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Particolare tenuità del fatto: obbligo di motivazione

Un imputato, condannato per false dichiarazioni, ricorre in Cassazione lamentando la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). La Suprema Corte accoglie il ricorso su questo punto, annullando con rinvio la sentenza d’appello per totale omessa motivazione sul motivo specifico, pur rigettando gli altri motivi relativi alle attenuanti generiche e alla motivazione ‘apparente’.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: La Cassazione Annulla per Omessa Motivazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sez. 5, n. 43095/2024) riafferma un principio fondamentale del processo penale: il giudice d’appello ha il dovere di rispondere a ogni specifico motivo di ricorso. L’omessa valutazione di una richiesta difensiva, in particolare quella relativa alla particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis c.p., costituisce un vizio di motivazione insanabile che comporta l’annullamento della sentenza. Analizziamo insieme questo importante caso.

Il Caso: Dalla Condanna per False Dichiarazioni al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un uomo alla pena di un anno di reclusione per il reato di false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, ai sensi dell’art. 496 del codice penale. La sentenza, emessa dal Tribunale di Rimini, veniva confermata dalla Corte d’Appello di Bologna.

Contro la decisione di secondo grado, la difesa proponeva ricorso per cassazione basato su tre distinti motivi:
1. Vizio di motivazione ‘apparente’: si sosteneva che la Corte territoriale si fosse limitata a confermare la decisione di primo grado senza analizzare adeguatamente le ragioni specifiche dell’appello.
2. Mancato riconoscimento delle attenuanti generiche: si contestava la decisione di non concedere le attenuanti (art. 62-bis c.p.), nonostante l’imputato avesse confessato subito dopo i fatti.
3. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: si lamentava che la Corte d’Appello avesse completamente ignorato la richiesta di applicare la causa di non punibilità di cui all’art. 131-bis c.p., nonostante l’imputato fosse incensurato e la sua confessione avesse evitato danni ulteriori.

L’Analisi della Suprema Corte sui Motivi del Ricorso

La Corte di Cassazione ha esaminato i tre motivi, giungendo a conclusioni differenti per ciascuno di essi.

Il Motivo sulla Motivazione “Apparente”: Inammissibile per Genericità

Il primo motivo è stato dichiarato inammissibile. I giudici hanno ribadito che non è sufficiente lamentare una motivazione ‘per relationem’ (cioè che si riporta a quella di primo grado) in modo generico. La difesa avrebbe dovuto indicare con precisione quali punti dell’atto d’appello non erano stati presi in considerazione dalla Corte territoriale. In assenza di tale specificità, il motivo di ricorso è privo della concretezza necessaria per essere esaminato.

Le Attenuanti Generiche e la Confessione “Tardiva”

Anche il secondo motivo è stato rigettato. La Cassazione ha confermato che, per il riconoscimento delle attenuanti generiche, non basta l’assenza di precedenti penali. Riguardo alla confessione, i giudici di merito avevano correttamente osservato che essa non rappresentava un segno di reale pentimento, essendo intervenuta solo dopo che la polizia giudiziaria aveva già avviato accertamenti sulle dichiarazioni false. La confessione, in questo contesto, perdeva la sua valenza positiva.

Il Punto Cruciale: L’Omessa Risposta sulla Particolare Tenuità del Fatto

È sul terzo motivo che la sentenza è stata annullata. La Suprema Corte ha constatato che la Corte d’Appello aveva completamente omesso di rispondere alla richiesta difensiva di valutare l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. Questo silenzio costituisce un grave vizio di motivazione.

Le Motivazioni della Decisione: Il Dovere di Risposta del Giudice

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione sul principio inderogabile secondo cui il giudice dell’impugnazione deve esaminare e fornire una risposta motivata a tutte le censure sollevate dalla parte. Ignorare un motivo di appello equivale a una denegata giustizia su quel punto specifico. La richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto non è una questione marginale; si tratta di una causa di non punibilità che, se applicata, estingue il reato. La sua valutazione richiede un’analisi di merito sulla gravità del danno, sulla condotta e sul pericolo, che la Corte d’Appello non ha effettuato. La Cassazione non entra nel merito della questione (cioè se l’art. 131-bis fosse o meno applicabile), ma sanziona l’errore procedurale del giudice che non ha nemmeno affrontato il tema.

Le Conclusioni: L’Annullamento con Rinvio e le Implicazioni Pratiche

La sentenza è stata annullata limitatamente al punto sull’art. 131-bis c.p. e il caso è stato rinviato ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Bologna per un nuovo giudizio. Questo significa che il processo dovrà essere celebrato nuovamente in appello, ma con l’unico scopo di valutare se sussistono i presupposti per la non punibilità per particolare tenuità del fatto. Questa decisione sottolinea l’importanza per gli avvocati di formulare motivi di appello specifici e dettagliati e, al contempo, ribadisce l’obbligo per i giudici di fornire una risposta esaustiva a ciascuno di essi, pena la nullità della sentenza.

Può il giudice d’appello ignorare una richiesta specifica dell’imputato di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il giudice d’appello ha l’obbligo di rispondere a ogni specifico motivo di impugnazione. L’omessa valutazione di una richiesta di applicazione dell’art. 131-bis del codice penale costituisce un vizio di motivazione che porta all’annullamento della sentenza.

La confessione del reato garantisce automaticamente il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche?
No. In questo caso, la Corte ha ritenuto che la confessione non fosse un segno di effettivo pentimento perché è avvenuta solo dopo che la polizia giudiziaria aveva già iniziato accertamenti sulle false dichiarazioni. Pertanto, non è stata considerata sufficiente per concedere le attenuanti.

Un ricorso in Cassazione è ammissibile se si limita a definire la motivazione della sentenza d’appello ‘apparente’ senza specificare i punti non trattati?
No. La Corte di Cassazione ha dichiarato tale motivo inammissibile per genericità. È necessario indicare specificamente quali punti dell’atto di appello non sono stati valutati dal giudice di secondo grado per contestare efficacemente una motivazione ‘per relationem’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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