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Particolare tenuità: quando il ricorso è inammissibile

Un imputato, condannato per il reato previsto dall’art. 95 D.P.R. 115/2002, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e delle attenuanti generiche. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che la valutazione sulla particolare tenuità è di competenza del giudice di merito. Se la sua motivazione è logica e coerente, non può essere riesaminata in sede di legittimità.

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Pubblicato il 30 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: la Cassazione Fissa i Paletti per l’Inammissibilità del Ricorso

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la proporzionalità della sanzione penale. Tuttavia, la sua applicazione è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito. Con l’ordinanza n. 25595/2024, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sui limiti del sindacato di legittimità in materia, dichiarando inammissibile un ricorso che tentava di rimettere in discussione una valutazione ben motivata nei gradi di giudizio precedenti.

I Fatti del Caso: dalla Condanna al Ricorso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo, pronunciata dal Tribunale di Termini Imerese nel 2019 e confermata dalla Corte d’Appello di Palermo nel 2021, alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e 500 euro di multa per il reato previsto dall’art. 95 del D.P.R. 115/2002.

Contro la sentenza di secondo grado, la difesa dell’imputato ha proposto ricorso per cassazione, affidandolo a due motivi principali, entrambi volti a ottenere un trattamento sanzionatorio più favorevole.

La Valutazione sulla Particolare Tenuità e le Attenuanti

I motivi del ricorso si concentravano su due aspetti cruciali:

1. Mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto: la difesa sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel non riconoscere i presupposti dell’art. 131-bis c.p., che avrebbero portato a un proscioglimento.
2. Mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche: si lamentava, inoltre, l’omessa concessione delle attenuanti previste dall’art. 62-bis c.p., che avrebbe comportato una riduzione della pena inflitta.

Entrambi i motivi criticavano, in sostanza, la valutazione dei fatti e la logica argomentativa seguita dalla Corte d’Appello.

Le Motivazioni della Cassazione: I Limiti del Giudizio di Legittimità

La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte. Le motivazioni degli Ermellini sono un chiaro richiamo alla natura e ai limiti del giudizio di legittimità, che non può trasformarsi in un terzo grado di merito.

Sulla Particolare Tenuità del Fatto (Art. 131-bis c.p.)

La Corte ha ribadito che l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità richiede la compresenza di due condizioni: la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento. La valutazione di questi elementi, basata su indici come le modalità della condotta e l’esiguità del danno (secondo i criteri dell’art. 133 c.p.), spetta esclusivamente al giudice di merito.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione logica e coerente per escludere l’applicabilità dell’art. 131-bis. Di conseguenza, il tentativo della difesa di ottenere una nuova valutazione in sede di Cassazione è stato ritenuto inammissibile, in quanto mirava a un riesame del fatto, precluso in quella sede.

Sulle Circostanze Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.)

Analogamente, anche il secondo motivo di ricorso è stato giudicato inammissibile. La Cassazione ha osservato come la Corte d’Appello avesse adeguatamente giustificato il diniego delle attenuanti generiche, con una motivazione priva di vizi logici e coerente con le emergenze processuali. Anche in questo caso, la valutazione del giudice di merito, se correttamente motivata, è insindacabile in sede di legittimità.

Conclusioni: L’Inammissibilità del Ricorso e le Implicazioni Pratiche

La decisione si conclude con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia riafferma un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza per riesaminare i fatti, ma uno strumento per controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Quando il giudice di merito ha valutato in modo completo e non illogico elementi come la particolare tenuità del fatto o la concessione delle attenuanti, il suo giudizio non può essere messo in discussione davanti alla Suprema Corte. Questo principio garantisce la certezza del diritto ed evita un’indebita sovrapposizione tra i diversi gradi di giudizio.

Quando può essere applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
L’applicazione richiede la presenza congiunta di due condizioni: la particolare tenuità dell’offesa, valutata secondo le modalità della condotta e l’esiguità del danno, e la non abitualità del comportamento del reo.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione del giudice di merito sulla particolare tenuità del fatto?
No, se la motivazione fornita dal giudice di merito è priva di vizi logici e coerente con le prove emerse nel processo, la sua valutazione non può essere riesaminata dalla Corte di Cassazione, che è giudice della sola legittimità (errori di diritto) e non del merito (riesame dei fatti).

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile?
Come conseguenza dell’inammissibilità, il ricorrente è condannato per legge al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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