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Pericolosità sociale: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un individuo contro la decisione che confermava la sua attuale pericolosità sociale. La Corte ha ritenuto il ricorso generico, poiché non contestava efficacemente la valutazione della Corte d’appello, basata su una recente denuncia per un grave reato, considerata un elemento sufficiente a dimostrare la persistenza della pericolosità nonostante il percorso lavorativo intrapreso dal soggetto.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Pericolosità Sociale: Quando un Ricorso è Inammissibile?

La valutazione della pericolosità sociale è un tema centrale nel diritto delle misure di prevenzione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i requisiti di ammissibilità di un ricorso avverso un provvedimento che conferma tale pericolosità, sottolineando l’importanza di contestare in modo specifico e non generico le motivazioni del giudice.

I Fatti del Caso

Un soggetto, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, presentava istanza per la revoca della stessa, sostenendo di aver intrapreso un percorso rieducativo e di essersi reinserito nel mondo del lavoro. La Corte d’appello, tuttavia, respingeva la sua richiesta. La decisione si fondava su due elementi principali: un rapporto disciplinare ricevuto durante una precedente detenzione e, soprattutto, una recente denuncia per un grave reato (incendio, ai sensi dell’art. 423 c.p.) commesso mentre il soggetto era già sottoposto a restrizioni.

A giudizio della Corte territoriale, questi elementi erano sufficienti a dimostrare l’attualità e la persistenza della pericolosità sociale dell’individuo, rendendo irrilevante il suo parziale reinserimento lavorativo.

L’Appello e le Doglianze del Ricorrente

L’interessato proponeva ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione. Secondo la sua difesa, la Corte d’appello aveva errato nel non tenere adeguatamente conto del percorso rieducativo compiuto. Inoltre, sosteneva che la valutazione sulla persistente pericolosità sociale fosse stata dedotta unicamente da una denuncia penale che, a suo dire, non aveva ancora portato a un procedimento penale né a un aggravamento della misura, a causa di dubbi sulla sua effettiva responsabilità.

In sostanza, il ricorrente riteneva che la Corte avesse fondato la sua decisione su un elemento ‘labile’ e incerto, trascurando gli aspetti positivi della sua condotta recente.

La Valutazione della Pericolosità Sociale da Parte della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per genericità e manifesta infondatezza. Gli Ermellini hanno evidenziato come il ricorrente non si fosse confrontato in modo efficace con le argomentazioni della Corte d’appello. Invece di indicare quali specifici elementi del suo percorso rieducativo fossero stati ingiustamente ignorati, si era limitato a una critica generica.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha stabilito che la valutazione del giudice di merito era stata logica, approfondita e non contraddittoria. La sopravvenuta denuncia per un reato grave e recente era stata considerata un elemento negativo concreto e decisivo, idoneo a far ritenere persistente la pericolosità sociale. Il fatto che la vicenda dovesse ancora essere approfondita in sede istruttoria non eliminava il fumus commissi delicti, ovvero il fondato sospetto, che il giudice poteva legittimamente porre a fondamento della sua valutazione.

Il ricorso è stato quindi giudicato inammissibile perché, di fatto, si limitava a offrire una personale e diversa valutazione degli elementi (‘labile’) senza evidenziare un reale vizio logico o giuridico nella sentenza impugnata. L’inammissibilità ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del processo di Cassazione: non è sufficiente lamentare un’errata valutazione dei fatti per ottenere l’annullamento di una decisione. È necessario che il ricorso individui un vizio specifico, come una motivazione palesemente illogica, contraddittoria o del tutto assente. Nel caso di valutazione della pericolosità sociale, un singolo elemento negativo, se grave e recente, può essere legittimamente ritenuto prevalente dal giudice rispetto agli elementi positivi, come l’inserimento lavorativo, per confermare la necessità di una misura di prevenzione.

Una nuova denuncia penale è sufficiente per confermare la pericolosità sociale di un soggetto?
Sì, secondo questa ordinanza, una denuncia per un reato grave commesso in epoca recente costituisce un elemento negativo che il giudice può logicamente e adeguatamente valutare come prova della persistenza e attualità della pericolosità sociale, anche a fronte di un percorso di reinserimento lavorativo.

Cosa rende un ricorso in Cassazione inammissibile per genericità?
Un ricorso è considerato generico, e quindi inammissibile, quando si limita a criticare la valutazione del giudice di merito senza specificare quali elementi di prova siano stati trascurati o mal interpretati, e senza confrontarsi puntualmente con la logica argomentativa della decisione impugnata. Definire un elemento di prova come ‘labile’ senza spiegare il perché costituisce una valutazione personale e non un motivo di ricorso.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di prova di aver agito senza colpa, al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, il cui importo è determinato dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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