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Particolare tenuità del fatto: quando è esclusa

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un cittadino straniero condannato per soggiorno illegale. La Corte ha stabilito che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non è automatica, ma richiede un’analisi concreta del giudice di merito su danno, colpevolezza e occasionalità, non sindacabile in sede di legittimità.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Non un Automatismo ma una Valutazione Concreta

L’istituto della particolare tenuità del fatto rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento per evitare procedimenti penali per fatti di minima offensività. Tuttavia, la sua applicazione non è mai automatica e richiede una valutazione discrezionale del giudice. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, chiarendo i limiti e i presupposti per il riconoscimento di tale causa di non procedibilità, specialmente in relazione al reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

I Fatti del Caso: Il Ricorso contro la Sentenza del Giudice di Pace

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un cittadino straniero, condannato dal Giudice di Pace per il reato di soggiorno illegale. La difesa del ricorrente aveva basato l’impugnazione su due motivi principali, contestando sia aspetti procedurali che di merito della decisione di primo grado.

I Motivi del Ricorso: Prova Tardiva e Particolare Tenuità del Fatto

Il ricorrente lamentava due presunte irregolarità:

1. Acquisizione tardiva del certificato del casellario giudiziale: La difesa sosteneva che il certificato, cruciale per valutare i precedenti penali e quindi l’applicabilità di benefici come la tenuità del fatto, fosse stato acquisito solo dopo la chiusura dell’istruttoria dibattimentale, durante la fase di discussione finale. Questo, a dire del ricorrente, avrebbe viziato il procedimento.
2. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: Il secondo motivo verteva sul rifiuto del Giudice di Pace di dichiarare la non procedibilità per la particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 34 del d.lgs. 274/2000. Secondo la tesi difensiva, il giudice avrebbe dovuto riconoscere il beneficio basandosi sulla natura stessa del reato contestato, senza approfondire ulteriormente gli elementi concreti.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha respinto entrambi i motivi, dichiarando il ricorso manifestamente infondato e quindi inammissibile. Le argomentazioni della Corte offrono importanti chiarimenti su entrambi i punti sollevati.

Sulla tardiva acquisizione del certificato penale

La Suprema Corte ha affermato che i documenti necessari per verificare la procedibilità dell’azione penale possono essere acquisiti in qualsiasi momento del giudizio di primo e secondo grado. Non si tratta di allegazioni soggette a termini perentori. Inoltre, i giudici hanno sottolineato una certa contraddizione nella posizione della difesa: era stata proprio la difesa a invocare la causa di improcedibilità durante la discussione, rendendo così necessaria la verifica dei precedenti penali attraverso il casellario. Pertanto, la successiva produzione del documento non costituiva alcuna irregolarità processuale.

Sull’esclusione della particolare tenuità del fatto

Questo è il punto centrale della decisione. La Cassazione ha ribadito che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non può essere limitata alla fattispecie astratta del reato. Al contrario, essa impone al giudice una valutazione congiunta e concreta di specifici indici normativi. Questi includono:

* L’esiguità del danno o del pericolo: il reale impatto offensivo della condotta.
* Il grado di colpevolezza: l’intensità del dolo o il livello della colpa.
* L’occasionalità del fatto: la condotta non deve essere espressione di un comportamento abituale.

Il Giudice di Pace, secondo la Cassazione, si era correttamente attenuto a questi criteri, valorizzando gli elementi emersi dalle indagini e motivando logicamente la sua decisione di escludere il beneficio. Tale valutazione, essendo un giudizio di merito ben argomentato, è insindacabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Discrezionalità del Giudice e Limiti al Principio di Tenuità

L’ordinanza in esame conferma un orientamento consolidato: l’istituto della particolare tenuità del fatto non è una scorciatoia processuale, ma il risultato di un’attenta ponderazione del giudice. Anche per reati come l’ingresso e soggiorno illegale, per i quali si potrebbe astrattamente ipotizzare una lieve offensività, l’applicazione del beneficio è subordinata alla sussistenza concreta dei presupposti di legge. La decisione finale spetta al giudice di merito, la cui valutazione, se logicamente motivata, non può essere messa in discussione davanti alla Corte di Cassazione. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Un documento come il certificato penale può essere acquisito dopo la chiusura dell’istruttoria?
Sì. Secondo la Corte, i documenti necessari alla verifica sulla procedibilità dell’azione penale possono essere acquisiti in qualunque momento nel giudizio di primo grado e di appello, non essendo un’allegazione sottoposta a termini perentori.

L’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto è automatica per certi reati?
No. La valutazione non può essere limitata alla fattispecie astratta di reato, ma implica un’analisi congiunta del fatto concreto, considerando indici come l’esiguità del danno o del pericolo, il grado di colpevolezza e l’occasionalità del fatto.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, in caso di colpa nell’aver proposto l’impugnazione, anche al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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