la sua decisione insufficiente e giuridicamente erronea.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Periculum in mora: La Cassazione Chiarisce che la Volatilità del Denaro Non Basta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 15092/2024, offre un’importante lezione sulla corretta valutazione del periculum in mora nell’ambito del sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Questo principio, cruciale nella procedura penale, indica il pericolo concreto che il trascorrere del tempo possa vanificare l’efficacia di un futuro provvedimento. La Corte ha stabilito che non è sufficiente invocare la generica ‘facilità di occultamento del denaro’ per giustificare una misura così incisiva, ma è necessaria un’analisi approfondita della situazione patrimoniale dell’indagato.

I Fatti del Caso: Il Sequestro e il Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine da un’indagine per reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico. A una imprenditrice agricola veniva contestato il rilascio di false attestazioni relative a terreni adibiti a pascolo, al fine di ottenere illecitamente fondi europei. Il Giudice per le indagini preliminari aveva disposto un sequestro preventivo per un valore di oltre 55.000 euro.

Contro tale provvedimento, la difesa aveva presentato una richiesta di revoca al Tribunale della Libertà, sostenendo l’insussistenza del periculum in mora. In particolare, si evidenziava come la ricorrente fosse proprietaria di un cospicuo patrimonio (oltre 40 ettari di terreno, un’abitazione e somme di denaro per un valore totale di oltre 400.000 euro) e non avesse mai posto in essere condotte volte a disperdere i propri beni. Ciononostante, il Tribunale rigettava la richiesta, fondando la propria decisione sulla ‘naturale volatilità del denaro’ e sulla ‘facilità del suo occultamento’. La difesa, ritenendo tale motivazione apodittica e giuridicamente errata, proponeva ricorso in Cassazione.

La Valutazione del Periculum in Mora secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando con rinvio l’ordinanza impugnata. Il fulcro della decisione risiede nella critica alla motivazione del Tribunale, giudicata insufficiente e meramente presuntiva. I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato: il provvedimento di sequestro preventivo deve sempre contenere una motivazione, seppur concisa, sulle ragioni che rendono necessaria l’anticipazione degli effetti della confisca.

Affermare che il denaro è un bene ‘volatile’ per sua natura non basta. Questa è una considerazione generica che, se applicata in modo indiscriminato, renderebbe il sequestro di somme di denaro una misura automatica, svuotando di significato la necessità di una valutazione del periculum in mora nel caso concreto.

L’Importanza della Solidità Patrimoniale dell’Indagato

La Cassazione ha sottolineato che, quando il sequestro riguarda somme di denaro, il giudice deve compiere una valutazione più ampia e concreta. In particolare, è fondamentale considerare due elementi chiave:

1. L’entità e la solidità del patrimonio del destinatario della misura.
2. L’eventuale presenza di condotte ‘distrattive’, ovvero atti volti a nascondere, trasferire o disperdere i propri beni per sottrarli alla giustizia.

Nel caso di specie, il Tribunale, pur menzionando l’assenza di condotte distrattive e la consistenza patrimoniale della ricorrente, aveva omesso di valutarle specificamente, limitandosi a un richiamo astratto al rischio di occultamento del denaro.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Cassazione è chiara: il giudice del riesame ha il dovere di rapportare il pericolo di dispersione alla situazione patrimoniale effettiva dell’indagato. Un patrimonio solido e trasparente può, di fatto, ridurre o escludere il rischio che l’indagato si privi dei propri beni per evitare una futura confisca. Ignorare questi elementi significa fondare la decisione su una presunzione astratta, trascurando i dati concreti forniti dalla difesa. La Corte ha quindi ritenuto che la motivazione dell’ordinanza fosse ‘apodittica’ perché si limitava a ‘ipotizzare eventi futuri e incerti’ senza ancorarli a una reale analisi dei fatti.

Le Conclusioni della Suprema Corte

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza e ha rinviato gli atti al Tribunale di Isernia per un nuovo giudizio. Il nuovo esame dovrà tenere conto dei principi enunciati: non ci si potrà più limitare a un generico riferimento alla volatilità del denaro, ma si dovrà condurre una valutazione specifica e concreta del periculum in mora. Sarà necessario analizzare la solidità patrimoniale complessiva della ricorrente e l’assenza di comportamenti sospetti per stabilire se esista un rischio effettivo e attuale che giustifichi il mantenimento del vincolo reale. Questa sentenza rafforza le garanzie difensive, imponendo ai giudici un onere motivazionale più stringente e ancorato alla realtà dei fatti.

Quando è necessario motivare il periculum in mora in un sequestro preventivo finalizzato alla confisca?
Sempre, tranne nei casi in cui il sequestro riguarda cose la cui fabbricazione, uso, porto, detenzione o alienazione costituisce di per sé reato. La motivazione deve spiegare concretamente perché è necessario anticipare l’effetto della confisca rispetto alla sentenza definitiva.

La sola ‘volatilità del denaro’ è una ragione sufficiente per giustificare il periculum in mora?
No. Secondo la Corte di Cassazione, basarsi unicamente sulla natura volatile del denaro è una motivazione giuridicamente erronea e sostanzialmente apodittica, in quanto si limita a ipotizzare eventi futuri e incerti senza un’analisi concreta del caso.

Quali elementi deve considerare il giudice per valutare correttamente il periculum in mora quando il sequestro riguarda somme di denaro?
Il giudice deve considerare adeguatamente l’entità e la solidità del patrimonio complessivo della persona indagata (beni immobili, terreni, altre disponibilità) e l’assenza di condotte distrattive, poiché questi elementi influiscono direttamente sul pericolo concreto di dispersione dei beni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati