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Particolare tenuità del fatto: quando è esclusa

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per un reato previsto dal codice della strada. La difesa chiedeva l’applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto, ma la Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito. L’esclusione del beneficio è stata motivata dalle circostanze aggravanti della condotta, avvenuta in piena notte e con un passeggero a bordo, elementi che ne hanno aumentato la gravità e il rischio oggettivo.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: La Cassazione Chiarisce i Limiti

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, volto a escludere la punibilità per reati di minima gravità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede un’attenta valutazione da parte del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio dei criteri utilizzati per delimitare l’ambito di questa causa di non punibilità, sottolineando come le specifiche modalità della condotta siano decisive.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato, condannato in primo e secondo grado per un reato previsto dall’articolo 187, comma 7, del codice penale. La difesa aveva impugnato la sentenza della Corte d’Appello, lamentando un’erronea applicazione della legge penale proprio in relazione alla mancata concessione del beneficio della non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo il ricorrente, la decisione dei giudici di merito era viziata da mancanza e manifesta illogicità della motivazione.

Il Motivo del Ricorso e la richiesta di particolare tenuità del fatto

Il nucleo della questione portata all’attenzione della Suprema Corte era la presunta lieve entità del reato commesso. La difesa sosteneva che il comportamento dell’imputato rientrasse pienamente nei canoni della particolare tenuità del fatto, in quanto l’offesa al bene giuridico tutelato sarebbe stata minima. Si chiedeva, pertanto, un annullamento della condanna e il riconoscimento della causa di non punibilità, con conseguente proscioglimento da ogni accusa.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. I giudici hanno ritenuto che la decisione della Corte d’Appello di escludere l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. fosse stata correttamente e logicamente motivata. La motivazione della sentenza impugnata, infatti, aveva posto in evidenza il significativo “disvalore oggettivo” della condotta dell’imputato.

La Corte ha valorizzato due circostanze di fatto decisive:

1. L’orario notturno: Il fatto è stato commesso in piena notte, una condizione che intrinsecamente aumenta la pericolosità della guida.
2. La presenza di un passeggero: Il veicolo condotto dall’imputato trasportava un’altra persona, esponendo a un rischio concreto non solo la propria incolumità, ma anche quella di terzi.

Questi elementi, considerati nel loro insieme, hanno portato i giudici a concludere che la condotta non potesse essere qualificata come di particolare tenuità, a causa della sua maggiore gravità e del rischio amplificato che ne è derivato. L’argomentazione dei giudici di merito è stata giudicata immune da vizi logici e coerente con le risultanze processuali.

Le Conclusioni: Quando le Circostanze Contano

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale: la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non può limitarsi a un’analisi astratta del tipo di reato, ma deve calarsi nelle specifiche circostanze concrete del caso. Le modalità dell’azione, il contesto temporale e la presenza di altre persone coinvolte sono tutti fattori che contribuiscono a definire la reale portata offensiva del comportamento.

Questa decisione conferma che, anche per reati considerati minori, circostanze aggravanti possono elevare il livello di disvalore della condotta a un punto tale da precludere l’accesso al beneficio della non punibilità. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Quando può essere esclusa l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
Secondo la Corte, l’applicazione può essere esclusa quando le specifiche modalità della condotta, come la commissione del fatto in orario notturno e la presenza di un passeggero, aumentano la gravità e la pericolosità del comportamento, rendendolo non “particolarmente tenue”.

La presenza di un passeggero a bordo del veicolo è rilevante per valutare la gravità di un reato?
Sì, la sentenza evidenzia che la presenza di un passeggero è un elemento che aumenta il rischio e la gravità della condotta, contribuendo a escludere il beneficio della particolare tenuità del fatto.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, e la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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