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Particolare tenuità: no all’oltraggio a P.U.

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di assoluzione per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Il Tribunale aveva erroneamente applicato la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), senza considerare che la legge la esclude esplicitamente quando il reato è commesso contro agenti di polizia giudiziaria nell’esercizio delle loro funzioni. Il caso è stato rinviato per un nuovo giudizio.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità: Limiti all’Applicabilità per Oltraggio a Pubblico Ufficiale

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, consentendo di escludere la punibilità per reati di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è universale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza i confini di questa causa di non punibilità, specificando i casi in cui essa non può essere invocata, in particolare in relazione al reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

Il Fatto e l’Assoluzione in Primo Grado

Il caso trae origine da un procedimento penale a carico di una persona accusata del reato di oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis c.p.). L’imputata avrebbe offeso l’onore e il prestigio di alcuni ufficiali e agenti di polizia giudiziaria mentre questi stavano compiendo atti del loro ufficio.

Il Tribunale di primo grado, pur riconoscendo la sussistenza del fatto, aveva deciso di assolvere l’imputata applicando la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo il giudice, le modalità della condotta e l’esiguità del danno rendevano il fatto complessivamente tenue e, quindi, non meritevole di sanzione penale.

Il Ricorso del Pubblico Ministero e l’Evoluzione della Particolare Tenuità

Contro questa decisione ha proposto ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica, lamentando una violazione di legge. Il punto centrale del ricorso verteva sull’errata applicazione dell’art. 131-bis c.p. in relazione all’art. 341-bis c.p.

Il Pubblico Ministero ha sostenuto che il legislatore ha progressivamente introdotto specifiche eccezioni all’applicazione della particolare tenuità, proprio per tutelare determinate funzioni pubbliche. La Corte di Cassazione ha accolto questa tesi, ricostruendo l’evoluzione normativa:

Le Modifiche Legislative Rilevanti

Decreto Legge n. 53/2019: Una prima modifica aveva escluso l’applicazione dell’art. 131-bis per i reati di cui agli articoli 336, 337 e 341-bis quando commessi nei confronti di un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.
Decreto Legge n. 130/2020: Successivamente, la norma è stata ulteriormente specificata. Al momento del fatto (maggio 2021), la legge escludeva la tenuità del fatto “nei casi di cui agli articoli 336, 337 e 341-bis, quando il reato è commesso nei confronti di un ufficiale o agente di pubblica sicurezza o di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria nell’esercizio delle proprie funzioni”.

Questa versione, come sottolineato dalla Corte, era pienamente in vigore all’epoca dei fatti contestati ed è stata poi confermata anche dalle riforme successive.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte Suprema ha stabilito che il Tribunale ha commesso un errore di diritto. La decisione di assolvere l’imputata per particolare tenuità del fatto si è scontrata con un’esplicita previsione di legge che ne impediva l’applicazione. Il reato era stato commesso contro agenti di polizia giudiziaria in servizio, una delle categorie specificamente tutelate dalla norma ostativa.

La ratio di questa esclusione è chiara: il legislatore ha voluto rafforzare la tutela delle forze dell’ordine e di altri pubblici ufficiali, ritenendo che le offese rivolte a loro, anche se apparentemente lievi, ledono un bene giuridico superiore, ovvero il corretto e sereno funzionamento della pubblica amministrazione e il prestigio delle istituzioni. Pertanto, un fatto di oltraggio a un agente di polizia in servizio non può mai essere considerato di “particolare tenuità” ai fini dell’applicazione dell’art. 131-bis c.p.

Conclusioni

La sentenza in esame riafferma un principio fondamentale: la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è applicabile indiscriminatamente. Esistono delle fattispecie “ostative” ben precise, individuate dal legislatore per proteggere interessi ritenuti prevalenti. L’oltraggio a un agente di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria rientra tra queste. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione e ha disposto il rinvio del processo al Tribunale per un nuovo giudizio, che dovrà conformarsi a questo principio di diritto.

È possibile essere assolti per ‘particolare tenuità del fatto’ se si commette il reato di oltraggio a un pubblico ufficiale?
No, la sentenza chiarisce che la legge vigente all’epoca dei fatti (maggio 2021) escludeva esplicitamente l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto per il reato di oltraggio (art. 341-bis c.p.), quando questo è commesso nei confronti di un ufficiale o agente di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria nell’esercizio delle proprie funzioni.

Qual è la ragione di questa esclusione?
La Corte di Cassazione, analizzando l’evoluzione legislativa, spiega che il legislatore ha inteso fornire una tutela rafforzata a queste figure professionali. Si ritiene che le offese rivolte a loro, anche se di modesta entità, non possano essere considerate ‘tenui’ a causa del danno arrecato non solo alla persona, ma soprattutto alla funzione pubblica che essa rappresenta e al prestigio delle istituzioni.

Cosa accade dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione?
La Corte ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato il caso al Tribunale per un nuovo giudizio, che dovrà essere celebrato da una diversa composizione di giudici. Il nuovo giudice dovrà attenersi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione, il che significa che non potrà applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto al caso in esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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