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Periculum in mora: Cassazione annulla sequestro

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo per un valore di oltre 50.000 euro a carico di una società. La decisione si fonda sulla totale assenza di motivazione, nel provvedimento originario del G.i.p., riguardo al presupposto del periculum in mora. La Corte ha stabilito che tale vizio è insanabile e non può essere corretto dal Tribunale del riesame, comportando l’annullamento senza rinvio del sequestro e la restituzione dei beni.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Periculum in Mora: La Cassazione Annulla Sequestro per Difetto di Motivazione

Nel campo delle misure cautelari reali, la forma è sostanza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, la sentenza n. 3034 del 2024, ribadisce un principio fondamentale: l’obbligo di motivazione del periculum in mora nel decreto di sequestro preventivo. L’assenza di tale motivazione costituisce un vizio insanabile che porta all’annullamento del provvedimento, come accaduto nel caso di specie, che vedeva una società alberghiera accusata di frode fiscale. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore turistico si è vista notificare un decreto di sequestro preventivo per un importo di circa 50.000 euro. L’accusa era quella di aver utilizzato documentazione falsa per creare un credito d’imposta inesistente (legato ai bonus “4.0”) e di averlo poi indebitamente utilizzato in compensazione. Il sequestro era finalizzato alla confisca diretta della somma, considerata profitto del reato.

La società, tramite il suo legale rappresentante, ha impugnato il provvedimento davanti al Tribunale del riesame, che ha però confermato il sequestro. Contro questa decisione, l’azienda ha proposto ricorso per cassazione, lamentando principalmente tre vizi:
1. Violazione di legge per assenza di motivazione sulla sussistenza sia del fumus commissi delicti (la verosimiglianza del reato) sia del periculum in mora.
2. Errata applicazione della legge da parte del Tribunale del riesame, che aveva ritenuto di poter “sanare” la totale mancanza di motivazione del G.i.p. sul periculum in mora.
3. Mancata valutazione delle argomentazioni difensive che miravano a dimostrare l’estraneità della società alla presunta frode.

Il Ruolo Cruciale del Periculum in Mora nel Sequestro

Il sequestro preventivo è una misura che incide pesantemente sul diritto di proprietà. Per questo, la legge richiede che la sua adozione sia giustificata da due presupposti: il fumus commissi delicti e, appunto, il periculum in mora. Quest’ultimo rappresenta il pericolo concreto che, se non si interviene subito, i beni possano essere dispersi, rendendo impossibile la futura confisca.

Il giudice che emette il sequestro non può limitarsi a constatare la presenza di un presunto reato, ma deve spiegare, anche se in modo conciso, perché è necessario agire con urgenza, anticipando gli effetti di una futura sentenza di condanna. Si tratta di una garanzia fondamentale per il cittadino.

La Decisione della Cassazione: un Vizio Non Sanabile

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, concentrando la propria attenzione sul vizio procedurale più evidente e assorbente: la totale assenza di motivazione sul periculum in mora nel provvedimento “genetico”, cioè nel primo decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari.

I giudici di legittimità hanno affermato un principio consolidato, in particolare dopo la pronuncia delle Sezioni Unite (sent. “Ellade” n. 36959/2021): la motivazione sul periculum in mora è un requisito essenziale del decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca. La sua completa omissione non è una mera irregolarità, ma un vizio che rende nullo il provvedimento. Crucialmente, questo vizio non può essere “sanato” o integrato in un secondo momento dal Tribunale del riesame. Il compito del riesame è controllare la legittimità di un provvedimento esistente e motivato, non di crearne la motivazione ex novo.

Di conseguenza, avendo rilevato questo difetto originario insanabile, la Corte ha annullato senza rinvio sia l’ordinanza del riesame sia il decreto di sequestro iniziale, ordinando l’immediata restituzione di quanto sequestrato alla società.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione richiamando la funzione del Tribunale del riesame nel procedimento cautelare. Tale organo ha poteri di controllo, non di supplenza. Se il provvedimento impugnato è privo di uno dei suoi elementi essenziali, come la motivazione su un presupposto di legge, il Tribunale non può fare altro che annullarlo. Permettere al riesame di integrare una motivazione totalmente assente significherebbe violare il principio del doppio grado di giurisdizione e sanare un atto geneticamente nullo.

La Cassazione ha chiarito che il G.i.p. ha l’obbligo di motivare in ordine a tale presupposto, a pena di nullità. L’assenza di qualunque argomentazione su questo punto specifico non costituisce un vizio “sanabile”. Poiché il provvedimento genetico era viziato, l’effetto a cascata è l’annullamento di tutti gli atti successivi che su di esso si fondavano, con la conseguente liberazione dei beni dal vincolo.

Conclusioni

Questa sentenza rafforza le garanzie difensive nell’ambito delle misure cautelari reali. Si conferma che i giudici devono esercitare il loro potere con rigore, esplicitando sempre le ragioni che giustificano un’incisione così grave dei diritti patrimoniali. La motivazione non è un orpello formale, ma il cuore della legittimità di un provvedimento. Per le imprese e i cittadini, ciò significa che un sequestro privo della giustificazione sul pericolo nel ritardo è illegittimo e deve essere annullato, senza che un giudice successivo possa “rimediare” all’errore iniziale.

È obbligatorio motivare il periculum in mora in un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca?
Sì, la Corte di Cassazione ribadisce che è un presupposto indispensabile. Il provvedimento deve contenere una concisa motivazione sulle ragioni che rendono necessaria l’anticipazione dell’effetto ablativo della confisca, salvo casi specifici previsti dalla legge.

La totale mancanza di motivazione sul periculum in mora può essere corretta dal Tribunale del riesame?
No, la sentenza chiarisce che la totale assenza di motivazione su questo punto è un vizio insanabile. Il Tribunale del riesame non può integrare o “sanare” un provvedimento che è geneticamente nullo, ma deve limitarsi ad annullarlo.

Cosa accade se la Corte di Cassazione rileva la mancanza di motivazione sul periculum in mora nel provvedimento originario?
La Corte di Cassazione deve annullare senza rinvio sia l’ordinanza del Tribunale del riesame sia il decreto di sequestro originario. Di conseguenza, deve disporre l’immediata restituzione di quanto sottoposto a vincolo all’avente diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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