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Peculato gestore slot: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un operatore, confermando la sua condanna per peculato gestore slot. L’imputato non aveva versato al concessionario la somma di 76.057,92 euro derivante dalla raccolta del Prelievo Erariale Unico (PREU) delle slot machine. La Corte ha ribadito che tali somme appartengono alla pubblica amministrazione sin dal momento della loro riscossione, e il gestore, agendo come incaricato di pubblico servizio, commette peculato se se ne appropria.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Peculato Gestore Slot: La Cassazione Conferma la Condanna per Omesso Versamento del PREU

L’omesso versamento delle somme raccolte dalle slot machine e destinate allo Stato come Prelievo Erariale Unico (PREU) non è una semplice inadempienza contrattuale, ma un grave reato. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna per peculato gestore slot a carico di un operatore, ribadendo un principio fondamentale: il denaro raccolto appartiene alla pubblica amministrazione fin dal primo istante.

I Fatti del Caso

La vicenda riguarda un gestore di apparecchi da gioco che, per conto di una società concessionaria, era incaricato della raccolta dei proventi delle slot machine. L’imputato, tuttavia, aveva omesso di versare al concessionario una somma di 76.057,92 euro, corrispondente al PREU dovuto per l’anno 2015. Tale somma avrebbe dovuto essere successivamente trasferita dal concessionario alle casse dello Stato.

Condannato in appello, il gestore ha presentato ricorso in Cassazione, contestando la qualificazione giuridica del fatto come peculato, sostenendo che si trattasse di una violazione di natura diversa. La parte civile, ovvero la società concessionaria, ha chiesto che il ricorso fosse dichiarato inammissibile.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. Di conseguenza, la condanna per il reato di peculato ai sensi dell’art. 314 del codice penale è diventata definitiva. Il ricorrente è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché si configura il peculato gestore slot?

Il cuore della decisione risiede nella natura dei fondi raccolti e nella qualifica del gestore. La Corte ha richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 6087/2021), che ha risolto la questione in modo definitivo. Secondo questo principio consolidato, il denaro incassato dagli apparecchi da gioco leciti, inclusa la quota destinata al PREU, appartiene alla pubblica amministrazione sin dal momento della sua riscossione.

Di conseguenza, chiunque gestisca tali fondi assume una funzione pubblica. In particolare:

1. Il Concessionario è un Agente Contabile: La società concessionaria che ha il rapporto diretto con lo Stato riveste la qualifica formale di ‘agente contabile’ ed è un incaricato di pubblico servizio.
2. Il Gestore è un Delegato: Il gestore che opera sul territorio (l’esercente), agendo per conto del concessionario, partecipa a questa stessa funzione pubblica, essendo a tutti gli effetti un delegato per una parte delle attività.

L’appropriazione di quel denaro non rappresenta quindi un semplice inadempimento verso il concessionario, ma una sottrazione di fondi pubblici di cui il gestore aveva la disponibilità in ragione della sua funzione. Questo integra pienamente la fattispecie del delitto di peculato.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso e di grande importanza pratica per l’intero settore del gioco legale. Essa chiarisce in modo inequivocabile che chiunque operi nella filiera della raccolta dei proventi da gioco è investito di una responsabilità pubblica e penale. L’omesso versamento del PREU non è un rischio commerciale, ma un reato contro la Pubblica Amministrazione. Gli operatori devono essere consapevoli che la gestione di tali flussi di denaro li qualifica come incaricati di pubblico servizio, con tutte le conseguenze penali che ne derivano in caso di appropriazione indebita delle somme.

Il gestore di slot machine che non versa le somme del Prelievo Erariale Unico (PREU) commette il reato di peculato?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, integra il delitto di peculato la condotta del gestore che si impossessa dei proventi del gioco, inclusa la parte destinata al PREU, senza versarli al concessionario, poiché tale denaro appartiene alla pubblica amministrazione sin dal momento della riscossione.

Perché il denaro raccolto dalle slot machine è considerato pubblico fin da subito?
La Corte, richiamando un principio delle Sezioni Unite, stabilisce che il denaro incassato tramite apparecchi da gioco leciti appartiene alla pubblica amministrazione sin dal momento della sua riscossione. Il concessionario e, di conseguenza, il gestore delegato, agiscono come agenti contabili e incaricati di pubblico servizio.

Cosa succede se il ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la conferma della decisione impugnata. Nel caso specifico, ha significato la conferma della condanna del ricorrente, il quale è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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