LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Perfezionamento reato spaccio: quando si conclude?

La Corte di Cassazione, con la sentenza 44100/2024, ha stabilito che per il perfezionamento del reato di spaccio è sufficiente il solo accordo tra le parti sulla sostanza e sul prezzo. La consegna materiale della droga o il pagamento non sono necessari. Nel caso specifico, le intercettazioni di una trattativa per la vendita di hashish sono state ritenute prova sufficiente per confermare una misura cautelare, rigettando la tesi difensiva di una mera trattativa non conclusa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Perfezionamento Reato Spaccio: L’Accordo è Sufficiente per la Cassazione

Quando può dirsi che un reato di spaccio di sostanze stupefacenti sia stato effettivamente commesso? È necessaria la consegna materiale della droga o il pagamento del prezzo? Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 44100 del 2024, offre una risposta chiara e consolida un principio fondamentale in materia: per il perfezionamento del reato di spaccio, è sufficiente il semplice accordo tra le parti. Analizziamo insieme questo importante caso.

La Vicenda Processuale

La questione nasce da un’ordinanza del Tribunale di Catanzaro, che in sede di riesame aveva confermato una misura cautelare (l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di un soggetto. L’accusa era di aver trattato la vendita di 5 chili di hashish a un altro individuo. La prova principale a carico dell’indagato proveniva dal contenuto inequivocabile di alcune intercettazioni ambientali.

L’indagato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che le conversazioni registrate non provassero un reato compiuto, ma solo una “mera trattativa non conclusasi”.

Il Principio del Consenso nel Perfezionamento del Reato di Spaccio

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, ritenendolo infondato e cogliendo l’occasione per ribadire un principio cardine del diritto penale in materia di stupefacenti. La cessione, la vendita e l’acquisto di droga sono considerati reati che si perfezionano con il solo consenso delle parti.

Cosa significa questo in pratica? Significa che il crimine si considera giuridicamente concluso nel momento in cui acquirente e venditore raggiungono un accordo su:

1. L’oggetto: la tipologia e la qualità della sostanza stupefacente.
2. La quantità: il quantitativo da cedere.
3. Il prezzo: il corrispettivo pattuito.

Una volta che questi tre elementi sono concordati, il reato è già perfetto. La successiva consegna materiale della droga e il pagamento del prezzo non sono elementi costitutivi del reato, ma rappresentano semplicemente la fase esecutiva di un patto criminale già siglato.

Le Motivazioni della Sentenza

Nel caso specifico, la Cassazione ha ritenuto la motivazione del Tribunale di Catanzaro pienamente logica e corretta. I dialoghi intercettati, valutati nel loro complesso, non lasciavano spazio a dubbi: le parti avevano raggiunto un accordo preciso sulla qualità della sostanza (l’acquirente ne aveva preso un campione di prova), sulla quantità (5 chili) e sul prezzo.

L’unica cosa che mancava era la consegna finale, ma come spiegato, questa assenza non era sufficiente a escludere la consumazione del delitto. La tesi difensiva di un “generico accordo non concluso” è stata quindi respinta, poiché le prove dimostravano il raggiungimento di un’intesa concreta e definitiva. La Corte ha inoltre precisato che l’eventuale vicinanza dell’indagato a un’associazione criminale, menzionata negli atti, non aveva avuto alcun ruolo nella qualificazione giuridica del fatto specifico contestato.

Conclusioni

La sentenza in esame rafforza l’idea che il disvalore penale dello spaccio risiede già nell’accordo stesso, che manifesta la volontà di immettere la sostanza nel mercato illegale. Per gli operatori del diritto, questo significa che l’attività investigativa e probatoria deve concentrarsi sulla dimostrazione dell’esistenza di un patto completo nei suoi elementi essenziali, anche in assenza di un sequestro di droga o di un passaggio di denaro. Per la difesa, invece, la sfida consiste nel dimostrare che le conversazioni intercettate non hanno mai superato la soglia di una trattativa generica e preliminare, senza mai cristallizzarsi in un accordo definitivo.

Quando si considera concluso (perfezionato) il reato di spaccio di sostanze stupefacenti?
Il reato si considera perfezionato nel momento in cui le parti raggiungono un accordo sulla sostanza, sulla quantità e sul prezzo, anche se la droga non viene materialmente consegnata o il prezzo non viene pagato.

La consegna effettiva della droga è necessaria per essere accusati di spaccio?
No. Secondo la sentenza, la consegna fisica della sostanza è solo la fase esecutiva di un accordo già concluso e non è un elemento necessario perché il reato si possa considerare commesso.

Le intercettazioni di una trattativa possono essere una prova sufficiente per una misura cautelare per spaccio?
Sì, se il contenuto delle intercettazioni è inequivocabile e dimostra che è stato raggiunto un accordo completo su tutti gli elementi essenziali della vendita (qualità, quantità e prezzo), possono costituire una grave indiziarità di colpevolezza e giustificare l’applicazione di una misura cautelare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati