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Peculato militare: prova del reato e attenuanti

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per peculato militare aggravato e continuato a un ex ufficiale che si era appropriato di circa 180.000 euro. La Corte ha stabilito che la prova del reato può basarsi su elementi indiziari concordanti, anche senza una perizia grafica, e che la sola incensuratezza non è sufficiente per concedere le attenuanti generiche di fronte a reati gravi e reiterati nel tempo.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Peculato Militare: Condanna Confermata Anche Senza Perizia Grafica

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di peculato militare continuato, fornendo importanti chiarimenti sui criteri di prova e sulla valutazione delle circostanze attenuanti. La Suprema Corte ha confermato la condanna di un ex ufficiale per essersi appropriato di ingenti somme di denaro, specificando che la colpevolezza può essere dimostrata anche in assenza di una perizia calligrafica e che un passato incensurato non è sufficiente, da solo, a giustificare una riduzione di pena di fronte a condotte di particolare gravità.

I Fatti di Causa

Un ex Luogotenente, con funzioni amministrative e di comando, è stato condannato per essersi appropriato, tra il 2014 e il 2018, di una somma pari a 179.569,00 euro dalla cassa dell’ufficio. Per occultare l’ammanco, l’ufficiale aveva emesso numerosi certificati di viaggio falsi e alterato documenti genuini. La sua condotta fraudolenta, protrattasi per anni, ha costituito un grave caso di peculato militare aggravato e continuato.

Il Tribunale militare prima, e la Corte militare d’appello poi, avevano riconosciuto la sua colpevolezza, condannandolo a una pena detentiva. L’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, contestando la decisione su tre fronti.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha articolato il ricorso sulla base di tre principali motivi:

1. Vizio di motivazione sulla prova della falsificazione: Si sosteneva che l’attribuzione dei falsi all’imputato non fosse stata provata oltre ogni ragionevole dubbio. Secondo la difesa, solo una perizia grafologica avrebbe potuto confermare la sua mano, mentre la Corte si era basata su una semplice comparazione di scritture.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: La difesa lamentava il mancato riconoscimento delle attenuanti, nonostante l’imputato fosse incensurato. Tale elemento, a dire del ricorrente, non era stato adeguatamente considerato dai giudici di merito.
3. Sproporzione dell’aumento di pena per la continuazione: Infine, si contestava la quantificazione dell’aumento di pena applicato per i plurimi episodi di reato, ritenendola sproporzionata rispetto alla pena base.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato in ogni suo punto. Le motivazioni della Suprema Corte offrono spunti di riflessione fondamentali sulla prova del peculato militare e sulla discrezionalità del giudice nel processo penale.

Sulla Prova della Colpevolezza

La Corte ha ritenuto la motivazione della sentenza d’appello pienamente congrua. La colpevolezza dell’imputato non derivava solo dall’analisi delle firme, ma da un quadro probatorio solido e convergente. Elementi chiave sono stati:
* Il disconoscimento delle firme e delle ricevute da parte dei militari che risultavano formalmente destinatari delle somme.
* La posizione di controllo e gestione della cassa e dei documenti contabili ricoperta dall’imputato.
* La redazione, da parte dello stesso imputato, del memoriale di cassa in cui erano registrati i documenti oggetto delle imputazioni.

Questi elementi, complessivamente considerati, hanno convinto i giudici oltre ogni ragionevole dubbio, rendendo superflua una perizia grafologica.

Sul Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Corte ha spiegato che la mera incensuratezza dell’imputato è un dato che, da solo, può essere ritenuto insufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. Nel caso specifico, i giudici hanno dato prevalenza ad altri elementi di segno contrario, quali:
* La reiterazione degli illeciti per un lungo arco temporale.
* I rilevanti importi di denaro sottratti all’amministrazione.

La decisione si conforma all’orientamento consolidato secondo cui il giudice, nel valutare le circostanze attenuanti, può ritenere prevalente anche un solo elemento negativo (come l’entità del reato o le modalità di esecuzione) per escluderne il riconoscimento.

Sulla Determinazione della Pena

Infine, la Corte ha giudicato infondato anche il terzo motivo. L’aumento di pena era dovuto alla pluralità di delitti commessi in continuazione. La legge prevede che, in caso di reato continuato, si applichi un aumento di pena per ogni singolo fatto illecito successivo al primo. Pertanto, l’aumento applicato non è stato ritenuto sproporzionato, ma una corretta applicazione dell’art. 81 del codice penale.

Le Conclusioni

La sentenza in esame ribadisce alcuni principi cardine del diritto penale e processuale. In primo luogo, la prova di un reato come il peculato militare non è legata a specifici mezzi probatori, ma può emergere da un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti. In secondo luogo, il beneficio delle attenuanti generiche non è un diritto automatico legato alla sola assenza di precedenti penali, ma una valutazione discrezionale del giudice che deve tenere conto di tutti gli elementi del caso, inclusa la gravità della condotta. Infine, la determinazione della pena per i reati continuati deve seguire le regole legali, che impongono un aumento per ciascun illecito commesso.

È sempre necessaria una perizia grafica per provare un falso in un caso di peculato militare?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la colpevolezza può essere provata anche da altri elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, come la posizione di controllo dell’imputato, la sua responsabilità nella gestione della cassa e le testimonianze di terzi che disconoscono le firme.

Avere la fedina penale pulita garantisce la concessione delle attenuanti generiche?
No. La sentenza chiarisce che la sola incensuratezza può essere considerata insufficiente per la concessione delle attenuanti di fronte alla particolare gravità del reato, come la reiterazione delle condotte per un lungo periodo e l’ingente valore del danno patrimoniale causato.

Come viene calcolato l’aumento di pena per reati commessi in continuazione?
La pena per il reato considerato più grave viene aumentata per ogni singolo fatto di reato commesso in esecuzione del medesimo disegno criminoso. La Corte ha ritenuto corretto e non sproporzionato applicare un aumento per la pluralità dei delitti contestati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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