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Particolare tenuità del fatto: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello che aveva negato l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato, confermando la valutazione dei giudici di merito che, sulla base delle circostanze concrete e della ricostruzione fattuale, avevano escluso la lieve entità del reato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione conferma i limiti alla sua applicazione

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per il principio di proporzionalità nel diritto penale. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e dipende da una rigorosa valutazione del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Sez. 7, n. 7063/2024) ribadisce i confini del sindacato di legittimità su tale valutazione, dichiarando inammissibile un ricorso ritenuto manifestamente infondato.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Sia in primo grado che in appello, i giudici avevano escluso la possibilità di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo i giudici di merito, le circostanze specifiche del reato e la ricostruzione complessiva della vicenda non permettevano di qualificare il fatto come di lieve entità, negando così all’imputato il beneficio previsto dalla legge.

Non soddisfatto della decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, contestando proprio la mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p. e le ragioni addotte dai giudici di merito.

La Decisione della Corte e la valutazione della particolare tenuità del fatto

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: la valutazione sulla tenuità del fatto è un giudizio di merito, demandato al giudice che analizza direttamente le prove e le circostanze del caso. Il ruolo della Corte di Cassazione non è quello di riesaminare i fatti, ma di verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, coerente e non viziata da errori di diritto.

Nel caso di specie, la Suprema Corte ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse fornito “diffuse ragioni” a sostegno della sua decisione, facendo proprie le argomentazioni del giudice di primo grado e ribadendo la correttezza della ricostruzione fattuale. Di conseguenza, il motivo di ricorso è stato giudicato “manifestamente infondato”.

Le Motivazioni della Cassazione

Le motivazioni dell’ordinanza sono concise ma estremamente chiare. La Corte afferma che il giudice di merito ha correttamente considerato le “circostanze di fatto che designavano la non particolare tenuità del fatto”. Questo significa che elementi specifici del caso concreto, come le modalità dell’azione, l’entità del danno o del pericolo, e il contesto generale, sono stati ritenuti sufficienti per escludere la lieve entità del reato. La Cassazione, quindi, non entra nel dettaglio di tali circostanze, ma si limita a confermare che il ragionamento seguito dai giudici precedenti è stato immune da vizi logici o giuridici. La decisione di inammissibilità comporta, come previsto dalla legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione per aver promosso un ricorso privo di fondamento.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia rafforza un importante principio procedurale: il giudizio sulla particolare tenuità del fatto spetta primariamente ai giudici di merito. Il ricorso in Cassazione su questo punto ha scarse probabilità di successo se si limita a contestare la valutazione delle circostanze fattuali, senza individuare un vizio specifico nella motivazione della sentenza impugnata. L’ordinanza serve da monito sull’importanza di presentare ricorsi solidamente argomentati in diritto, evidenziando le conseguenze economiche negative che derivano dalla proposizione di un’impugnazione ritenuta palesemente infondata.

Cosa significa che un fatto è di ‘particolare tenuità’?
Significa che, secondo la valutazione del giudice, l’offesa o il pericolo causato dal reato è talmente esiguo e il comportamento dell’autore non è abituale, da non giustificare l’applicazione di una sanzione penale, pur rimanendo il fatto illecito.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché lo ha ritenuto ‘manifestamente infondato’. I giudici di merito avevano già fornito ampie e logiche motivazioni per escludere la particolare tenuità del fatto, e il ricorso non ha evidenziato vizi di legittimità in tale ragionamento.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato a pagare le spese processuali e una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, a favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver intrapreso un’azione legale priva di fondamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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