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Particolare tenuità del fatto: quando è esclusa?

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha richiesto l’applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sulla concreta pericolosità della condotta (guida notturna in centro abitato con un veicolo pesante) e sulla presenza di un precedente penale specifico, considerato indice di una tendenza a violare le norme sulla sicurezza stradale.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Precedenti e Pericolosità Escludono il Beneficio

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, consentendo di non punire condotte illecite di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta da parte del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di questo beneficio, specialmente in contesti come la guida in stato di ebbrezza, dove la pericolosità della condotta e la personalità dell’imputato assumono un ruolo centrale.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza, un reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La vicenda si svolgeva di notte, all’interno di un centro abitato, con l’imputato alla guida di un veicolo pesante. Dopo la condanna in primo grado e la parziale riforma in appello (limitata alla durata della sanzione accessoria), l’imputato proponeva ricorso per cassazione. La sua principale doglianza era il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, ritenendo che la sua condotta rientrasse in tale previsione.

La Decisione della Cassazione sulla particolare tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione dei giudici di merito. La decisione si basa su due pilastri argomentativi: uno di carattere procedurale e uno di carattere sostanziale.

Inammissibilità per Genericità del Ricorso

In primo luogo, la Corte ha sottolineato come il ricorso fosse una mera riproposizione delle stesse questioni già sollevate e respinte in appello. La giurisprudenza consolidata ritiene inammissibile un ricorso per cassazione che non si confronti specificamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, ma si limiti a ripetere le doglianze precedenti. Questo vizio, definito di aspecificità, impedisce al giudice di legittimità di entrare nel merito della questione.

La Valutazione della Condotta e dei Precedenti

Superando il profilo formale, la Corte ha comunque validato la correttezza della motivazione dei giudici d’appello. La negazione della particolare tenuità del fatto era giustificata da una valutazione complessiva che teneva conto di diversi elementi negativi, in linea con i criteri dell’art. 133 del codice penale.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si sono concentrate su due aspetti fondamentali che hanno portato all’esclusione del beneficio:

1. Modalità Oggettive della Condotta: I giudici hanno dato rilievo alla concreta pericolosità del comportamento. Guidare un veicolo pesante in stato di ebbrezza, in piena notte e all’interno di un centro abitato, è una condotta che genera un allarme sociale e un pericolo significativo per la circolazione stradale. Questa pericolosità intrinseca è stata ritenuta incompatibile con la ‘tenuità’ dell’offesa richiesta dalla norma.

2. Personalità dell’Imputato: Un elemento decisivo è stata la presenza di un precedente penale specifico e recente a carico dell’imputato. Sebbene un singolo precedente non sia sufficiente a configurare la ‘abitualità’ nel reato (che esclude a priori l’applicazione dell’art. 131-bis), la Corte ha chiarito che esso costituisce un ‘indice negativo della personalità’. Questo precedente è stato interpretato come un segnale di una ‘spiccata tendenza’ a violare le norme poste a tutela della sicurezza stradale, un tratto caratteriale che si oppone alla concessione di un beneficio pensato per reati occasionali e di minima gravità.

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione pratica: la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non è un calcolo matematico, ma un giudizio complesso che abbraccia sia l’oggettiva gravità del reato sia la personalità di chi lo commette. La decisione ribadisce che, anche in assenza di un comportamento ‘abituale’, un precedente specifico e recente può essere sufficiente a delineare un profilo di pericolosità sociale tale da rendere inopportuna l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Per i cittadini, ciò significa che la condotta di guida deve essere sempre improntata alla massima prudenza, poiché le conseguenze di una violazione, anche se apparentemente minore, vengono valutate alla luce del comportamento passato e del pericolo concreto creato.

È possibile ottenere l’applicazione della particolare tenuità del fatto per guida in stato di ebbrezza?
In linea di principio sì, ma la sua applicazione è esclusa se la condotta è considerata particolarmente pericolosa (ad esempio, guida notturna in centro abitato con un veicolo pesante) e se l’imputato ha un precedente penale specifico e recente, anche se non configura l’abitualità nel reato.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi proposti sono una semplice ripetizione di quelli già esaminati e respinti nel precedente grado di giudizio (appello). In tal caso, il ricorso manca di specificità e non svolge una critica puntuale alla decisione impugnata, come richiesto dalla legge.

Un singolo precedente penale impedisce sempre l’applicazione dell’art. 131-bis c.p.?
Non necessariamente. Tuttavia, secondo la sentenza, un precedente penale specifico e recente, pur non integrando la ‘abitualità’ che esclude di per sé l’istituto, viene considerato un indice negativo della personalità e una ‘spiccata tendenza’ a violare le norme, contribuendo in modo significativo a escludere la particolare tenuità del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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