LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Peculato infermiere: quando il possesso è funzionale

La Corte di Cassazione conferma la condanna per il reato di peculato a carico di un’infermiera che aveva sottratto farmaci dall’ospedale. La sentenza chiarisce che per configurare il peculato dell’infermiere è sufficiente la correlazione funzionale tra le mansioni svolte e la possibilità di accedere ai beni, anche se l’apprensione materiale avviene in modo illecito. Viene così respinta la tesi difensiva che mirava a qualificare il fatto come semplice appropriazione indebita.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Peculato Infermiere: La Cassazione sulla Sottrazione di Farmaci in Ospedale

La recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per chi opera nel settore sanitario: la sottrazione di farmaci da parte del personale. Il caso distingue nettamente tra appropriazione indebita e il più grave reato di peculato per l’infermiere. Questa decisione sottolinea come il possesso dei beni, anche se acquisito illecitamente, possa essere considerato funzionale all’incarico, aggravando la posizione del responsabile.

I Fatti di Causa

La vicenda giudiziaria ha origine dalla sottrazione di confezioni di sostanze dopanti dalla farmacia di un reparto di nefrologia di un ospedale pubblico. Un’infermiera, approfittando del suo ruolo, si impossessava dei farmaci. Successivamente, questi venivano commercializzati dal marito della sorella dell’infermiera, con quest’ultima che agiva da tramite.

In primo grado, il Tribunale aveva qualificato il fatto come appropriazione indebita aggravata. La Corte di Appello, invece, ha riformato la decisione, riqualificando il reato in peculato, ai sensi dell’art. 314 del codice penale. Secondo i giudici di secondo grado, la disponibilità dei farmaci da parte dell’infermiera derivava direttamente “in ragione del suo ufficio”. Contro questa sentenza, l’imputata ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che il possesso era avvenuto contra legem (contro la legge) e in modo occasionale, e quindi non poteva configurarsi il peculato.

La Decisione della Cassazione e il Peculato dell’Infermiere

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la qualificazione del reato come peculato. I giudici hanno ritenuto la decisione della Corte d’Appello corretta e ben motivata. Il punto centrale della controversia era stabilire la natura del possesso dei farmaci da parte dell’infermiera. Se tale possesso fosse stato del tutto svincolato dalle sue funzioni, si sarebbe potuto parlare di appropriazione indebita o furto. Invece, la Corte ha stabilito che esiste una chiara correlazione funzionale tra il ruolo di infermiera e la possibilità di accedere ai farmaci.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un principio fondamentale: per la configurazione del reato di peculato dell’infermiere, è dirimente che l’agente sia entrato in possesso del bene grazie alle sue funzioni, anche se l’atto specifico di apprensione viola le norme e le procedure interne.

Nel caso di specie, l’infermiera aveva accesso alla farmacia del reparto per svolgere un compito proprio della sua professione, ovvero quello di somministrare farmaci ai pazienti. Questo accesso, consentito proprio in virtù del suo incarico pubblico, le ha dato l’opportunità di sottrarre i medicinali. Secondo la Cassazione, è irrilevante che l’atto di impossessarsi dei farmaci fosse illecito. Ciò che conta è che la possibilità di farlo sia sorta “in ragione dell’ufficio”.

La Corte ha inoltre respinto gli altri motivi di ricorso:

1. L’esito del processo a carico della coimputata: La difesa aveva fatto riferimento al fatto che la sorella infermiera avesse definito la sua posizione con un patteggiamento per un reato diverso. La Cassazione ha chiarito che l’esito di un procedimento separato non può vincolare la valutazione autonoma del giudice nel processo a carico di un altro concorrente nel reato.
2. La riqualificazione in base all’art. 314-bis c.p.: È stata respinta anche la richiesta di applicare la nuova fattispecie di peculato mediante profitto dell’errore altrui, in quanto tale norma è destinata a coprire condotte diverse, precedentemente ricondotte all’abuso d’ufficio.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso nei confronti dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. Le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti:

* La distinzione tra appropriazione indebita e peculato si gioca sulla relazione funzionale tra il possesso del bene e l’ufficio ricoperto.
* Per un peculato dell’infermiere, non è necessario che il possesso del bene sia legittimo; è sufficiente che le mansioni lavorative abbiano fornito l’occasione e la possibilità materiale di appropriarsene.
* Questa interpretazione estende la tutela penale del patrimonio della Pubblica Amministrazione, sanzionando più gravemente chi abusa della propria posizione per commettere illeciti.

Quando la sottrazione di beni da parte di un infermiere in ospedale diventa peculato e non appropriazione indebita?
Diventa peculato quando esiste una correlazione funzionale tra le mansioni dell’infermiere e la possibilità di accedere ai beni. Secondo la sentenza, il fatto che il ruolo di infermiera consentisse l’accesso alla farmacia per somministrare farmaci è sufficiente a qualificare la successiva appropriazione come peculato, poiché il possesso è avvenuto “in ragione dell’ufficio”.

Perché il possesso illecito (‘contra legem’) dei farmaci non ha escluso il reato di peculato?
La Corte ha ritenuto irrilevante che l’atto specifico di apprensione fosse contrario alla legge o alle procedure interne. Ciò che conta per la configurazione del peculato è il momento a monte, ovvero la possibilità di accedere al bene, che deve derivare dalla funzione pubblica esercitata. Il possesso funzionale richiesto dalla norma non deve essere necessariamente legittimo.

L’esito del processo di un coimputato (in questo caso, un patteggiamento) influenza la qualificazione del reato per gli altri?
No. La Corte di Cassazione ha specificato che l’esito di una diversa vicenda processuale, come un patteggiamento concluso da un coimputato, non vincola la valutazione del giudice nel processo a carico di un altro concorrente nel reato, il quale deve decidere autonomamente sulla base delle prove e delle qualificazioni giuridiche pertinenti al singolo imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati