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Particolare tenuità del fatto: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per detenzione di stupefacenti. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta in quanto mera riproposizione di questioni di fatto già valutate, sottolineando che il quantitativo, la diversità delle sostanze e l’assenza di redditi leciti indicavano una condotta non occasionale. Anche il diniego della sospensione condizionale è stato confermato per l’impossibilità di formulare un giudizio prognostico positivo.

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Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione traccia i confini dell’ammissibilità

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti spunti di riflessione sull’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), specialmente nel contesto dei reati legati agli stupefacenti. Con questa decisione, i giudici di legittimità ribadiscono il principio secondo cui il ricorso non può trasformarsi in una terza istanza di merito, specialmente quando le valutazioni della Corte territoriale sono logiche e ben motivate.

I Fatti del Caso

Il caso analizzato riguarda un soggetto condannato per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art. 73, comma 5, del d.P.R. 309/1990, una fattispecie che punisce i cosiddetti ‘fatti di lieve entità’. L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione lamentando due principali violazioni da parte della Corte d’Appello: la mancata concessione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena.

L’Analisi della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicando entrambi i motivi manifestamente infondati. La decisione si basa su un’argomentazione netta: il ricorrente non ha sollevato questioni di legittimità, ma ha tentato di ottenere una nuova valutazione delle circostanze di fatto, compito che esula dalle competenze della Cassazione. I giudici hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse già esaminato e congruamente motivato il rigetto delle istanze difensive.

Le Motivazioni sulla Particolare Tenuità del Fatto

Il primo motivo di ricorso, relativo alla particolare tenuità del fatto, è stato respinto perché si limitava a riproporre argomenti già vagliati. La Corte territoriale aveva escluso l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. sulla base di elementi concreti e significativi:

1. Quantitativo non esiguo: La quantità di sostanza stupefacente detenuta non era trascurabile.
2. Diversità delle sostanze: La presenza di diversi tipi di droghe è stata considerata un indice di maggiore pericolosità.
3. Carattere non occasionale: Questi elementi, uniti all’assenza di fonti lecite di reddito, sono stati interpretati come indicatori di una condotta non sporadica, ma inserita in un contesto di attività illecita abituale.

La Cassazione ha ritenuto questa valutazione logica e immune da vizi, confermando che tali circostanze sono sufficienti a escludere la minima offensività richiesta per la non punibilità.

Le Motivazioni sul Diniego della Sospensione Condizionale

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito di negare la sospensione condizionale della pena. Il ragionamento si fonda sull’impossibilità di formulare un giudizio prognostico positivo sull’imputato, ossia una previsione favorevole circa la sua futura astensione dal commettere reati. Le stesse circostanze che hanno portato a escludere la particolare tenuità del fatto (quantità e diversità della droga, assenza di reddito) sono state ritenute ostative anche alla concessione di questo beneficio. La Corte ha specificato che l’argomentazione della Corte d’Appello, che richiamava la sentenza di primo grado, non era affatto illogica, ma coerente con il quadro fattuale emerso.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per sollecitare una rivalutazione dei fatti. In materia di stupefacenti, elementi come la quantità, la varietà delle sostanze e la situazione economica dell’imputato sono fondamentali per valutare sia la particolare tenuità del fatto sia la possibilità di concedere la sospensione condizionale. La decisione sottolinea che, in presenza di una motivazione logica e coerente da parte dei giudici di merito, le possibilità di un annullamento in sede di legittimità sono estremamente ridotte. Il ricorrente, infine, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro.

Quando un ricorso per il riconoscimento della particolare tenuità del fatto può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile quando, come nel caso di specie, si risolve in una mera riproposizione di circostanze di fatto già vagliate e motivatamente respinte dalla corte territoriale, senza sollevare reali questioni di legittimità.

Quali elementi possono impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto in un reato di detenzione di stupefacenti?
Elementi come un quantitativo non esiguo di sostanza stupefacente, la diversità delle sostanze detenute e l’assenza di fonti lecite di reddito possono essere considerati indicatori di una condotta non occasionale, impedendo così l’applicazione del beneficio.

Perché la Corte di Cassazione ha confermato il diniego della sospensione condizionale della pena?
La Corte ha confermato il diniego perché ha ritenuto logica la valutazione della corte territoriale, la quale, basandosi sulle stesse circostanze usate per escludere la tenuità del fatto, non ha potuto formulare un giudizio prognostico positivo riguardo la futura astensione dell’imputato dal commettere ulteriori reati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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