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Particolare tenuità del fatto: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza, che chiedeva l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha ribadito che la valutazione dei presupposti per tale beneficio, come la gravità del comportamento e l’assenza di abitualità, spetta al giudice di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità se la motivazione è priva di vizi logici o giuridici.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: i Limiti del Ricorso in Cassazione

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per escludere la punibilità in casi di reati minori. Tuttavia, quando un giudice di merito nega l’applicazione di tale beneficio, quali sono i limiti per contestare tale decisione davanti alla Corte di Cassazione? Una recente ordinanza ha chiarito che il ricorso basato su una mera rivalutazione dei fatti è destinato all’inammissibilità.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un soggetto condannato in primo e secondo grado alla pena di un anno di arresto e 3.000 euro di ammenda per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso per cassazione, lamentando la violazione di legge e il vizio di motivazione per la mancata concessione della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo il ricorrente, sussistevano tutti i presupposti per l’applicazione di tale beneficio.

La Decisione della Corte di Cassazione e la Particolare Tenuità del Fatto

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno sottolineato che il motivo addotto dal ricorrente non era deducibile in sede di legittimità. La decisione si fonda su un principio consolidato: la valutazione circa la sussistenza dei requisiti per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. è un’analisi di merito, riservata ai giudici dei primi due gradi di giudizio e non sindacabile in Cassazione se non per vizi logici macroscopici o errori di diritto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ribadito che l’applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto richiede la coesistenza di due condizioni necessarie e congiunte:

1. La particolare tenuità dell’offesa: valutata sulla base delle modalità della condotta e dell’esiguità del danno o del pericolo, secondo i criteri direttivi dell’art. 133 del codice penale.
2. La non abitualità del comportamento: l’autore del reato non deve essere un delinquente abituale, professionale o per tendenza, né aver commesso reati della stessa indole.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano correttamente evidenziato elementi fattuali per negare la sussistenza di tali presupposti. Di conseguenza, il tentativo della difesa di ottenere una nuova e diversa valutazione delle circostanze di fatto si è scontrato con i limiti strutturali del giudizio di cassazione, che è un giudizio di legittimità e non un terzo grado di merito. Poiché la motivazione della Corte d’Appello non presentava vizi di illogicità manifesta o violazioni di legge, il ricorso è stato respinto.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia conferma un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Per gli operatori del diritto, emerge una chiara indicazione pratica: le argomentazioni a sostegno della particolare tenuità del fatto devono essere sviluppate e provate in modo esaustivo durante il primo e il secondo grado di giudizio. Tentare di introdurre una rivalutazione degli elementi fattuali in Cassazione è una strategia destinata al fallimento. Il ricorso per cassazione su questo punto ha possibilità di successo solo se si riesce a dimostrare un’evidente violazione di legge o una motivazione palesemente illogica o contraddittoria da parte del giudice di merito, e non semplicemente a proporre una lettura alternativa dei fatti.

Quando si applica la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Si applica quando coesistono due condizioni: la particolare tenuità dell’offesa (valutata in base alle modalità della condotta e all’esiguità del danno o pericolo) e la non abitualità del comportamento dell’autore del reato.

È possibile ricorrere in Cassazione se un giudice nega la particolare tenuità del fatto?
Sì, ma il ricorso è ammissibile solo se si lamenta una violazione di legge o un vizio di motivazione (es. palese illogicità). Non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione dei fatti che hanno portato il giudice a negare il beneficio.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Comporta la conferma della decisione impugnata e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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