LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: quando è esclusa?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due imputati che invocavano l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. Secondo la Corte, un danno patrimoniale di 1.500 euro non può essere considerato di lieve entità, giustificando così la piena punibilità della condotta. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Il Danno da 1.500€ è Troppo Alto? La Cassazione Risponde

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’art. 131-bis del codice penale, rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la proporzionalità della risposta sanzionatoria dello Stato. Tuttavia, la sua applicazione concreta dipende da una valutazione discrezionale del giudice, che deve ponderare diversi fattori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento su uno di questi fattori: l’entità del danno patrimoniale. Analizziamo insieme la decisione per capire quando un danno economico può precludere l’accesso a questa causa di non punibilità.

I Fatti del Caso

Due individui venivano condannati nei gradi di merito per un reato che aveva causato un danno economico quantificato in 1.500 euro. Ritenendo ingiusta la condanna, i due proponevano ricorso per Cassazione, lamentando, tra le altre cose, la mancata applicazione dell’esimente della particolare tenuità del fatto. A loro avviso, le circostanze e le conseguenze del reato erano talmente lievi da non meritare una sanzione penale.

La Questione Giuridica e la valutazione della particolare tenuità del fatto

Il nucleo della questione giuridica sottoposta alla Suprema Corte riguardava la corretta interpretazione dei presupposti per l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. Questo articolo esclude la punibilità quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento dell’autore non è abituale.

I ricorrenti sostenevano che il danno di 1.500 euro, nel contesto specifico, dovesse essere considerato esiguo, aprendo così la strada alla non punibilità. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a stabilire se un simile valore economico fosse compatibile con il concetto di ‘tenuità’.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato i ricorsi manifestamente infondati e, di conseguenza, inammissibili. La motivazione della decisione è netta e si concentra proprio sull’entità del danno. Secondo gli Ermellini, un danno patrimoniale pari a 1.500 euro possiede una “non trascurabile gravità”.

Questa valutazione impedisce logicamente di considerare il fatto come di ‘particolare tenuità’. La Corte ha sottolineato che la gravità del danno cagionato è uno degli indici principali su cui si fonda il giudizio di applicabilità dell’esimente. Se tale danno supera una soglia di minima offensività, come nel caso di specie, viene meno uno dei presupposti essenziali richiesti dalla norma. La decisione dei giudici di merito, che avevano negato l’applicazione dell’art. 131-bis, è stata quindi ritenuta corretta e logicamente argomentata, in quanto basata su un dato oggettivo e non irrilevante.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio cruciale: la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non è un automatismo, ma un giudizio che deve tenere conto di tutti gli elementi del caso concreto, primo tra tutti l’entità del pregiudizio arrecato alla persona offesa. La cifra di 1.500 euro, secondo la Suprema Corte, costituisce un confine significativo, superato il quale è difficile sostenere la lieve entità del reato. Questa pronuncia fornisce un utile parametro di riferimento per operatori del diritto e cittadini, chiarendo che anche un danno che potrebbe apparire modesto in assoluto può essere considerato sufficientemente grave da giustificare una piena risposta sanzionatoria da parte dell’ordinamento penale.

Che cos’è il principio della particolare tenuità del fatto?
È una causa di non punibilità prevista dall’articolo 131-bis del codice penale, che si applica quando l’offesa derivante da un reato è di minima gravità, sia per le modalità della condotta che per l’esiguità del danno, e il comportamento dell’autore non è abituale.

Perché la Corte di Cassazione ha escluso l’applicazione della particolare tenuità del fatto in questo caso?
La Corte ha ritenuto che il danno economico causato, pari a 1.500 euro, avesse una ‘non trascurabile gravità’. Tale entità è stata considerata logicamente incompatibile con il presupposto della minima offensività richiesto dalla norma per poter escludere la punibilità.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti?
I loro ricorsi sono stati dichiarati inammissibili. Di conseguenza, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati