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Particolare tenuità del fatto: quando è negata

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un militare condannato per aver distolto i suoi subordinati dal servizio per compiti privati. La richiesta di applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta. La Corte ha stabilito che la valutazione della tenuità deve considerare tutti gli indicatori del reato, inclusi l’abuso di posizione e il danno all’immagine dell’istituzione, e ha chiarito che non vi è contraddizione tra il negare la tenuità e il concedere le attenuanti generiche.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Il No della Cassazione al Militare

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, ma la sua applicazione non è automatica. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7313/2024) ha ribadito i confini di questa causa di non punibilità, chiarendo come elementi quali l’abuso di potere e il danno d’immagine possano ostacolarne il riconoscimento, anche a fronte della concessione di attenuanti. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Processo: Un Servizio di Pattuglia Sviato

Il caso riguarda un luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, comandante di stazione, condannato in primo e secondo grado per il reato di concorso in violata consegna pluriaggravata. L’accusa era quella di aver distolto altri militari a lui subordinati dal servizio di pattuglia per cui erano stati assegnati, affidando loro incombenze di natura privata e del tutto estranee ai compiti istituzionali.

La Corte militare d’appello, pur confermando la responsabilità penale, aveva ridotto la pena a quattro mesi di reclusione militare, riconoscendo la prevalenza delle attenuanti generiche. Tuttavia, aveva negato l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ritenendo la condotta non sufficientemente lieve.

Il Ricorso in Cassazione e la Particolare Tenuità del Fatto

L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, lamentando un vizio di motivazione proprio sul diniego della tenuità del fatto. La difesa sosteneva che la decisione della Corte d’appello fosse basata su presupposti errati, quali:

1. L’intensità del dolo, ritenuta meramente asserita.
2. L’offensività della condotta, legata a un presunto espediente (una sosta per rifornimento di carburante) per deviare la pattuglia, che secondo la difesa era invece necessario.
3. Un’asserita contraddizione tra il negare la tenuità del fatto e il concedere, allo stesso tempo, la prevalenza delle attenuanti generiche.

In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Suprema Corte di riconsiderare la gravità del suo comportamento alla luce degli elementi a suo favore.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo tre importanti chiarimenti che definiscono i limiti dell’appello e dell’applicazione dell’art. 131-bis c.p.

Inammissibilità per Genericità del Ricorso

In primo luogo, il ricorso è stato giudicato aspecifico. La Corte d’appello aveva basato il diniego della tenuità su una pluralità di indicatori: non solo l’espediente del rifornimento, ma anche e soprattutto l’abuso della posizione di comando e il danno di immagine subito dall’Arma. Il ricorso, invece, si era concentrato solo su alcuni di questi aspetti, senza contestare l’intero impianto motivazionale della sentenza impugnata. Un ricorso che non si confronta con tutte le ragioni della decisione è, per la giurisprudenza costante, inammissibile.

Il Divieto di Rivalutare i Fatti in Cassazione

In secondo luogo, la Cassazione ha ribadito che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio sul merito. Le argomentazioni della difesa sulla necessità del rifornimento e sulle dichiarazioni dei testimoni rappresentano un tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove. Questo tipo di analisi è precluso in sede di legittimità, dove la Corte si limita a verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione della sentenza precedente, senza poter entrare nel merito della ricostruzione fattuale.

Nessuna Contraddizione tra Attenuanti e Diniego della Particolare Tenuità del Fatto

Infine, e questo è il punto giuridicamente più rilevante, la Corte ha smontato la presunta contraddizione tra la concessione delle attenuanti e il diniego della tenuità del fatto. Si tratta di due giudizi distinti, basati su presupposti diversi:

La particolare tenuità del fatto si valuta analizzando elementi oggettivi e soggettivi inerenti al reato*: le modalità della condotta, l’esiguità del danno, l’intensità del dolo. È un giudizio focalizzato sull’episodio criminale in sé.
Le attenuanti generiche, invece, si fondano su elementi diversi, che riguardano la personalità complessiva dell’imputato* e la sua condotta processuale.

Un fatto può quindi non essere “tenue” a causa del suo disvalore intrinseco (come l’abuso di autorità), ma l’imputato può comunque meritare uno sconto di pena per altre ragioni legate alla sua persona.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza consolida alcuni principi fondamentali. Per ottenere il riconoscimento della particolare tenuità del fatto, non basta che il danno materiale sia minimo; è necessario che l’intera condotta, inclusi gli aspetti soggettivi e le conseguenze immateriali come il danno all’immagine di un’istituzione, sia di lieve entità. Inoltre, chi intende ricorrere in Cassazione deve formulare censure specifiche e complete, affrontando ogni punto della motivazione della sentenza che intende contestare, senza limitarsi a chiedere una nuova valutazione delle prove. Infine, viene confermato che il percorso per ottenere le attenuanti e quello per la non punibilità per tenuità sono paralleli ma non sovrapponibili, in quanto rispondono a logiche e criteri di valutazione differenti.

Quando può essere negata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Può essere negata quando il giudice, valutando tutte le circostanze, ritiene che il fatto non sia complessivamente lieve. Elementi come l’abuso di una posizione di comando o il danno all’immagine di un’istituzione pubblica possono essere sufficienti a escludere la tenuità, anche se il danno patrimoniale è minimo.

È possibile contestare in Cassazione la ricostruzione dei fatti decisa nei gradi precedenti?
No, il ricorso in Cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. La Suprema Corte non può riesaminare le prove o sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici dei gradi precedenti, a meno che la motivazione di questi ultimi non sia manifestamente illogica, contraddittoria o del tutto assente.

La concessione delle attenuanti generiche è in contraddizione con il diniego della particolare tenuità del fatto?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che non vi è alcuna contraddizione. La valutazione per la tenuità del fatto si concentra sul reato in sé (modalità, danno, dolo), mentre quella per le attenuanti generiche riguarda la personalità complessiva dell’imputato e la sua condotta processuale. Sono due giudizi distinti basati su elementi differenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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