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Particolare tenuità del fatto: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso che lamentava la mancata applicazione dell’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte ha ribadito che, per l’applicazione di tale istituto, devono coesistere due requisiti: la particolare tenuità dell’offesa e la non abitualità del comportamento. La valutazione su questi aspetti, compiuta dal giudice di merito, non è sindacabile in sede di legittimità se correttamente motivata.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare tenuità del fatto: la Cassazione ne fissa i paletti

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, ma la sua applicazione non è né automatica né scontata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i rigidi presupposti per il suo riconoscimento, chiarendo perché un ricorso basato sulla sua mancata concessione possa essere dichiarato inammissibile.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato ritenuto colpevole di una violazione del Codice della Strada (art. 116, commi 15 e 17) e condannato a due mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda. Ritenendo ingiusta la sentenza, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, basando le proprie doglianze su un unico motivo: l’omessa applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Il Ricorso e la Particolare Tenuità del Fatto

Secondo la tesi difensiva, nel caso di specie sussistevano tutti i presupposti per escludere la punibilità ai sensi dell’art. 131-bis c.p. La difesa sosteneva che l’offesa fosse di minima entità e che il comportamento dell’imputato non fosse abituale, elementi che, a suo dire, avrebbero dovuto indurre i giudici di merito a prosciogliere l’imputato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una chiara lezione sui limiti dell’istituto e del sindacato di legittimità. I giudici hanno sottolineato che la norma richiede la presenza congiunta e non alternativa di due condizioni fondamentali:

1. La particolare tenuità dell’offesa: valutata sulla base delle modalità della condotta e dell’esiguità del danno o del pericolo, secondo i criteri dell’art. 133 del codice penale.
2. La non abitualità del comportamento: l’autore non deve essere stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza, né aver commesso reati della stessa indole.

La Corte ha specificato che il giudice di merito ha il compito di verificare la sussistenza di entrambi questi requisiti. Nel caso esaminato, la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato gli elementi fattuali che impedivano di qualificare il fatto come di particolare tenuità. La decisione del giudice di merito, se adeguatamente motivata come in questo caso, non può essere messa in discussione davanti alla Corte di Cassazione, la quale non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge.

Le Conclusioni: Inammissibilità e Principio di Diritto

L’ordinanza stabilisce un principio fondamentale: il giudizio sulla particolare tenuità del fatto è una valutazione di merito, riservata al giudice che analizza le prove. Un ricorso per cassazione che si limiti a contestare questa valutazione, senza evidenziare una palese violazione di legge o un vizio logico nella motivazione, è destinato all’inammissibilità. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia conferma la necessità di una rigorosa analisi fattuale per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. e delimita chiaramente il perimetro del controllo di legittimità.

Quando si può applicare l’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto?
L’esclusione della punibilità si applica solo quando sussistono congiuntamente due condizioni: la particolare tenuità dell’offesa (valutata in base a modalità della condotta, esiguità del danno e del pericolo) e la non abitualità del comportamento dell’autore.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché contestava la valutazione di merito del giudice precedente sulla sussistenza dei requisiti per la particolare tenuità del fatto. La Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge, e la decisione impugnata era correttamente motivata.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In caso di inammissibilità del ricorso, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, per legge, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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