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Periculum in mora: annullato sequestro senza motivazione

La Corte di Cassazione ha annullato un sequestro preventivo di oltre 180.000 euro a carico di una società e del suo legale rappresentante. La decisione si fonda sulla totale assenza di motivazione, nel provvedimento originario, riguardo al ‘periculum in mora’, ovvero il rischio concreto che i beni potessero essere dispersi prima della fine del processo. La Corte ha ribadito che il Tribunale del riesame non può integrare una motivazione completamente mancante, ma deve limitarsi a dichiarare la nullità dell’atto.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Periculum in Mora: La Cassazione Annulla Sequestro Preventivo per Mancanza di Motivazione

L’applicazione di una misura cautelare come il sequestro preventivo richiede un delicato bilanciamento tra l’esigenza di giustizia e la tutela dei diritti patrimoniali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 5489/2024, ha riaffermato un principio fondamentale: ogni provvedimento restrittivo deve essere adeguatamente motivato, specialmente per quanto riguarda il periculum in mora. L’assenza totale di questa motivazione non è una mera irregolarità, ma un vizio insanabile che porta alla nullità dell’atto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’indagine per reati tributari e falsità, che ha portato il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre un sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Il sequestro, per un valore di oltre 180.000 euro, era stato applicato sia in forma diretta sui beni di una società a responsabilità limitata, sia in forma per equivalente sul patrimonio personale del suo legale rappresentante.

Contro tale provvedimento, l’imprenditore aveva proposto istanza di riesame. Il Tribunale del riesame, tuttavia, aveva confermato il sequestro, rigettando le doglianze della difesa. A questo punto, l’imprenditore ha presentato ricorso per Cassazione, affidandosi a tre motivi di impugnazione.

Il Ricorso in Cassazione e la questione del periculum in mora

Sebbene fossero stati presentati diversi motivi, l’attenzione della Suprema Corte si è concentrata sul secondo, ritenuto decisivo: la violazione di legge per assoluta carenza di motivazione, nel decreto di sequestro originario, in ordine al periculum in mora.

La difesa sosteneva che il primo giudice si era limitato a giustificare la sussistenza del fumus commissi delicti (la probabilità che un reato fosse stato commesso), ma aveva completamente omesso di spiegare le ragioni di urgenza che rendevano necessario bloccare i beni. Mancava, in altre parole, qualsiasi valutazione sul pericolo concreto che, nelle more del giudizio, tali beni potessero essere modificati, dispersi, deteriorati o alienati, rendendo vana un’eventuale futura confisca.

Il Tribunale del riesame aveva tentato di ‘sanare’ questa mancanza, fornendo una propria motivazione integrativa. Secondo la Cassazione, però, questo operato è illegittimo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, affermando un principio cardine della procedura penale in materia di misure cautelari reali. Richiamando le sentenze delle Sezioni Unite (in particolare, le note pronunce ‘Ellade’ e ‘Capasso’), i giudici hanno chiarito che il potere del Tribunale del riesame di integrare la motivazione del primo giudice incontra un limite invalicabile: l’assenza totale della stessa.

Il potere integrativo può essere esercitato per correggere, precisare o completare una motivazione esistente ma carente, non per crearne una dal nulla. L’obbligo di motivare il periculum in mora, anche in modo conciso, è un requisito essenziale del decreto di sequestro. Il giudice deve spiegare perché è necessario anticipare l’effetto ablativo della confisca, evidenziando il rischio specifico di dispersione del patrimonio.

Nel caso di specie, il provvedimento originario era totalmente silente su questo punto. Tale omissione, secondo la Corte, non è una semplice svista, ma una violazione che determina la nullità radicale dell’atto. Di conseguenza, il Tribunale del riesame non poteva ‘sostituirsi’ al primo giudice, ma avrebbe dovuto semplicemente prendere atto della nullità e annullare il sequestro.

Le Conclusioni

Per questi motivi, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio sia l’ordinanza del Tribunale del riesame sia l’originario decreto di sequestro. L’annullamento ‘senza rinvio’ significa che la decisione è definitiva e non ci sarà un nuovo giudizio sulla questione. La Corte ha quindi ordinato l’immediata restituzione di quanto sequestrato all’avente diritto.

Questa sentenza ribadisce l’importanza del dovere di motivazione come garanzia fondamentale per il cittadino. Un provvedimento che incide così pesantemente sui diritti patrimoniali non può basarsi su presunzioni o automatismi, ma deve essere fondato su un’analisi concreta e specifica di tutti i requisiti previsti dalla legge, incluso il fondamentale periculum in mora.

È valido un decreto di sequestro preventivo che non spiega le ragioni di urgenza (il c.d. periculum in mora)?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’omissione totale della motivazione sul periculum in mora determina la nullità radicale del provvedimento, in quanto requisito essenziale dell’atto.

Il Tribunale del riesame può correggere un decreto di sequestro privo della motivazione sul periculum in mora?
No. Se la motivazione sul periculum è totalmente assente, il Tribunale del riesame non può integrarla. Il suo potere integrativo si applica solo a motivazioni parziali o incomplete, ma non a una loro totale mancanza. In questo caso, deve annullare il provvedimento.

Cosa succede se il sequestro preventivo viene annullato per questo vizio?
La Corte di Cassazione, come nel caso di specie, annulla senza rinvio sia l’ordinanza del riesame sia il decreto di sequestro originario. Di conseguenza, ordina la restituzione di tutti i beni in sequestro all’avente diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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