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Pena pecuniaria sostitutiva: i limiti della legge

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che aveva applicato una pena pecuniaria sostitutiva in luogo di una condanna a due anni di reclusione. La Suprema Corte ha ribadito che tale sostituzione è illegale, poiché la legge la consente solo per pene detentive non superiori a un anno. Il caso è stato rinviato al tribunale di merito per un nuovo giudizio sulla determinazione della pena.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Pena Pecuniaria Sostitutiva: Quando Superare il Limite Rende la Sentenza Illegale

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3454 del 2025, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di sanzioni penali: l’applicazione della pena pecuniaria sostitutiva è soggetta a limiti invalicabili. La conversione di una pena detentiva in una sanzione economica è possibile solo per condanne fino a un anno di reclusione. Superare questa soglia comporta l’illegalità della pena e il conseguente annullamento della sentenza.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza del Tribunale di Bergamo, emessa a seguito di un accordo tra le parti (patteggiamento ex art. 444 c.p.p.). All’imputato, accusato di vari reati, era stata applicata una pena finale di due anni di reclusione. Successivamente, il giudice di merito aveva disposto la sostituzione di tale pena detentiva con la corrispondente sanzione pecuniaria, quantificata in 3.650 euro di multa.

Il Ricorso del Procuratore Generale

Ritenendo tale sostituzione illegittima, il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Brescia ha proposto ricorso per cassazione. L’unico motivo di ricorso si fondava sulla violazione dell’art. 20-bis del codice penale. Secondo il Procuratore, la norma consente la sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria esclusivamente per pene non superiori a un anno, un limite ampiamente superato nel caso di specie, dove la pena concordata era di due anni.

Il Limite per la Pena Pecuniaria Sostitutiva

L’articolo 20-bis del codice penale è chiaro nel definire l’ambito di applicazione delle pene sostitutive. L’ultimo comma della disposizione prevede espressamente che ‘la pena pecuniaria sostitutiva può essere applicata dal giudice in caso di condanna alla reclusione o all’arresto non superiore a un anno’. Questo limite è inderogabile e serve a circoscrivere l’istituto a reati di minor gravità, per i quali il legislatore ritiene che la finalità rieducativa della pena possa essere raggiunta anche senza la detenzione in carcere. Applicare la sostituzione a pene superiori significa violare una precisa scelta legislativa e applicare una pena non prevista dall’ordinamento per quel tipo di condanna.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato, accogliendo in pieno le argomentazioni del Procuratore generale. Gli Ermellini hanno qualificato la pena applicata dal Tribunale di Bergamo come ‘illegale’, in quanto diversa da quella prevista dalla legge. La sentenza impugnata, applicando una pena pecuniaria sostitutiva per una condanna a due anni di reclusione, ha violato il limite massimo di un anno stabilito dall’art. 20-bis c.p.

La Corte ha richiamato consolidati principi giurisprudenziali, incluse pronunce delle Sezioni Unite, che hanno più volte sottolineato come il superamento della cornice edittale entro cui è consentita la sostituzione della pena detentiva renda la sanzione illegittima. Una pena non conforme al modello legale non può trovare spazio nell’ordinamento e deve essere annullata.

Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata. Questa decisione comporta la cancellazione della pena illegalmente applicata. Gli atti sono stati trasmessi nuovamente al Tribunale di Bergamo per il ‘ulteriore corso’, il che significa che dovrà essere nuovamente valutata la sanzione da applicare, questa volta nel pieno rispetto dei limiti normativi. La pronuncia ribadisce con forza il dovere del giudice di attenersi scrupolosamente ai paletti fissati dalla legge nella determinazione e sostituzione delle pene, a garanzia della certezza del diritto e della corretta applicazione della legge penale.

È possibile sostituire una pena detentiva di due anni con una pena pecuniaria?
No, la sentenza chiarisce che è illegale. La sostituzione di una pena detentiva con una sanzione pecuniaria è consentita dalla legge solo per condanne non superiori a un anno di reclusione o arresto.

Qual è il limite massimo della pena detentiva per poterla sostituire con una sanzione pecuniaria?
Il limite massimo, stabilito dall’art. 20-bis del codice penale, è di un anno. Qualsiasi pena detentiva superiore a un anno non può essere sostituita con una pena pecuniaria.

Cosa succede se un giudice applica una pena pecuniaria sostitutiva al di fuori dei limiti di legge?
La pena applicata è considerata illegale. La sentenza che la dispone può essere impugnata e la Corte di Cassazione, come avvenuto in questo caso, la annullerà, disponendo la trasmissione degli atti al giudice di merito per una nuova determinazione della pena nel rispetto della legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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